Vita quotidiana al tempo del coronavirus (XCII)

Lunedì 25 maggio

Ieri pomeriggio ero tentato di andare a verificare quanta gente avesse deciso di sfidare la pandemia andando ad affollarsi sul lungolago ma per fortuna non l’ho fatto, le foto pubblicate oggi sul giornale sono abbastanza eloquenti; speriamo che il virus decida da solo di lasciarci in pace perché tanti di noi pare non siamo capaci di regolarsi. Devo dire che ho scelto abbastanza bene il posto dove abitare, in quanto con una passeggiata di un’oretta in discesa arrivo al lago (è bello farlo quando non c’è traffico, ma con le auto non è molto salutare e ieri di macchine in giro ce n’erano decisamente troppe) e  con una di una quarantina di minuti in salita arrivo fino alla torre che sovrasta Como, il Castel Baradello, da cui si gode il panorama di tutta la città e del lago; il sentiero non è trafficato e per la maggior parte ombreggiato, le poche auto che passano sono quelle dei residenti e ogni tanto di gente che va a mangiare in un ristorante che però adesso è chiuso quindi auto quasi zero. Tra parentesi, se fosse stato aperto probabilmente ieri avrebbe fatto affari perché arrivati su una birretta ed una salamella me li sarei fatti volentieri e come me penso molti altri. Abbiamo incrociato diverse famigliole, qualche compagnia di amici; tutti abbastanza ligi, con le mascherine usate come quando di notte si va con i fari abbaglianti e se  si incrocia un’altra auto si mettono gli anabbaglianti. Un gran profumo di erba tagliata di fresco; qualche apprensione ma immotivata perché nella zona ogni tanto scorrazzano dei cinghiali (uno era finito nel giardino di un mio amico, ve l’ho già raccontato) che però di giorno in genere hanno il buon senso di starsene nascosti. L’ultima volta che eravamo saliti era stato in un pomeriggio dello scorso luglio per assistere al tramonto ad un concerto di un quartetto di flauti, molto suggestivo ma che non abbiamo potuto godere appieno per il caldo micidiale; dal paese era venuto anche mio fratello con moglie e figli perché una delle musiciste è la nipote di mia cognata, bravissima.

Questa settimana hanno riaperto l’isola ecologica, con accesso scaglionato a seconda delle iniziali del cognome; il mio giorno è giovedì, curioso che proprio lì di fronte il Comune distribuisca i sacchi per la raccolta differenziata (lo fa una volta l’anno) e anche lì l’accesso è scaglionato, solo che il giorno stabilito per il mio cognome è il venerdì: a me non sembrano normali, ma sarò io che sono strano…

Ieri sono stati annunciati zero decessi in Lombardia. Sembra così strano che la Tv (e anche Fontana) si è affettata a mettere le mani avanti, forse i Comuni non hanno i dati aggiornati non sono stati trasmessi dai Comuni: ma scusate, e allora tutte le altre domeniche che dati hanno spacciato? Comunque speriamo sia vero, sarebbe davvero una bella notizia.

Giusto per dare uno sguardo a quello che succede appena fuori dal nostro cortile, in Libia le forze legate al governo di Tripoli che fino a un paio di mesi fa sembrava spacciato, da quando è intervenuta la Turchia stanno riconquistando terreno e adesso è Haftar, il rivale appoggiato da Egitto e Russia, che se la vede brutta. La Germania ha ammesso di avere, in barba all’embargo e per non far torto a nessuno, venduto armi a entrambi i contendenti; Haftar ora sostiene di schierare degli aerei russi e promette di fare polpette dei nemici. Non era meglio quando c’era Gheddafi? Me lo chiedo seriamente.

Per finire con leggerezza, ieri sera è ripreso il programma di Amadeus I Soliti Ignoti, dopo tante repliche; niente pubblico, gli ignoti separati da una lastra di plexiglass e come concorrente un volto noto (in queste puntate le vincite andranno in beneficenza, come nell’Eredità di Flavius Insinna): Paolo Fox, l’astrologo. Sui social è girata in questi mesi una gustosissima previsione del Fox, che mi sta molto simpatico, che dipingeva il 2020 come un anno di grandi prospettive e di sicuro successo: ieri ha negato dicendo che hanno è stata montata una fake, se lo era comunque era molto verosimile. Per la cronaca ha fatto una bella partita ma non ha vinto niente perché alla fine ha voluto raddoppiare e non ha indovinato il Parente Misterioso (è un’astrologo, non un’indovino ha tenuto a precisare: si ma Paolo, prima di partecipare almeno qualche puntata potevi guardartela, non si buttano via i soldi così…). So che quanto ho scritto sopra per molti è arcano peggio di una previsione astrologica, fidatevi e compatite lo scrivente.

A domani amiche e amici, il pomeriggio si annuncia tempestoso non per il meteo che anzi è buono, ma per le rogne di lavoro che si stanno addensando: si avvicina la fine mese e la gente inizia a sclerare…

Liya_Kebede

p.s. in un sottopassaggio attraversato ieri ho letto una scritta che mi è piaciuta molto: “Noi non siamo canarini, in gabbia non cantiamo”

13 pensieri su “Vita quotidiana al tempo del coronavirus (XCII)

  1. su al Barardello è un incanto… conosco, conosco.
    mi sorge un dubbio: ma non è che Fox ha fatto l’oroscopo al COVID 19, e non l’ha voluto confessare, vero? lui sì che ha avuto un successo mondiale… 😦 (io, comunque alle previsioni degli oroscopi non ci credo minimamente)

    Che foto!! quello sguardo ipnotizza…

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    • Si, è suggestivo per il panorama. La salita non è impegnativa, è una passeggiata, e si può continuare per i sentieri della Spina Verde, uno dei polmoni di Como. Forse dovrebbero essere tenuti un po’ meglio… ci sono anche un paio di baite dove farsi una bella mangiata, che non guasta. Ci sono anche le vipere cornute però, e a quelle è meglio star lontani… ah, ah, all’oroscopo non credo neanch’io, certo il segno della bilancia è il migliore ma a parte questo non riesco a considerare seriamente l’astrologia anche se in passato confinava con l’astronomia (e la stregoneria). Ora mi pare più che altro show, ma sarò prevenuto… Che sguardo, eh? E’ una modella etiope, Liya Kebede, qualche anno fa, spero si sia mantenuta in forma… 🙂 p.s. ma che ci facevi sul Baradello, se si può raccontare?

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  2. Dal fondo, dunque:
    sguardo che non so come interpretare, se invito che sottintende paradisi mussulmani o al contrario sta per un: Azzardati, fai solo una mossa che ti mangio.
    Fox, trovi uno (io, me) che ti ha capito benissimo. Devo dire che questa presenza di concorrenti blasonati mi fa storcere il naso, preferisco la massaia di Palermo o il geometra di Bolzano, insomma la gente comune. E poi mi manca il pubblico, perchè vuoi mettere quel coro di Sìììììì o Noooo! o i mezzi Sì e l’altra metà Nooo!… mi divertono un mondo.
    Senza essere Fox e senza conoscere i tuoi zodiaci sono sicuro che mi condividi.
    Bellissima la scritta murale. Ogni tanto ne esce una buona. Ogni tanto, però. Quasi mai.

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