Natale con Olena (VIII)

Avevano appena lasciato alle spalle l’abitato fantasma di Tromello quando il cinese Po, cacciatore di zanzare con la racchetta elettrica per vocazione e guidatore di risció per necessità, rompe il silenzio che durava ormai da Bosco Marengo e si rivolge al vichingo Svengard:
«Glande uomo del nold, tu essele tliste. Libelati l’animo, pallane con Po»
Non deve destare meraviglia il fatto che i due riescano a comunicare; come tutti sanno all’incirca nell’anno 972 una tribù vichinga, guidata da Erik il giallo, raggiunse le coste di Fanchenggang, colonizzandole; per combinazione Po era proprio originario di quei luoghi, dove il dialetto norreno è la seconda lingua, dopo il mandarino ufficiale.
Il nostro Svengard, tirando il risciò alle cui stanghe si era messo dopo dieci minuti dalla partenza, accusando il cinese di andare troppo piano, racconta la sua storia:
«Devi sapere, mio buon Po, che in gioventù andavo a caccia di anguille. Risiedetti per due anni a Comacchio, un luogo infestato di zanzare dove tu, o Po, avresti fatto fortuna, per imparare l’arte della marinatura. Giravo l’Italia in cerca delle anguille migliori, quando cammina cammina mi ritrovai nella Marca, alla foce del fiume Potenza, nei pressi di un antico ponte detto dell’Asola, dove fin dall’antichità si praticavano lussuria e mercimonio. Fu qui che la vidi.» – sospira il vichingo.
«Vedesti una zoccola, o glande?» – chiede il cinese, giusto per capire.
«Non bestemmiare, Po, zoccola sarà tua sorella! Vidi lei… una visione… una fanciulla dai lunghi capelli rossi, in ginocchio in riva al letto del fiume, intenta a lavare i panni. Feci un passo verso di lei, inciampai su una radice sporgente e le caddi ai piedi.»
«Che imbalazzo! E lei che fece, o glande?» – interloquisce Po.
«Po, figlio di un’antica civiltà, se mi chiami ancora glande ti spezzo le gambe» – dichiara uno spazientito Svengard
«Come vuoi, gla… ehm, glosso uomo» – si corregge prontamente il cinese
«Dov’ero rimasto? Ah, si, le caddi ai piedi. Lei si voltò, meravigliata, e mi ritrovai lungo disteso sotto i suoi capelli rossi ed i suoi occhi verdi. Mi sorrise e mi rivolse le parole più dolci del mondo»
«…? » – Po cerca di incoraggiare Svengard, perso nei ricordi. Svengard si riprende e continua:
«Mi disse: “O coccu, che ti sì cascatu? Ti sì sgramatu tutti li ginocchi, fa vedé a Gilda, và” e per meglio vedere mi sfilò i pantaloni. “Fréchete!”, la sentii dire, ed io mi persi nel suo sguardo. Mi svegliai dopo tre ore, e lei non c’era più. »

Nel soggiorno di casa Rana Gilda si aggira inquieta.
«James?» – chiama l’imperturbabile maggiordomo, che appare in pochi secondi. Appena percettibile, una spruzzata di brillantini tra i capelli.
«La signora ha chiamato?» – chiede con la consueta lucidità il maggiordomo.
«Si, caro. Puoi accertarti che il signore non abbia dimenticato l’evento di stasera?»
«Naturalmente, signora.» – James fa tre passi verso l’interfono con il quale ci si mette in comunicazione con il laboratorio. Dopo tre squilli risponde una voce stizzita:
«Che c’è? Non avevo detto di non disturbare?»
«Chiedo scusa signore, la signora voleva rammentarle la serata di gala di stasera al Rotary»
«La che? Ma dico, James, sei fuori di melone? Di che serata vai cianciando?»
«I dervisci rotanti signore. In favore dei bambini denutriti del Salabucistan»
«Dervisci rotanti? Salabucistan? James, ti avverto che stai portando la mia pazienza al limite. Quante volte devo dirlo che non ne posso più di questa gentaglia che continua a mangiare per sfamare i bambini denutriti? Non ci vado al Rotary! Togliti dalle palle e passami mia moglie»
«Solo un attimo, signore» – risponde James senza scomporsi, e poi rivolto a Gilda: «Il signore desidera conferire con lei, signora»
Gilda afferra la cornetta, e con voce suadente si rivolge al marito:
«Evaristo! Non dirmi che ti sei dimenticato della serata di stasera! Ci saranno tutti, Stefi Sabri Moni Lapo Chris John …»
«Basta Gilda, e che cazzo, ho capito! Pure Lapo c’è? E te pareva, quando c’è da mangiare si ritrovano tutti!»
«Evaristo non essere populista. Sono nostri amici, e io ci voglio andare. Non facciamoci sempre riconoscere»
«Sono amici tuoi, non miei. Fosse per me andrebbero tutti accattoni sotto i ponti»
«Ahah! Allora ci rifai! Dammi una buona ragione per non andare, allora!»
«Vuoi una buona ragione? Una buona ragione?» – sbotta il cavaliere – «e va bene, te la do la buona ragione. Gilda, tu sai cos’è un nanometro?»
«Ma cosa dici, perché dovrei conoscere i manometri!» – risponde Gilda, spiazzata.
«Eppure dovrebbe interessarti. E ho detto nanometro, non manometro. Un miliardesimo di metro»
«Manometri, nanometri, ma chi se ne importa! Evaristo non cercare scuse barbine»
«Secondo te, Gilda cara, perché mai terrei rinchiusi da più di due anni dieci ricercatori precari esperti in nanotecnologie?»
«Ma che ne so io! Te l’ho anche chiesto quando li avresti liberati! E che i pigmei cominciavano ad agitarsi, pensando che li avevi sciolti negli impasti! E dopo tutto questo tempo nemmeno in regola li hai messi? E i contributi almeno glieli hai versati?» – chiede Gilda, preoccupata per le sorti dell’Inps.
«Ma chi se ne frega dei contributi! Facciamo un bel condono e chi s’è visto s’è visto. Gilda, ce l’abbiamo fatta! Ci siamo riusciti!»
«Riusciti? Ma a far che, Evaristo?»
«La scoperta che cambierà il mondo! Inonderemo il mondo di tortellini, di ravioli, di cannelloni, lasagne, agnolotti, cappelletti, nessuno potrà resisterci! Tutti vorranno Rana! Tutti chiederanno Rana! Tutti supplicheranno per avere Rana! I nostri ripieni… domineranno… la terra! » – chiude il cavaliere con una risata insana.

Gilda osserva attonita la cornetta. Indietro di un passo James osserva Gilda, impassibile. Gilda si riscuote.
«James?»
«Signora?»
«James caro, è probabile che il signore sia impazzito»
«E’ possibile, signora. Preparo un caffè?»

 

anguilla-marinata

 

51 pensieri su “Natale con Olena (VIII)

  1. “Glande” te lo sei ploplio andato a celcale! Vedi a mettele i cinesi dappeltutto come il plezzemolo … d’altla palte sono così tanti che bisogna pule mettelli in qualche posto. Celto che uno va a dolmile più seleno dopo avel letto il tuo lacconto ed esselsi fatto quattlo lisate! E anche più di quattlo! Hahahaha 😛 Notte, notte glosso uomo Giolgio! ❤ 😛 ❤

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