Amiche e amici, le giornate nonostante la rarefazione dei contatti sembrano sempre più corte e non riesco a fare quello che vorrei; il fenomeno è un po’ strano perché quando avevo un sacco di impegni riuscivo a fare un sacco di cose mentre adesso che di impegni ne sono rimasti pochi non ho voglia di far niente. Accidia da Covid, si potrebbe definire clinicamente, o lieve depressione? A contribuire all’umore la firma per il rinnovo del contratto che slitta, e le varie ricorrenze che ci hanno allietato in questi giorni: la shoa (dietro cui troppo spesso però si rifugiano gli attuali governanti israeliani quando vengono giustamente criticati per come trattano i palestinesi), la nascita del Partito Comunista Italiano, fondato a Livorno nel ’21 dalla scissione dal Partito Socialista: dopo cento anni non c’è rimasto più niente né dell’uno né dell’altro, eppure ce ne sarebbe un gran bisogno; sono passati cinque anni dalla barbara uccisione di Giulio Regeni da parte dei servizi segreti egiziani, e noi invece di troncare tutte le relazioni con questi assassini gli vendiamo le navi da guerra (e l’Unione Europea pronta ad accodarsi agli Usa nel mettere sanzioni a vanvera qui tace, e ti credo: non siamo solo noi a vendere armi agli egiziani, anzi…); dieci anni dalle cosiddette primavere arabe, già da subito disattese (ricordo il bel libro di Giuliana Sgrena, Rivoluzioni violate, scritto nel 2014): in questi 10 anni come è andato il mondo in quella parte specifica e non solo? Le disuguaglianze sono aumentate invece di diminuire, per fortuna quelli sono popoli giovani ed hanno ancora la voglia e la forza di combattere, anche a costo di pagare di persona, vedi le proteste di questi giorni in Tunisia.
Da noi invece, vecchi e imbolsiti, è in corso la farsa in salsa maccheronica, il governo che cade per colpa di un guappo da tre soldi, tempo che si perderà per raccogliere i cocci, mercanteggiamenti e bizantinismi, e ce n’era proprio bisogno in questo momento; la giunta lombarda che si fa ridere dietro da tutto il paese perché dopo aver sbagliato a comunicare i dati dei contagi ed essersi trovata quindi in zona rossa se la prende con chi quei dati li ha ricevuti e elaborati: adesso chi ripaga quei negozi che sono dovuti rimanere chiusi? Più in generale: ha ancora senso tenere chiusi solo alcuni negozi, quando pur essendo in zona rossa il PM-10 ha superato il livello di guardia, e quindi vuol dire che c’è un sacco di gente in giro in auto (perché la colpa mica è solo dei riscaldamenti, mettiamocelo bene in testa…). E a questo proposito c’è un nesso tra l’inquinamento e le morti di Covid? Io direi proprio di sì, perché se i polmoni sono già stressati, il virus fa meno fatica a intrufolarsi…
Ma ci sono anche belle notizie: Cuba, a proposito di socialismo, ha sviluppato in proprio un vaccino, che distribuirà entro sei mesi a tutti gli undici milioni di cubani. Pubblico e gratuito. Ed è in trattative con diversi paesi per fornirlo anche a loro… noi naturalmente alziamo il sopracciglio, facciamo i superiori, e ci rifiutiamo perfino di riflettere sull’assurdità di una sanità in mano ad aziende private che tra l’altro non rispettano nemmeno i contratti di fornitura. E pretendiamo di essere da faro all’umanità, e vorremmo che tutti si adeguassero ai nostri stili di vita e di consumo, al rito dell’aperitivo ed allo struscio per lo shopping: non siamo noi il vero virus di questo pianeta?
L’altra bella notizia è che l’Inter ha battuto il Milan in Coppa Italia, piccola soddisfazione; tra l’altro i padroni cinesi sembra che vogliano vendere la squadra e cambiargli anche nome, da “Internazionale” a “Inter Milano”, giusto per riportarci alla dimensione provinciale alla quale ormai siamo ridotti.
Ah, i lavori del riscaldamento stanno ancora andando avanti, ci voleva meno tempo a mandare la sonda Viking su Marte: adesso ci hanno anche chiuso l’ingresso al cortile, così per uscire con l’auto dobbiamo imparare a volare. Che pazienza che ci vuole!
