Domenica 31 maggio
Ed anche maggio volge al termine e l’attesa è ormai tutta verso la fase tre, riapriranno o no tutte le regioni? Si potrà sciamare dappertutto e con tutti i mezzi possibili? Dobbiamo sentirci offesi se qualche Stato ancora non ci vuole tra i piedi? Quest’ultima polemica mi sembra particolarmente assurda, il nostro ministro degli Esteri addirittura ha detto “non accetteremo di essere trattati come il lazzaretto d’Europa”. Con il dovuto rispetto, ministro, i suoi mi sembrano ragionamenti a capocchia: se ancora non siamo d’accordo tra di noi se riaprire o meno tutte le regioni, perché mai dovrebbe spalancarci la porta, per dire, la Grecia, che ha avuto in tutto 175 morti mentre noi finora più di 33.000 (ufficiali, perché quelli reali non si sapranno mai)? O la Slovenia, che ne ha avuti 108? Cerchiamo di non essere assurdi, per favore, e non piagnucoliamo come al solito dietro l’Europa: ogni paese faccia come crede. Piuttosto mi chiedo: ma quest’anno è proprio così necessario andare a fare le vacanze all’estero? Perché questa smania di Grecia? Ma stiamo in Italia, santo Dio. Non ci vogliono? E pazienza, rimaniamo a casa nostra, e vedrete che l’anno prossimo ci stenderanno i tappeti rossi, perché mancjeranno anche a loro i soldi dei turisti italiani… è anche una questione di decenza e di orgoglio nazionale: innanzitutto tanti quest’anno le ferie non potranno proprio permettersele (tanti non possono permettersele mai, e a questi si pensa sempre troppo poco) e chi può permettersele dovrebbe sentire il dovere di sostenere le attività italiane: se costano un po’ di più, basta fare qualche giorno in meno…
Oggi è la Pentecoste, o meglio in realtà sarebbe domani ed infatti in Svizzera domani sarà festa, perché le festività religiose loro le hanno mantenute a differenza di noi che le abbiamo eliminate in nome della “produttività”; a che serva poi tutta questa produttività se poi ci sono milioni di disoccupati, è tutto da capire. Ci siamo fatti una bella cantata, ribadisco che con le mascherine è dura e infatti io l’ho quasi sempre dovuta tener giù. Comunque io festa domani la farò lo stesso, non per altro ma perché i giorni di contratto stanno scadendo ed il rinnovo sta andando un po’ lungo, quindi è inutile affannarsi.
Oggi a pranzo abbiamo mangiato spaghetti integrali bio e pesto vegano, quelli presi ieri con il “cesto” della Coop. Il pesto vegano, per chi non lo sapesse, è quello senza formaggi (parmigiano e pecorino, di solito) che vengono sostituiti da tofu e patate; valutazione severamente negativa, amici cari, datemi retta, se vi viene voglia di farvi due spaghetti al pesto prendete innanzitutto gli spaghetti normali, non quelli integrali che rimangono rigidi e non si impregnano di sugo, ed il pesto fatevelo da soli o, se non ne siete capaci, comprate quello preparato ma fresco. A me quello Buitoni non dispiace, tanto per non fare nomi. Infine, se siete vegani, fatevi due spaghetti al pomodoro con qualche foglia di basilico, ma il pesto lasciatelo stare.
Nel pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata ma, non volendo accalcarci, abbiamo fatto un giro nei paraggi. Siamo passati in vie mai fatte, è incredibile come a volte si conoscano poco i posti dove si abita; al ritorno, passando davanti al cimitero, ci è venuta voglia di entrare per dire una preghiera sulla tomba del figlio della nostra amica nigeriana, che oggi tra l’altro è al lavoro (con la scusa che è sempre disponibile la fanno lavorare come una negra, scusate la battuta ma è la realtà dei fatti…), ma non l’abbiamo trovata. Non ci siamo ricordati dov’era, il funerale è stato due anni fa e non siamo più andati, la giornata era piovosa e sinceramente eravamo anche un po’ sotto shock per l’accaduto ed arrabbiati con il nostro prete, che più volte aveva dato segno di insofferenza sull’altare perché gli amici del ragazzo lo ricordavano tirando troppo in lungo la funzione, secondo lui. Chissà se in qualche città esiste una app che indica l’ubicazione di una tomba? Sarebbe utile anche qua.
Usciti siamo passati di fianco a quella che una volta era la cittadella sportiva, palazzetto dello Sport, piscina, campo di atletica: solo quest’ultimo si è salvato, il palazzetto da anni è chiuso, e la piscina da anni ha problemi per la manutenzione e quest’anno rimarrà chiusa anche dopo la fine del Covid. Non vorrei ripetermi ma lo farò: la classe dirigente di queste parti, ma non solo, in questi ultimi venticinque anni ha fatto schifo, del bene pubblico non solo se ne è fregata ma ha anche fatto andare in malore quello che era stato costruito dai predecessori: i cittadini, gli elettori, si sono rincretiniti ed hanno scelto sempre il peggio possibile, cercando di volta in volta il pifferaio che suonasse meglio il piffero, salvo poi quel medesimo piffero ritrovarselo in quel posto. Tanto c’era sempre qualcuno a cui dar la colpa, i comunisti, i poteri forti, l’Europa…
Di questa bella gente ad esempio ce n’era parecchia ieri in Piazza Duomo a Milano, mi dicono, capitanata da un personaggio con un’improbabile giacca arancione al quale il grande Totò avrebbe detto “Ma mi faccia il piacere!”. Tra gli slogan così, tanto per farsi due risate, “il coronavirus non esiste” e “vogliamo un governo eletto dal popolo”; nel programma, sobrio come la giacca d’altronde, il ritorno alla lira.
Chiudo con gli Stati Uniti, con i disordini dopo l’ennesimo omicidio di un nero da parte della polizia; questo è stato ripreso in diretta, immobilizzato nove minuti a terra con un ginocchio premuto sul collo; la gente si è scatenata com’era prevedibile, non ne può più di tutori della legge che si ergono a giudici e giustizieri insieme, quasi sempre a senso unico; le proteste hanno toccato diverse città tra cui Washington, puntando alla Casa Bianca, dove il Titolare ha detto che “se i manifestanti avessero varcato i cancelli si sarebbero trovati di fronte i cani più feroci e le armi più minacciose che io abbia mai visto”. E noi stiamo a preoccuparci se non possiamo andare al mare in Grecia…
Amiche e amici, siamo ormai agli sgoccioli; ho ripassato la numerazione latina ma non ho intenzione di superare la C di cento, il troppo stroppia come dico sempre: buona serata, e a domani!
