Cronachette dal paese dei migliori (15)

Ed eccoci tornati in zona bianca: gioia, gaudio, gaiezza, giubilo, goduria, godimento, gozzoviglia!  Queste le nostre G7, sigla usurpata dai Migliori dei Migliori che si sono riuniti per discutere e secondo loro decidere i destini del mondo prossimo venturo. Ormai questi signori, tra cui noi sia chiaro, rappresentano solo il 40% del Pil mondiale ed il 10% della popolazione ma pensano ancora di dettare legge a tutti: un piccolo Club l’ha definito la Cina, con non poche ragioni. Una minoranza ricca e ben armata, quello sì: infatti oggi si sono trasferiti armi e bagagli nel quartier generale della Nato, e speriamo non si inventino qualche guerricciola che quando c’è da ingrassare i fatturati fa sempre bene.

E’ scoppiato il caldo, due miei amici sono andati al mare in Liguria dove si sono visti chiedere 50 euro per ombrellone e due sdraio: alla faccia! Dovrei programmare le ferie ma non ho idee ne voglia; tra l’altro nella settimana passata ho dovuto sottomettermi ad un esamino fastidioso e sto attendendo l’esito, cosa che non mi ispira ulteriormente. Domenica per sfuggire alla folla ed al caldo mi sono rifugiato nei boschi circostanti in cerca di ombra, in coppia con mio figlio di cui sono diventato il coach: infatti si è finalmente messo in testa di dimagrire ed abbiamo riesumato una dieta che aveva fatto una decina di anni fa, molto equilibrata, che aveva avuto un ottimo risultato ma che è stata poi vanificata da svariati stravizi alimentari ed ha subito il colpo di grazia nell’anno pandemico. Per dimagrire come tutti sanno (a meno di avere problemi di metabolismo, tiroide, psicologici insomma roba seria che va trattata seriamente) la regola principe è: mangiare di meno e fare più movimento. Stiamo lavorando su entrambi i fronti e in un mesetto una decina di chili si sono persi ma c’è ancora parecchio da fare. Naturalmente non è che mentre lui si fa le insalatone noi possiamo mangiare lasagne, per il suo morale, quindi in pratica sto facendo dieta anch’io e devo dire che sono molto vicino al peso forma. Cioè, il peso va bene, la forma un po’ meno perché bisogna stare attenti a non infrollirsi che si devono perdere grassi, non muscoli… (che è poi quello che è successo a me con il Covid, ma in genere a tutti quelli che stanno male). Dopo questi accenni di dietetica for dummies dirò che ieri sera però sono andato a mangiare il primo gelato della stagione, in una gelateria di San Fermo della Battaglia in cui ci siamo recati a piedi, e che vi raccomando caldamente se doveste passare da quelle parti. La riconoscerete facilmente perché è l’unica e perché fuori c’è sempre coda di gente che aspetta. La zuppa inglese purtroppo ieri sera non c’era, mannaggia.

Intanto sono iniziati gli europei di calcio, ho visto la partita inaugurale degli azzurri che hanno vinto meritatamente, anche se il gioco di decine di tocchetti a me non piace.  Tra l’altro il pubblico turco fischiava ogni nostro passaggio, e si giocava a Roma, figurarsi se si fosse stati ad Istanbul; io squalificherei la squadra finché i tifosi non imparano l’educazione, ma capisco che se la regola dovesse valere per tutti sarebbero ben poche le squadre a giocare. Sabato sera si è sfiorato il dramma quando un giocatore danese, Ericssen, che gioca nell’Inter, ha avuto un arresto cardiaco ed è stato salvato per il rotto della cuffia. Temo che la sua carriera sia finita, peccato perché era un giocatore che mi piaceva; spero che facciano tutte le verifiche del caso, confesso che lì per lì il primo pensiero che ho avuto è stato: non avrà mica fatto il vaccino?

Perché nella mente c’era la vicenda della ragazza di Genova morta di trombosi a pochi giorni dall’essersi vaccinata con Astrazeneca. Io credo che chi ha permesso che ai ragazzi fosse somministrato un vaccino che era stato consigliato solo per gli over 60 debba rispondere delle proprie azioni in tribunale, a cominciare dal ministro e continuando con il generale e con le regioni, che se ne sono sbattute delle raccomandazioni dei vari comitati tecnico-scientifici anzi hanno indetto persino i Vaccination day, invogliandoli con il miraggio di poter tornare a fare quello che facevano prima… Non è accettabile rischiare di far morire i giovani per salvare i vecchi, che razza di costo-beneficio è questo? Se i vecchi sono a rischio che si vaccinino loro, basta con questa retorica guerresca che considera i morti come spiacevoli effetti collaterali, non è normale che un ragazzo muoia di vaccino quando se anche si fosse preso il Covid al massimo avrebbe avuto un’influenza un po’ più forte!

Concludo con una nota più leggera: l’altra sera credo si sia varcata un’altra frontiera della pubblicità serale, dopo il sanguinamento gengivale, il prurito vaginale, la flatulenza e il gonfiore intestinale, i problemi di prostata (e giustamente mio figlio dice: ma se la guardano solo i vecchi cos’è che devono trasmettere?) è comparso un ometto dispiaciuto per la sua compagna di non poter offrire la durata di attenzioni  a cui l’aveva abituata, ma per fortuna aveva trovato un rimedio straordinario che aveva rialzato di molto la sua curva di prestazioni. Cavolo mi sono detto, finora queste réclame arrivavano solo via mail, se adesso vengono sdoganate in prima serata sarà un’alluvione! Che bel mondo amici, e soprattutto amiche!

Se avesse anche la zuppa inglese sarebbe perfetta.

Soffrirò in silenzio

Essendomi previdentemente premunito di arrivare alla vigilia delle feste di Natale leggermente sottopeso, pensavo di poter fare il pieno di delizie senza rimorsi. Ho dovuto invece constatare, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non possedere più lo smalto ne tantomeno la capacità di smaltimento di una volta: e così, nonostante non abbia ecceduto quasi in niente (almeno secondo i parametri civili: se si pensi che non abbiamo  mangiato nemmeno le lenticchie di mezzanotte, giudicate voi) mi sono ritrovato sul groppone e soprattutto sul girovita, all’altezza delle utili ma ormai ampiamente sottoutilizzate maniglie dell’amore, quei due-tre chiletti che bisognerà provvedere ad eliminare.

Non che tenga particolarmente all’aspetto fisico; forse di più al portafogli, che il passaggio alla taglia superiore costringerebbe ad alleggerire a causa della necessaria revisione del guardaroba, altrimenti aggiornato con parsimonia.

Per dire, l’ultimo paio di pantaloni l’ho comprato poco prima di Natale, e solo perché un paio di quelli precedenti si era spento per consunzione. Tra l’altro ho scoperto, purtroppo in ritardo perché altrimenti l’avrei riportato al suo posto, che il nuovo acquisto era stato prodotto in Bulgaria: non ho niente contro i bulgari, ottimi circensi peraltro ma di cui ignoravo le propensioni tessili, ma aborro gli effetti nefasti di questa globalizzazione, per cui un grande magazzino italiano invece di vendere braghe italiane e ce ne sono di ottime, rifila calzoni bulgari a prezzi peraltro più adatti al gioiellere, Bulgari.

Come personal trainer di me stesso ho già pronto il programma: per due settimane niente pane, un solo bicchiere di vino a pasto, niente superalcolici e niente dolci. Pasta massimo 70 grammi ed una sola volta al giorno. Niente sport, alla mia età è nocivo come il fumo delle sigarette. Su me funziona; però non assumo responsabilità e non accetto reclami se qualcun altro volesse provare.

Saranno quindici giorni di vita contemplativa; da evitare eventi mondani e sociali dove girino tartine e prosecchini; ed anche le pizzate ed i pranzi con parenti ed amici devono essere bandite. Difficile, lo so, anche perché appena passato Natale i supermercati si sono riempiti di dolci di Carnevale, e passato Carnevale compariranno le uova di Pasqua. L’uomo forte, tuttavia, alle lusinghe del mondo può resistere: la donna, non so.

(79 e 1/2. continua)

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