Amiche e amici,
il sole splende ed il futuro è radioso. Cominciano oggi le votazioni per il nuovo presidente della Repubblica, la scelta è sulle spalle di statisti del calibro di Salvini, Meloni, Renzi, Letta e Di Maio; Berlusconi se ne è tirato fuori e subito dopo si è fatto ricoverare, accompagnato dalla badante, per un controllo al San Raffaele, sorpreso egli stesso dall’aver preso una decisione così sensata. Spero nell’intervento dello Spirito Santo che illumini i cosiddetti grandi elettori; io continuo a sostenere che Rosy Bindi sarebbe una grande presidentessa, proprio per questo si vedranno bene dall’eleggerla. Va fatto tutto con grande cautela perché ogni movimento brusco può far cadere il governo, e questo nessuno lo vuole dato che ci sono da gestire e distribuire i soldi del PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza). Secondo me è ora che quest’accozzaglia immonda si tolga di mezzo e si ritorni ad una normale dialettica democratica, o almeno così la si chiamava una volta: si vota, si decide chi governa e chi sta all’opposizione. Certo, bisognerebbe anche capire che differenza c’è tra gli uni e gli altri, e non è che sia proprio facile di questi tempi dato che sulla ciccia, ovvero sulle questioni dirimenti, non è che ci siano grandi differenze: l’economia, il ruolo del pubblico, la politica estera… perché distinguersi sullo ius soli a me pare una presa in giro, non so a voi.
Ieri ho fatto una lunga passeggiata in compagnia di amici, qua intorno, per i sentieri della Spina Verde; eravamo in quattordici, un mezzo assembramento. Praticamente ogni famiglia ha passato dei giorni in isolamento a causa di figli/fidanzati dei figli/parenti/colleghi, senza nessuna conseguenza rilevante, al massimo qualche lineetta di febbre. Ormai la gente comincia ad essere insofferente, in parecchi se dovesse ripresentarsi qualche lieve sintomo come febbricciola o raffreddore non andranno nemmeno a fare il tampone per non rimanere poi bloccati in casa nonostante la pluri-vaccinazione.
La settimana passata mi ha fatto riflettere ancora di più su quanto certe misure, osannate e perfino benedette, non tengano conto dei più deboli: ho fatto praticamente da baby sitter ai figli della vicina, a casa in Dad (didattica a distanza), perché lei deve andare a lavorare, essendo separata e con due lavori precari da portare avanti per sbarcare il lunario, ed ha ovviamente paura che se rimane a casa la licenzino; e poco prima aveva dovuto far vaccinare il più grande, appena compiuti dodici anni, perché altrimenti non avrebbe potuto prendere il bus per andare a scuola… eh già, lei non ha l’auto per accompagnare i pargoletti, ma chissà se i migliori lo sanno, e se lo sanno quanto gli frega. Poi come ciliegina sulla torta l’annuncio che i pensionati non vaccinati non potranno più ritirare la pensione, provvedimento odioso perché qui davvero si sta raschiando il fondo del barile dell’umanità (il leghista Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia, si è detto contrario a “scelte che appaiono come un accanimento” ed ha invitato ad usare “buonsenso”: se lo dice lui…) .
Cerco di distrarmi scribacchiando, leggiucchiando e canticchiando; mi tocca sostituire la nostra direttrice che deve assistere la figlia, malata purtroppo di melanoma; la giovane stava facendo delle cure sperimentali che sembravano dare qualche risultato, o almeno qualche speranza, poi è stata vaccinata e dal giorno dopo ha iniziato ad avere la febbre, e le analisi fatte in gran numero hanno mostrato che la medicina non sta facendo effetto. Nessuno dimostrerà mai che c’è stato un rapporto di causa-effetto, ma io penso che sarebbe stato meglio evitare di iniettarle un preparato che interferisce col sistema immunitario, già provato di suo.
La patrona della nostra parrocchia è Santa Brigida di Irlanda; la sua vita, come quella di altri santi medievali vissuti poco dopo la caduta dell’Impero Romano ed a cavallo tra paganesimo e cristianesimo, è a metà tra mito e storia; la sua biografia è stata scritta quasi due secoli dopo la sua morte, ed è più un’agiografia che una fonte storica. Tuttavia la santa è venerata in Irlanda come seconda patrona, dopo San Patrizio, ed i monaci irlandesi venuti in Italia come pellegrini o missionari (affascinante il cammino di questi freschi evangelizzati diventati evangelizzatori) ne hanno diffuso il culto in diverse parti d’Italia. La ricorrenza sarebbe il primo febbraio ma noi la festeggeremo il 6, domenica: verranno vendute birra e navicelle (delle specie di maritozzi, tradizionali) e allestite delle bancarelle. I compagni di passeggiata di ieri, quasi tutti autoctoni, mi hanno raccontato storie mitologiche di grandi feste, di quando loro erano bambini o ragazzetti: roba di 40-50 anni fa, perché io abito qui ormai da 35 anni e di feste così proprio non ne ricordo. Anzi, quello che si percepisce ogni giorno è un continuo declino: una volta chiuse le scuole (accorpate) i negozietti hanno cominciato a chiudere, soccombendo all’attacco dei supermercati; infine il colpo di grazia è stato dato dallo spostamento dell’ospedale e dalla chiusura dell’ultimo asilo. Ora resiste qualche associazione; i bar sono stati presi quasi tutti da cinesi; gli unici negozietti aperti sono quelli dei turchi. Mantenere un coro in queste condizioni, per quanto scalcinato, è perfino un lusso…
Ma, come dicevo, il sole splende e dunque godiamocelo; mettiamoci l’anima in pace, un altro presidente come Pertini non ce l’avremo più, e ci va già bene che il ministero degli esteri inglese non metta in giro la voce che Putin stia complottando per far eleggere un presidente filo-russo…
A presto, amiche e amici!
