Da bravo cittadino mi sto preparando alle prossime elezioni del parlamento europeo che dovrebbero tenersi il 26 maggio.
Come apprendista statista, non certo peggiore di quelli che abbiamo a disposizione, voglio dire la mia su queste elezioni e contribuire con suggerimenti di buon senso al funzionamento di questa Europa.
Dovrebbero votare 27 paesi (sempre che la Gran Bretagna si decida ad uscire, che ormai hanno oltrepassato la soglia del ridicolo), con una tendenza inesorabile di calo dei votanti che è sconfortante: le percentuali dei votanti infatti sono passate dal 61,99% del 1979 (Europa a 9) al 42,61% del 2014 (Europa a 28).¹
La bistrattata Italia in questa classifica è tra i primi, dietro solo a Belgio, Lussemburgo (interessati a mantenere gli uffici europei, più che altro), Malta e Grecia e ben prima di tutti quelli che ogni giorno alzano il ditino a darci lezioncine.
La mia prima proposta dunque è:
- assegnare i rappresentanti non solo tenendo conto della popolazione ma di quanti si prendono la briga di andare a votare. Se non vai a votare non è che ti becchi quello che hanno deciso gli altri per te, altrimenti è come l’8*1000 dell’Irpef: no, ti tolgo semplicemente i rappresentanti e li do a qualcuno che ci tiene di più.
Sono stato molto critico sull’allargamento dell’Europa da 15 a 25 (ed oltre) ed i fatti ogni giorno mi danno ragione: lo dimostra soprattutto il fatto che questi nuovi entrati per la maggior parte dell’Europa se ne infischiano allegramente.
Prendiamo ad esempio tutti i paesi dell’ex area comunista: Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Croazia.
Tra questi, 2 paesi (Repubblica Ceca e Slovacchia: la ex Cecoslovacchia) sono rimasti al di sotto del 20% di votanti; altri 4 sotto al 30% (Slovenia e Croazia _ la ex Jugoslavia _, Polonia e Ungheria); infine gli altri hanno superato il 30% ma rimanendo sotto il 40% tranne la Lituania con un lusinghiero 47,35 (ma veniva dal 20,98 precedente).
Di conseguenza le altre due mie proposte sono:
- prevedere una soglia di sbarramento del 25%. Se in uno stato non va a votare nessuno, vuol dire che dell’Europa non gli frega niente, quindi i seggi vengano ripartiti tra gli altri paesi e si rivedano tutte le convenzioni con quel paese.
- la presidenza di turno deve essere data solo a paesi per i quali si è espresso almeno il 40% dei votanti. Voglio dire, come ci si può sentire rappresentati dal presidente slovacco se nel suo stesso paese ha votato solo il 13,05% ?
Mi viene da dire: ma cari amici, non volevate la democrazia per poter votare ed esprimere liberamente le vostre opinioni politiche? E adesso che questa benedetta democrazia ce l’avete, che ci fate?
Non è che, in fondo, avere qualcuno che scelga per voi vi sta bene adesso come allora?
Se è così mi dispiace, ma vi hanno fregato: volevate solo il salame nei supermercati, ve l’hanno incartato con la democrazia…
Barbara Matera, una delle nostre più valide rappresentanti
¹ http://www.europarl.europa.eu/elections2014-results/it/turnout.html