Bomba o non bomba, noi, arriveremo a Roma

Così cantava Antonello Venditti nel 1978, senza ne Italo ne Frecciarossa ne voli low-cost ad accorciare le distanze; cantautore bravissimo ma che allora non apprezzavo semplicemente perché delle canzoni tendo a non captare le parole e di conseguenza, ascoltando solo le melodie, le trovavo abbastanza ripetitive e noiose. Colpa mia, intendiamoci. Per colpa di questo approccio ai testi musicali non avrei mai potuto assegnare il Nobel al cantautore Bob Dylan, di cui peraltro conosco pochissime canzoni, ma mi fido del giudizio della giuria di Stoccolma. Stamattina leggevo un commento che affermava che tutta la poesia di Dylan, senza musica, non vale un solo verso di Montale, premio Nobel 1975: ogni tempo ha i suoi poeti, mi verrebbe da dire, e forse per questo tempo il buon Dylan è persino troppo.

Qualche giorno fa avevo annunciato una marcetta su Roma, e finalmente ci siamo. Con tempismo perfetto abbiamo rischiato di essere bloccati da uno sciopero generale, tra cui quello dei trasporti, indetto da alcuni sindacati autonomi con una sobria piattaforma rivendicativa che riassumerei con la famosa frase di Gino Bartali: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!” (1).

Partiremo prima dell’alba ed arriveremo a Roma giusto all’ora di colazione per i meritati cappuccino e maritozzo; ma a fare cosa vi chiederete? Ma si, ve lo dico: per cantare! Con il coretto della parrocchietta parteciperemo al Giubileo delle Corali, con altri 2490 cantori (noi saremo in dieci). In realtà il gruppo della marcetta è ben più nutrito, ma rispecchia l’andazzo italiano per cui uno lavora e due stanno a guardare: quindi i 10 di cui sopra saranno impegnati full time per le tre giornate canore in Vaticano, mentre gli altri andranno in giro per Roma a visitare monumenti e gozzovigliare a panini e porchetta e vino dei Castelli.

Ma non voglio dilungarmi troppo adesso, quello che faremo ve lo racconterò al ritorno.

Voglio invece riportare qualche considerazione condita con pillole di saggezza:

  • le cose non succedono da sole. Ci vuole che qualcuno ci creda, che qualcuno ci si impegni, che ci si incoraggi e sostenga a vicenda specie quando non tutto va come ci si aspetterebbe;
  • l’attività principale delle suore di Roma è quella di gestire case di accoglienza (di accoglienza ho detto, non tolleranza)? e soprattutto pagano l’Imu? Ce ne sono a bizzeffe, e tutte le strutture che ho contattato erano piene. Abbiamo dovuto occupare cinque B&B diversi per sistemarci…
  • perché in qualsiasi locale di Trastevere non è possibile prenotare al sabato sera? (un quesito per Roberto Giacobbo);
  • perché l’assistenza Italo è a pagamento? (mi hanno ciucciato 30 euro di ricaricabile per poter spostare i biglietti). E fortunatamente quando poi, avendo finito la ricarica, ho chiamato il numero gratuito, mi hanno fatto lo stesso servizio (un angelo di nome Elena)… l’assistenza non poteva dirmi subito di chiamare il numero gratuito?
  • ricordarsi sempre di essere fortunati e vivere la vita con passione, gioia e amore (con questa dovrei essermi meritato l’agognato titolo di fra’ Giò, che come ricorderete qualcuno mi aveva assegnato indebitamente).

La composizione del coro, anomala a dir poco, è: 2 soprani, 1 contralto, 5 non definibili; 1 tenore e 1 così così (io). Cioè, quando dico così così non mi riferisco all’identità sessuale, per chiarire, è solo che alcune voci non rientrano nei canoni standard: io ad esempio non sono ne tenore ne basso, e mi arrangio qua e là; le 5 donne indefinite non sono classificabili nelle categorie musicali ma in compenso vengono usate come cavie in laboratori di fisica, in quanto a volte emettono degli ultrasuoni che disturbano gli animali più delicati. Scherzo, sono brave (a cucinare poi ottime).  Notate la percentuale di cui ho già parlato in passato di 4 donne per ciascun uomo, che mi sembra rispettata in tutti i cori che conosco tranne quelli alpini.

Dunque Roma, arriviamo! E’ stata impegnativa ma ci siamo quasi…


(1) Riporto pari pari dal sito dell’Usb (che non è la chiavetta, sta per Unione Sindacale di Base):

per l’occupazione, il lavoro e lo stato sociale e contro le politiche economiche e sociali del governo Renzi dettate dall’Unione Europea;
per la difesa e l’attuazione della Costituzione e il NO alle modifiche proposte dal governo;
per la scuola e la sanità pubblica e il diritto all’abitare;
contro l’attuale sistema previdenziale e la controriforma Fornero, la riforma Madia, il jobs act, l’abolizione dell’art.18, il contratto a “tutele crescenti”, la precarietà sul lavoro, l’attacco al potere d’acquisto dei salari e al Contratto nazionale;
per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per l’aumento di salari e pensioni, per il reddito per tutti, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per la piena ed efficace tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori;
contro le privatizzazioni, la deindustrializzazione del paese, le delocalizzazioni e per la nazionalizzazione di aziende in crisi e strategiche per il paese, contro la cosiddetta ‘Buona Scuola’;
contro la Bossi-Fini e il nesso permesso di soggiorno – contratto di lavoro per garantire pari diritti a tutti, indipendentemente dalla nazionalità, per i diritti sociali e di cittadinanza, contro la guerra e le imprese militari;
per un fisco giusto senza condoni agli evasori;
per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza che annulli l’accordo del 10 gennaio 2014 e preveda il riconoscimento di diritti sindacali in tutti i luoghi di lavoro del pubblico e del privato per i sindacati legalmente costituiti.

Condivido in toto, stranamente mancano la pace nel mondo ed il disarmo nucleare, deve essere una svista.

(110. continua)

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18 pensieri su “Bomba o non bomba, noi, arriveremo a Roma

  1. a Roma la Chiesa possiede quasi tutto, sicuramente tutto il più bello, il più strategico, il più notevole.
    Io rimasi basita quando mi dissero che c’erano le doppie ambasciate: ambasciata americana in italia ed ambasciata americana in Vaticano, ad esempio, ma son tutte a Roma, nessuna in Vaticano, che io sappia. Uno spreco incredibile, per me.
    Però Roma vale sempre la pena. Quindi approvo gli accompagnatori che ne aprofittano. E non capisco come possa un coro essere composto in quel modo. Il maestro dovrebbe essere in grado di definire le voci.

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      • Preciso… Born to be Abramo è uno dei pezzi che amo di più di Elio… c’è un po’ della mia vita: l’infanzia del catechismo e delle canzoni di Chiesa e l’adolescenza dei primi pomeriggi in discoteca di “Born to be alive”. Tra l’altro ho una certa ammirazione per Patrick Hernandez: un’artista che ha fatto un brano solo grazie al quale vive di rendita da una vita. Leggevo che ancora oggi “Born to be alive” gli rende 1.500€ al giorno di diritti d’autore!

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        • Si, Elio è geniale… Patrick Hernandez mi pare di averlo rivisto ad “Anima mia” di Fazio… col bastone, ricordo male? Che tempi… ma adesso mi sa che non si canta più “Abramo non partire non andare non lasciare la tua terra cosa credi di trova-are? La strada è sempre quella ma la gente differente ..” ? ah, ah, buona giornata!

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      • Io sono rimasto proprio ad “Abramo non partire…” e a “Tu sei la mia vita altro io non ho…” un po’ perchè io frequento molto poco la santa messa e un po’ perchè nella mia parrocchia l’età del coro è da “Villa Arzilla” e quindi anche le canzoni sono datate.

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    • Siamo tornati! E lei ha finito il giro del mondo? Ho fatto fatica a riportare a casa tutti… non volevano saperne di tornare a casa! Farò una cronaca semiseria appena mi riprendo… intanto posso dire che è stata un’esperienza coinvolgente… anche rimanere tre giorni senza televisione e social non è stato male, tre giorni senza sentir tristezze… poi stamattina la prima cosa che ho letto è stato della giornalista che è andata a intervistare (dice la “giornalista”, a provocare direi io) D’Alema con un vassoio di agnolotti… una cosa che ho trovato di una volgarità inaudita… voglio dire stiamo parlando di un ex presidente del Consiglio… e gente che ha avuto anche il coraggio di indignarsi per la “reazione spropositata ad una intervista fatta in chiave ironica”, come se il fatto di essere un uomo pubblico consentisse a chiunque di mettere da parte l’educazione (e l’etica direi, se davvero questa era una giornalista)… mah! La “bomba” non la conoscevo… e peccato non aver letto prima questo suo suggerimento! Ma abbiamo mangiato lo stesso delle ottime paste… zona Ottaviano, in un baretto gestito da un viterbese gentilissimo. Ah, ah, piacerebbe anche a me tornare subito a Roma! buona giornata!

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    • Ma esiste la app wp? Io con il mio ciofeco non riesco a far niente! Alessiuccia! L’avrei preso volentieri il caffè, ma avresti dovuto svegliarti presto presto che eravamo su all’alba! La prossima volta però ti avviso prima, promesso!

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      • Lassa perde… Io col mio cell sempre senza giga non riuscivo più a leggervi… Una mia amica di blog mi ha detto di scaricare la app che sarebbe stato più facile… In effetti è vero! Riesco a leggere tutto ciò che appare nel lettore, commentare e rispondere… Solo che sti GG mi si bloccava… Ora l’ho scaricata di nuovo!
        OK! Allora la prox volta ci conto! Notte!

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