Amiche e amici, il caldo africano ci soffoca; Caronte, questo traghettatore di anime infernali, non ci da tregua. In altri tempi si sarebbero susseguiti appelli agli anziani ad a) non uscire di casa nelle ore più calde b) idratarsi ovvero bere tanto c) se proprio si deve uscire andare nei luoghi freschi come i supermercati, dove si può spendere anche parte della pensione e far girare l’economia. I miei nonni al pomeriggio avevano l’abitudine di fare un pisolino ed in quanto a bere, magari non proprio acqua, specialmente mio nonno non si faceva pregare. I supermercati a quei tempi ancora non esistevano, che bei tempi. Comunque gli appelli di quest’anno sono gli stessi, tranne quello di andare al supermercato che come si sa è un luogo privilegiato di contagio. Sinceramente io l’obbligo di indossare la mascherina nei supermercati l’avrei tenuto; personalmente la indosso lo stesso però mi accorgo ormai di far parte di una minoranza. Eppure il Covid c’è ancora anzi devo dire che in questi ultimi tempi conosco più gente contagiata di quando c’era l’allarme rosso. Però fortunatamente con sintomi abbastanza blandi, anche se i numeri dei morti, a voler dargli credito, sono ancora molto alti.

E’ quindi con una certa dose di ottimismo o fatalismo che si parte per le ferie, pronti a tuffarsi nella calca: ma è esattamente quello che farò tra qualche giorno, nella bella Sardegna. Dove, credo lo sappiate, in alcune spiagge c’è la prenotazione obbligatoria: così alla Pelosa, 3,50€ al giorno a persona, ma ne vale la pena. Tornerò, lo so già, bianco quasi come sono partito, perché starò sempre sotto l’ombrellone, per di più con indosso la maglietta e protezione solare 5; per gli spostamenti sto pensando di usare un parasole, ma non vorrei venir scambiato per una turista giapponese.

Non ti vergogni, direte, di pensare alle ferie con tutto quello che succede per il mondo? Avete ragione, amiche e amici, ma cambia forse qualcosa se non vado in ferie? Prendiamo la guerra in Ucraina. Proprio stamattina sentivo una dichiarazione di Borrell (che il Signore lo abbia in gloria) che diceva che dobbiamo avere “pazienza strategica” perché la guerra non finirà in una settimana ne in un mese o due. Grazie al cavolo, se continuiamo a mandare armi… ma gli ucraini la sanno questa cosa? No, perché noi stiamo pagando caro il gas e più ancora lo pagheremo, ma quelli muoiono, così come i russi. I nostri media sono vergognosi, fanno sentire da quattro mesi una sola campana, tra l’altro si sono dimenticati di quando Biden “repeat the line” diceva che questa era una lotta tra democrazie e autocrazie: è risaputo che Erdogan e il principe saudita al quale siamo andati a leccare il didietro sono noti democratici… la più bella è quando dicono “secondo l’intelligence britannica…” perché, noi non abbiamo più nemmeno l’intelligence, dopo aver perso l’intelligenza? Vi rivelo una cosa, amiche e amici: le intelligence fanno anche controinformazione. Una domandina ogni tanto bisognerebbe farsela, specie se si è giornalisti… noi abbiamo un’oca giuliva che viene immancabilmente portata a vedere gli effetti dei bombardamenti, e tutto quello che sa dire è : cluster bomb? Se uno tira un missile di crociera Kalibr _ dal costo di qualche centinaio di migliaia di euro _ su un condominio non vi viene da chiedere perché? Se c’era per caso qualcosa che non avrebbe dovuto esserci, perché gli obiettivi militari devono essere separati dai civili (perché in caso contrario si tratterebbe di un crimine di guerra). O ci si meraviglia che in guerra muoia gente? Eppure stiamo facendo di tutto per farla durare il più a lungo possibile… Oppure non viene da chiedere, sempre a questi giornalisti, come mai nonostante i russi abbiano lasciato l’isola dei serpenti ed è ormai assodato che le mine davanti al porto le hanno messe gli ucraini, le navi cariche di grano che dovevano sfamare i poveri negretti stanno ancora lì? O magari chiedersi gli effetti delle prossime sanzioni annunciate, come quelle dell’embargo all’oro russo, che in soldoni (nel vero senso della parola) vuol dire che chi ha in mano l’oro vedrà il prezzo salire vertiginosamente, ma chi dovrà fare un ponte o una corona ai denti la pagherà il doppio, anche se lo stipendio rimane uguale? Ma per fortuna io non sono un giornalista.

Ma c’è da dire che ora l’attenzione è sviata su quello che farà Mario Draghi. Cadrà? Non cadrà? Confermerà le dimissioni? Non capisco tutta questa preoccupazione. Draghi, indubbiamente esperto banchiere ed economista, guida un governo di unità nazionale che doveva fare due cose: lotta al Covid e presentare i progetti per il Pnrr. Per il Covid ha militarizzato la nazione, ha fatto vaccinare anche i sassi, ha messo i cittadini l’uno contro l’altro con il green pass criminalizzando chi, per sua convinzione, non ci si è assoggettato. Il Covid mi pare sia ancora qua; non è certo colpa sua ma direi che qualcosa non ha funzionato. A giudicare da tutte le balle che ci hanno propinato dovremmo avere un’immunità di gregge statosferica, e se il vaccino almeno protegge veramente da eventi gravi com’è che ancora ieri c’erano 120 morti? Anche qua: i giornalisti a che servono, a leggere le veline del ministro? Mentre per il Pnrr, quei famosi 200 miliardi (“guadagnati” dal governo precedente, ricordiamolo) Draghi doveva fare in modo che i progetti per prendere i soldi fossero pronti; secondo lui erano pronti già a Natale, tant’è che avrebbe voluto fare il Presidente della Repubblica, allora com’è che adesso tutti si preoccupano? Anche qui, o ci hanno raccontato balle prima o ce le stanno raccontando adesso. Per me può andare senza rimpianti; trovo patetici e oserei dire eversivi gli appelli di sindaci e presidenti di regione perché rimanga, e apprezzo il neo-sindaco di Como che si è rifiutato di sottoscriverlo. Che i sindaci facciano i sindaci, che mi pare ne abbiano già abbastanza da fare nelle nostre città. E comunque, morto un papa se ne fa un altro… in Israele votano tre volte l’anno, e non muore nessuno (a parte i palestinesi).

Bene, amiche e amici, mi sono proprio sfogato, adesso posso partire leggero; vi lascio con una foto del Santuario della Madonna della Corona dove domenica l’altra ho guidato un gruppo di pellegrini, di nome e di fatto.

Buone vacanze a tutti, e a presto!
