La manifestazione a cui sono giocoforza mancato è stata bellissima, così mi hanno riportato i partecipanti e così si legge nelle cronache dei giornali non prevenuti: 100.000 persone di associazioni e gruppi variegati e variopinti, Acli, Arci, sindacati Cgil-Cisl-Uil, Comunità Sant’Egidio, Emergency, Libera, rappresentanti di partiti politici (ma senza simboli di partito) e tanti altri, cattolici e laici, giovani e anziani, uniti nel chiedere in primis al nostro governo, ma con la speranza che questo movimento levi la voce anche negli altri paesi europei, iniziative concrete che portino i contendenti al tavolo dei negoziati di pace. Continuare ad inviare armi serve solo a prolungare il conflitto e produce solo un continuo escalation, come si è visto in questi otto mesi: basta!
Stendo un velo pietoso sul segretario PD che è andato a farsi vedere, contestato dai suoi (quelli che lo contestavano erano i militanti del suo partito infatti, incazzatissimi per lo stato in cui lo ha ridotto) e sulla piazzetta di Milano.
Non servirà a niente? Può darsi, ma per fare qualcosa bisogna aspettare che la pace ci sia quando uno dei due avrà vinto? O che la guerra, che di fatto almeno economicamente e politicamente ci coinvolge, diventi guerreggiata anche per noi col rischio non remoto, anzi, di guerra nucleare? Dobbiamo abituarci alla retorica muscolare e nucleare, di entrambe le parti, quasi ci vogliano abituare all’idea?
I giorni precedenti la manifestazione, e sono sicuro anche i seguenti, sono stati quasi osceni: la manovra è scoperta, far passare chi chiede a gran voce la pace per putiniani, sullo stile novax: per primo e lo dico con dispiacere ci si è messo Mattarella, affermando più volte che non possiamo sottrarci dall’aiutare l’Ucraina contro la illegale _ o barbara, o arbitraria _ aggressione russa; la Rai, specie Rai1, è diventata sempre più teleKiev e manda in giro la sua corrispondente oca giuliva dietro ogni panzana che gli rifila Kiev: se fosse stata al tempo di Cristo l’avrebbero portata sul Golgota e convinto che il Crocifisso era morto di freddo. Ieri un servizio sulle bombe al fosforo: se qualcuno poi spiegasse perché i russi avrebbero dovuto tirare bombe al fosforo su villaggi senza alcun interesse. Però lo dicono gli ucraini, facendo vedere dei razzi che hanno in dotazione anche loro, dato che gran parte delle armi sono ancora quelle sovietiche, e l’intelligence americana, che se ne intende perché a Falluja il fosforo bianco l’hanno tirato loro.
Un primo passo verso la pace sarebbe una bonifica dei media, a partire dalla TV di Stato, mi permetto di dare un piccolo suggerimento a tutte le associazioni che hanno partecipato: mettetevi d’accordo e fatevela da soli una televisione, perché secondo quella per la quale paghiamo il canone ieri c’era quasi più gente da Calenda a farsi lo spritz che in Piazza San Giovanni…
A presto, amiche e amici; di manifestazioni ce ne saranno ancora ed anche più grandi, spero, e ormai il Covid l’ho fatto, non ci saranno più scuse!
p.s.
Ieri sono evaso. Ho evitato la gente, ma con 22-23 gradi fuori rimanere in casa era una tortura. Ho fatto una passeggiata ed a mio modo ho manifestato anch’io, per la vita e per la pace.
