Ho usato per la prima volta il famoso o meglio famigerato green pass. In biblioteca, dove sono andato a ritirare il libro di Vittorio Agnoletto “Senza respiro”, un’inchiesta sul primo anno di pandemia in Italia e soprattutto in Lombardia: roba da mettersi le mani nei capelli, e da vero masochista lo sto leggendo insieme a quello di Stefania Maurizi, “Il potere segreto”, la storia di Wikileaks e delle persecuzioni che subisce Julian Assange da dieci anni. Di questo voglio parlare un’altra volta, perché noi giustamente ci indigniamo per Zaki, e ci mancherebbe (salvo mantenere tutti i rapporti _ diplomatici, commerciali, militari _ con l’Egitto) ma perché sulla vicenda Assange stiamo zitti? Non è violazione dei diritti umani anche questa, o se i diritti li violano gli “amici” non valgono? Ammetto che ci sono modi migliori per rilassarsi, per fortuna la sera è tornata l’Eredità…
Arrivato in biblioteca la receptionist ha controllato il qr code e per far questo ha preso in mano il mio telefonino: non è assurdo? La biblioteca, di solito molto frequentata, è deserta, perché i ragazzi non possono ancora entrare a studiare. In compenso ho incontrato una vicina di casa che non sapevo lavorasse lì (ne approfitterò, d’ora in poi) e mentre chiacchieravamo è entrata una signora che voleva vedere non si sa chi, e si è messa a sbraitare che lei era svizzera ma non era per niente d’accordo con i gay e se lei (la mia vicina) lo era era una bagascia. Mi è sfuggito il senso del suo ragionamento, che ho collegato tardivamente al referendum con il quale gli svizzeri hanno approvato le adozioni gay. Sull’argomento confesso di avere anch’io qualche riserva ma non andrei a sbandierarla in qualche biblioteca, tantomeno svizzera.
Se fino a ieri ero fiducioso di poter tornare prima o poi in ufficio, almeno qualche giorno la settimana, le mie speranze sono andate a pallino perché il mio responsabile mi ha detto che i dipendenti rientreranno da novembre al 50%, ma i consulenti molto probabilmente non rientreranno più: dato che lo smart working funziona, perché occupare locali e macchinari? Un bel colpo non solo alla sanità mentale dei consulenti ma anche all’indotto: considerate che il rapporto dipendenti-consulenti era circa 1:3, pensate che perdita per le mense, i bar, i trasporti, l’abbigliamento (non sto certo a comprarmi vestiti nuovi se tanto devo rimanere a casa mia…).
Quindi, rassegnato, sono tornato a fare la spesa alla Coop, uno dei pochi svaghi che mi rimane. I prezzi mi sembra siano aumentati, spero sia un’impressione, ma di sicuro quello che è aumentato è il traffico: ha un bel sgolarsi Greta Thunberg, ma se non si cambiano le abitudini, se le città non vengono ripensate, se i trasporti pubblici non vengono potenziati, le discussioni sull’argomento sono solo dei bla-bla, e non solo dei politici purtroppo. Alla fine di questa pandemia avremo i rifiuti cresciuti esponenzialmente (basta pensare a quanti imballaggi in più vengono prodotti, per non contare mascherine, guanti, etc.) e pure l’inquinamento, che nel periodo di lockdown era diminuito. Abbiamo già oggi, a settembre, città che sforano il Pm10: figurarsi che succederà a dicembre, con i riscaldamenti accesi!
Ieri sera ho appreso, proprio a l’Eredità (quanta cultura!) che l’anno scorso negli Usa il consumo di pasta italiana è aumentata del 40%. Un bell’aumento! Sinceramente non so se esserne contento, non vorrei che succedesse come il tonno con i giapponesi: quello migliore se lo pigliano tutto loro, e se succedesse così anche con il grano duro? Per favore, Barilla & co, agli americani mandategli la pasta scarsa, tanto che ne capiscono?

Faccio molta fatica a concentrarmi e a scrivere. Non credo siano tanto gli effetti ritardati del Covid, quanto piuttosto questi diciassette mesi di “arresti domiciliari” che si fanno sentire. Per fortuna il mio amor proprio ogni tanto viene gratificato, ieri ad esempio un’altra vicina che non incontravo da parecchio mi ha detto di trovarmi in forma (affermazione che purtroppo non ho potuto contraccambiare) perché mi trovava “asciutto”. Veramente a me pare di essere rinsecchito (col Covid ho perso quattro chili e non riesco più a riprenderli: lo so che qualcuno ci metterebbe la firma, ma a me un po’ di ciccetta non ha mai dato fastidio). Comunque ho sentito un’intervista dell’ex ministro Castelli (non ricordo ministro di che) che diceva che dopo la vaccinazione sta rischiando la trombosi, gli indicatori si sono alzati a livelli preoccupanti. Se tornasse indietro col cavolo che lo rifarebbe, dice, e non faccio fatica a credergli.
Amiche e amici, perdonate queste divagazioni sparse, ma era più che altro per cercare di vincere la pigrizia e riempire un foglio bianco: cercherò di essere più interessante le prossime volte… intanto stasera per combattere gli sprechi daremo fondo agli avanzi sparsi nel frigo: zuppa di legumi, merluzzo con olive e capperi e tortino di patate. E Chianti, tanto Chianti. A presto!
