Cronachette della fase tre (30-31 agosto)
Durante questo weekend avrei voluto scrivere un po’ ma invece mi sono immerso nella lettura di un bel libro, “I leoni di Sicilia”, la saga della famiglia Florio, quella del marsala e della Targa Florio per capirci, un racconto che parte dalla fine del Settecento attraversando la storia della Sicilia e del mondo. Era da un bel pezzo che non leggevo così di gusto, sarà un buon segno?
Leggendo ripensavo a quando siamo stati nella parte occidentale della Sicilia, qualche anno fa, girando per Trapani, Erice, Mazara del Vallo, Marsala, le Egadi… a Favignana abbiamo visitato la vecchia tonnara Florio, ora museo, in una interessantissima visita guidata dove ci sono state spiegate tutte le fasi della mattanza e della lavorazione del tonno fino alla messa sott’olio e l’inscatolazione. La mattanza era una pesca senz’altro cruenta, ma aveva una sua nobiltà ed a suo modo salvaguardava la continuazione della specie; le navi di alto mare (giapponesi, anche: che cavolo vengono a fare fino qua?) che pescano a strascico non risparmiando nemmeno le altre specie sono migliori solo perché non spargono sangue? Non mi pare.
Il mio interesse principale, a Marsala, più che lo sbarco di Garibaldi era ovviamente quello di visitare le cantine Florio; obiettivo fallito miseramente perché mi sono presentato di sabato, quando gli stabilimenti sono chiusi: un fallimento che ancora mi brucia. Anche perché al marsala è legato un ricordo dell’infanzia: al mio paese infatti in un Sali e Tabacchi che faceva anche da merceria c’era la titolare Chicchina, che io ricordo da sempre anziana e burbera con una crocchia di capelli grigi in testa, che teneva le bottiglie nel retrobottega che era diviso dal negozio da una tenda di stoffa, e le malelingue dicevano che non disdegnasse di appartarsi ogni tanto per farsi un bicchierino di marsala all’uovo magari in compagnia di qualche estimatore delle virtù corroboranti della bevanda.
A proposito di Sali e Tabacchi, una volta vendevano anche i francobolli: adesso non è detto, e infatti è diventato difficile anche spedire una cartolina.
Paesaggi da cartolina come quelli che si possono godere in Val Chiavenna, Valtellina, dov’ero stato prima di ritornare al lavoro: ad esempio le Cascate dell’Acquafraggia, a Borgonuovo di Piuro, certo non a livello delle Cascate delle Marmore appena viste ma spettacolari e soprattutto accessibili gratis ed infatti sulle rive del fiume Mera e nei prati sottostanti un sacco di persone prendevano il sole, si bagnavano e stendevano tovaglie per i picnic. Noi non eravamo attrezzati e quindi abbiamo prenotato al non distante Crotto del Belvedere (notate che era venerdì ed era tutto pieno, per riprendere il discorso sulla crisi…). Antipasto di bresaola (anzi brisaola, come dicono lì) e sciàtt, e poi ovviamente pizzoccheri, piatto estivo per eccellenza. Il mio colesterolo ha fatto salti di gioia ed anch’io; la sala dove ci hanno ospitati era accogliente e soprattutto aveva una bella vista.
Sotto al locale è possibile visitare il vecchio crotto, ovvero la grotta dove erano tenuti (e ancora vengono tenuti) il vino ed i salumi a stagionare. Una frescura deliziosa, piacevolissima dopo la grappa alle erbe offerta dal gestore. Nel pomeriggio siamo andati a visitare Palazzo Vertemate Franchi, a Piuro, una dimora del ‘500 con un bel giardino ed un castagneto; sono ammesse solo visite guidate che bisogna prenotare, ma ne vale la pena. Come tutte le dimore antiche anche su questa sono state costruite delle leggende, una è quella che tutte le donne debbano fare una riverenza al ritratto del vecchio proprietario, altrimenti il fantasma andrà a infastidirle…
La dimora ha una lunga storia, perché in origine era solo una dependance, il Palazzo nobile di trovava in paese, che allora si chiamava Belforte ma venne spazzato via da una frana che seppellì l’intero abitato uccidendo quasi tutta la popolazione.
Dopo la visita ci siamo diretti a Chiavenna, alla Collegiata di S.Lorenzo, per un saluto a suor Maria Laura Mainetti, la suora uccisa ormai 20 anni fa da tre ragazzine (16 e 17 anni…) che nella loro mente offuscata intendevano compiere un rito satanico. Se Satana esiste non ha certo vinto: le ragazze si sono distrutte la vita, e la suora verrà beatificata l’anno prossimo…
Da Chiavenna partono diverse passeggiate, qualcuna alla portata di tutti e qualcuna più impegnativa; bisognerà assolutamente tornare, anche perché l’altra specialità, gli gnocchetti (non pensate a quelli di patate: sono fatti di acqua e farina, e conditi con burro, bitto o casera _ o entrambi_), non li abbiamo assaggiati.
Certo, a questo punto mi direte “e grazie al cavolo che ti viene mal di stomaco se pensi sempre a mangiare”, in realtà non sareste originali perché è la stessa cosa che mi dice sempre mia moglie, ma dico io altrimenti come si fa a sopravvivere alle notizie che ci bombardano? Referendum si/no; apertura delle scuole si/no; Lukaschenko che in Bielorussia ha appena vinto le elezioni con l’80% ma è un dittatore e che vi devo dire, se la democrazia che vogliono questi oppositori è la stessa che si è trovata la Russia quando è caduta l’Unione Sovietica, con Eltsin e la sua cricca che hanno depredato tutto il depredabile, non penso che ne potrà venire niente di buono per i bielorussi; Erdogan invece è nostro amico, tanto che facciamo le esercitazioni navali insieme a Grecia, Cipro e Francia per non farlo allargare ancora di più nel Mediterraneo, però non è un dittatore ma un “importante partner”, tra l’altro non solo ha riaperto come moschea Santa Sofia, ma anche l’altro gioiello che è San Salvatore in Chora _ per fortuna ho fatto in tempo a visitarle entrambe prima che il nazional-islamismo prendesse il sopravvento_ ; in Germania i “no-mask” (una volta si chiamavano nazi) danno l’assalto al Parlamento; in America si sparano addosso bianchi e neri come ai bei tempi (anzi, ai bei tempi erano solo i bianchi a sparare ai neri: si vede che la musica sta cambiando…); l’Egitto, altro nostro grande amico nonostante quel “piccolo inciampo” che è Giulio Regeni, tiene in carcere da mesi un ragazzo che era venuto a studiare a Bologna (cospirazione contro lo Stato se non ho capito male, per essersi occupato di diritti civili…) e se ne sbatte dei richiami della UE e non solo; Navalny avvelenato si/no (e nel caso da chi: perché si vocifera che i servizi russi lo tenessero d’occhio per proteggerlo, dato che evidentemente un Navalny morto fa più danno a Putin di un Navalny vivo, e allora come in tutti i gialli bisognerebbe forse chiedersi cui prodest…).
Amiche e amici come al solito mi sono lasciato prendere la mano, e saltando di palo in frasca partendo dal marsala sono arrivato al thè corretto; tra i due comunque la mia preferenza pensi si sia capita…