Amiche e amici, quale miglior regalo può portare quest’anno Babbo Natale sotto il camino di un bel tampone rapido, o meglio ancora molecolare? Che gioia, che delizia!
Ed è precisamente quello che ha portato a me, che come sapete non mi faccio mancare niente. Da un paio di giorni mi era venuto un bel raffreddore, con pizzicore alla gola: niente febbre, solo un po’ di fiacchezza, gli odori ed i sapori li sentivo, per quanto il naso chiuso mi permettesse; insomma tutta roba che in tempi normali avrei risolto con un bel latte e cognac, o meglio solo cognac, e via al lavoro. Come consulente, tra l’altro, dato che quando non lavoro non mi pagano, la resistenza ai malanni stagionali è sempre stata piuttosto alta. Ma quest’anno come si fa? Con l’Omicron che avanza chi se la sente di rischiare? C’è la Messa di Natale con il coro, c’è il pranzo di Natale con la famiglia, non vorrei essere proprio io ad impestare tutti, anche se plurivaccinati.
Quindi ieri sera, dopo un paio di aspirine (era da una vita che non compravo aspirine: 9 euro e trenta, ma che ci mettono dentro, l’oro?) e la visione su RaiPlay dell’ultima puntata di Blanca, mi sono attivato per fare il tampone. Ero abbastanza tranquillo perché a 100 metri da casa ho il centro vaccinale dell’Asl, dove è stato anche allestito un drive-through per i tamponi, cioè si va lì per il tampone senza scendere dalla macchina; dopo parecchio si sono decisi a farli anche a pagamento, e non certo a buon mercato (35 i rapidi e 70 i molecolari), quindi pensavo stamattina di prendere la macchinina, mettermi in coda, sganciare la tangente per essere sicuri di avere solo il raffreddore e tornare a casa. Niet! Per fortuna nel coro c’è un’infermiera, e mi ha avvisato che in questi giorni i servizi a pagamento sono stati sospesi per la troppa affluenza di quelli con prescrizioni; dopo un attimo di tentennamento (io quasi quasi faccio finta di niente, vado a cantare e a mangiare, e se poi qualcuno si contagia nego tutto) la parte più responsabile di me ha avuto il sopravvento, ed è iniziata la ricerca di una farmacia che facesse questi benedetti tamponi rapidi.
Ebbene, carissimi amici, è impossibile. In tutta la città non c’è una sola farmacia con posti liberi, tutto prenotato grazie alla bella pensata del green pass per andare a lavorare. Tramite tam tam sono riuscito a trovarne una in un paese ad una quindicina di chilometri che effettua tamponi senza prenotazione. E vai! Mi sono fiondato. Avvicinandomi alla farmacia ho notato un accorrere di gente, per la maggior parte mamme e papà con bambini piccoli, pensavo ci fosse qualche manifestazione sportiva o qualche recita scolastica di fine anno: col cavolo! Stavano andando tutti in farmacia per il tampone, un delirio! Funziona così: in classe si riscontra un positivo, tutti corrono a far fare il tampone ai propri pargoli. Avrò avuto un centinaio di persone davanti, quando sono arrivato a mettermi in fila dopo aver pagato (15€, prezzo calmierato, onore a questi farmacisti: altri fanno pagare ben di più, e la stessa Asl se si va a pagamento fa pagare 35€! Che business, e nessuno doveva arricchirsi con questa pandemia, si diceva all’inizio. Vorrei sapere chi non ci si è arricchito, invece). Una mamma, esasperata, mi diceva che era già il terzo tampone che faceva al figlio. Mi chiedo: ma non sarebbe meglio, quando c’è un caso positivo in una classe, mandare lì un paio di infermieri e fare i tamponi a tutti, senza far impazzire le famiglie? Ma pare che non ci siano più infermieri sufficienti, quelli assunti durante la fase acuta dell’anno scorso sono stati lasciati in gran parte a casa. Si vede che i migliori non ci hanno pensato. O ci hanno pensato troppo bene, come dice qualche maligno.
Comunque, fatta la mia fila, quando è arrivato al mio turno tutto si è svolto in un attimo; dopo un’oretta è arrivato il responso che ho visionato direttamente sul sito della Regione Lombardia: negativo! Con allegato un codice per scaricare il green pass. Adesso non vorrei che mi abbiano cancellato quello che già avevo e che avrebbe dovuto scadere a settembre dell’anno prossimo poi forse a luglio poi forse a febbraio e poi forse bho. A questo punto chiedersi a cosa serva ostinarsi ancora sul green pass mi pare obbligato; tra l’altro vedevo ieri un servizio da Israele dove stanno facendo già la quarta (!) dose e dove il responsabile della campagna, molto onestamente secondo me, diceva che ormai è chiaro che il vaccino non fa sparire il virus ma salva delle vite. Quindi con la faccenda dell’immunità di gregge come la mettiamo? Ma qui insistono a ripetere sempre la stessa solfa come dischi rotti.
Certo, stare in coda al freddo per più di un’ora non mi pare sia un toccasana per il raffreddore, non vorrei risultare negativo al Covid per poi prendermi una bella bronchite.
Amiche e amici, anche questo Natale è arrivato, dovevamo salvarlo e l’abbiamo fatto: missione compiuta, come ha detto il nostro Migliore dei Migliori, candidandosi al Quirinale. Per Berlusconi non rimarrebbe che la poltrona di Papa, non ci rimarrà male? Prima di chiudere permettetemi di salutare affettuosamente Massimo Ferrero, il simpatico presunto bancarottiere ex-presidente della Sampdoria: Viperetta sei un mito, i tuoi amici Olena, James, Gilda la Calva Tettuta, Nonna Pina, Miguel, Chico, i Koala e tutta la troupe ti aspettano a braccia aperte, un posto da noi lo troverai sempre!
E che dire ancora, carissim*? Auguri, e Buon Natale!
