Amiche e amici,
come spesso mi capita quando sono in ferie mi sono ammalato. Ho visto bene di prendermi l’influenza: tosse, mal di gola e febbre che la sera sale verso i 38. La tachipirina mi fa fare delle sudate epiche che mi costringono ad abbandonare il letto coniugale per impraticabilità di campo. I progetti per la settimana e per Capodanno sono saltati: volevo andare a Milano a vedere la mostra “La carità e la bellezza” a Palazzo Marino, la sede del Comune, dove come tutti gli anni in questo periodo vengono esposte delle opere stupende (quest’anno Botticelli, il Beato Angelico, Filippo Lippi…), poi magari fare un salto al Mudec a visitare la mostra sui popoli di Machu Picchu e lì vicino visitare i depositi della Scala, dove lavora il figlio di una nostra amica (con contratto temporaneo) come aiuto scenografo, e infine andare a mangiare in un ristorante etiope che mi aveva consigliato mio figlio, giusto per documentarmi per le avventure di Olena che sto scrivendo: peccato, dovrò rimandare.

Per Capodanno a dire la verità non mi dispiace molto perché si stava materializzando, a causa di alcuni amici sciagurati e masochisti, la possibilità di passare la giornata camminando da qualche parte, prenotare presto in qualche pizzeria e poi per mezzanotte ognuno a casa sua: un vero squallore secondo me, il mio programma era molto più tradizionale: alle 18 canto del Te Deum, poi a casa e cenone; giochi vari in attesa della mezzanotte; approntamento della tavola (di nuovo) per il panettone; conto alla rovescia, stappatura della bottiglia di spumante e brindisi. Gli anni passati, spegnendo le luci, si poteva godere dei botti e fuochi artificiali che venivano lanciati dalle varie case (rito di giubilo e scongiuro al quale partecipavamo anche noi quando c’erano bambini piccoli, piazzando delle batterie di razzetti sulla ringhiera, legati con lo scotch, puntati contro i condomini vicini. Che spasso! Poi però i prezzi dei fuochi di artificio sono andati alle stelle, il nostro cane aveva cominciato a odiarci _ poverino, si rifugiava sotto al letto e cercava di scavare per andare al piano di sotto _, i bambini sono cresciuti e addio fuochi artificiali. Inoltre la pratica sembra essere sempre più stigmatizzata, quasi criminalizzata, e ormai non se ne vedono più molti).
Il fatto che spesso mi ammali quando sono in ferie sarebbe un caso di studio. Mia moglie lo interpreta come segno inequivocabile della mia natura di guastafeste, ma secondo me deve esserci un motivo oggettivo: siccome lavoro a giornata e quando non lavoro non mi pagano, nelle giornate di contratto difficilmente mi ammalo: ma appena mi rilasso, come scende l’adrenalina e soprattutto ho emesso fattura ecco che i virus e i batteri sono pronti a banchettare sul mio corpo. Comunque il 2 gennaio ricomincerò, per allora sarò sicuramente guarito, con le buone o con le cattive.
E’ tempo di consuntivi e di chiedersi com’è andata, se siamo soddisfatti di noi stessi. Io posso dire che, per lo meno per questo blog, sono contento di essere riuscito ad essere abbastanza presente, con articoli, racconti e soprattutto di essere riuscito a mantenere i contatti con gli amici più affezionati: ormai siamo quasi una famigliola, che tra l’altro ogni anno perde qualche pezzo. Si fa fatica, sicuramente, e ci sono anche altri strumenti espressivi più di moda. Chi resiste a scrivere e a leggere più di qualche riga ormai è un dinosauro…
L’anno è stato difficile, ma ormai ogni anno sembra peggio di quello precedente: non bastava il Covid, a febbraio è iniziata la guerra in Ucraina; tra l’altro il Covid che avevamo dato ormai per morto (ah, ah) e per il quale i nostri politici e media avevano spernacchiato il governo cinese che si ostinava a praticare il lockdown dove si manifestavano focolai, ora che i cinesi hanno allargato le maglie sembra che stia riprendendo alla grande: allora erano proprio così coglioni a tenere chiuso? Ma noi difettiamo di autocritica, oltre che di buon senso, in tutte le cose. Abbiamo salutato il governo dei migliori (senza rimpianti, almeno da parte mia) ed ora abbiamo il governo dei peggiori (ne riparleremo, ma un governo con ministri così poco competenti e autorevoli io non ricordo ci sia mai stato. Probabilmente la Meloni non voleva qualcuno che potesse farle ombra); la crisi incombe: l’inflazione sta erodendo i risparmi, gli stipendi sono al palo, la borsa da inizio anno ha perso il 30% (nel mio piccolo ho qualche Enel comprata ai tempi delle privatizzazioni: non si capisce perché l’Enel debba perdere con quello che è salito il costo dell’energia, e gli extra guadagni che hanno fatto le imprese energetiche, eppure è così), anche il fondo pensione per la prima volta da quando l’ho aperto, dieci anni fa, perde invece di guadagnare. E, se tanto mi da tanto (prosecuzione della guerra, ulteriori rialzi delle materie prime ed energetiche, tensioni in Kosovo) l’anno nuovo andrà peggio.
Perciò, amiche e amici, per far fronte a tutte queste minacce non mi rimane che fare una cosa: non andare mai più in ferie!
Buon Anno!
