La prima cosa bella

Dico subito che sono ormai anni che non seguo assiduamente il festival di Sanremo. Si può vivere abbastanza bene anche senza; ogni tanto però, se non ho di meglio da fare, qualche canzone la ascolto; e poi, anche se uno volesse farne a meno, ci pensano le radio e la TV a riproporcele (almeno la vincitrice e le due-tre più gradite) sera e mattina.

I “miei” festival sono quelli che vanno dal ’69 al ’72, rigorosamente in bianco e nero: alcune canzoni sono diventate successi sempreverdi, sono durate nel tempo come allora tutto doveva durare, i vestiti, le scarpe, i mobili, l’automobile… eravamo puri in un certo senso, il virus letale del consumismo non ci aveva ancora contagiato e trasformato del tutto.

Il mondo stava cambiando… grandi movimenti, conquiste faticose di diritti; c’era chi ascoltava il rock progressive spernacchiando il popolo che ascoltava canzonette ma non avevano capito che c’era spazio per tutti e forse in buona sostanza del popolo non avevano capito niente.

Riporto, solo a titolo di esempio ed alla rinfusa, le canzoni di quelle edizioni che ebbero più successo (scusandomi per quelle che ho dimenticato):

1969:

Zingara Bobby Solo / Iva Zanicchi
Ma che freddo fa Nada
La pioggia Gigliola Cinquetti
Un’avventura Lucio Battisti
Lontano dagli occhi Sergio Endrigo

1970:

La prima cosa bella Nicola Di Bari / Ricchi e Poveri
Chi non lavora non fa l’amore Adriano Celentano e Claudia Mori
Eternità Camaleonti / Ornella Vanoni
L’arca di Noè Sergio Endrigo / Iva Zanicchi
La spada nel cuore Little Tony / Patty Pravo
Taxi Antoine
Io mi fermo qui Dik Dik
Pa’ diglielo a ma’ Nada

1971:

Il cuore è uno zingaro Nicola Di Bari / Nada
4 marzo 1943 Lucio Dalla / Equipe 84
Che sarà Ricchi e Poveri / José Feliciano
Sotto le lenzuola Adriano Celentano

1972:

Montagne verdi Marcella Bella
Jesahel Delirium
Piazza Grande Lucio Dalla
I giorni dell’arcobaleno Nicola Di Bari

Se dovessi sceglierne una per assegnargli il titolo di vincitrice assoluta direi La prima cosa bella, più nella versione di Nicola Di Bari che dei Ricchi e Poveri: “la senti questa voce, chi parla è il mio cuore…”

E mi chiedo: fra cinquant’anni, rimarrà qualcosa delle canzoni di oggi? E in genere, vale la pena che rimanga qualcosa?

alketavejsiu

57 pensieri su “La prima cosa bella

  1. Il Festival di Sanremo è come il fumo passivo lo subisci!

    Che Cosa resterà del Festival di Sanremo di questi ultimi decenni non saprei ma soprattutto perché mi sembrano canzoni senza musica questi lunghi parla ti aggiungo io senza senso senza rime scadenti è meglio dimenticarle!

    Zingara Piazza Grande Ma che tempo fa quelle le conosco anche io!

    Le canzoni che hai citato perlomeno avevano una facile melodia che si poteva canticchiare!

    Sherabbraccicari

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  2. Definirlo opportunismo il tuo? Che passi così senza batter ciglio a San Remo e a una fiscale elencazione di titoli e relativi menestrelli senza un minimo accenno alla forzata sospensione de “I Soliti Ignoti”?
    Come avviene per certuni col Natale, così aspetto che passi la valanga, quello che poi è peggio sono gli effetti collaterali, e cioè l’ondata di interviste, gossip e il resto che invaderà media e rete.
    Nota: mi associo a Quasi 40, chi è la tipa della foto? Mica per altro, l’incontrassi al supermercato almeno so chi è.

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      • E’ vero, manca il gorilla (era bellissimo).
        Però c’è il, ehm, la Pavone, appunto; e un sacco d’altre bestie a due zampe.
        Il tizio mascherato dovrebbe essere Junior Cally, trapper, quello della polemica sul testo misogino (di una canzone vecchia, non quella che porta al festival).
        Il tasto più bello del telecomando, subito dopo quello d’accensione: il “muto”.

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  3. Tra Cinquant’anni (!?)i giovani di oggi avranno LE MEDESIME nostalgie degli ex giovani di oggi……speriamo abbiano la Nostalgia del “loro “vissuto. Quando gli umani non avranno più nostalgia……l umanità sara estinta. Buon orgia del passato!!

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    • Glielo auguro! Io (per fortuna loro ma anche mia) non credo di essere ancora qua per vederlo… mi fa un po’ ridere pensare che qualcuno possa cantare “Soldi” di Mamoud o quella del gorilla dell’anno prima, ma qualcosa canteranno di sicuro… Ma dalle sue parti qualcuno segue il festival? Non credo, seguiranno di più le trasmissioni francesi, immagino…

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  4. Mi sto facendo un sacco di risate a leggere questi commenti! Io sono ancora più indietro…sono rimasta a Grazie dei fior e Vola colomba…
    Però quelle che hai citato le conosco tutte e – a parte un capitolo particolare per Battisti – le mie preferenze vanno a La prima cosa bella e a Jesahel che mia figlia piccoletta cantava a squarciagola di continuo!

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