Cronachette dell’anno bisesto – A chi dà fastidio il luna park?

Amiche e amici,

con tutti i problemi che ci sono al mondo il nostro sindaco ha deciso di fare la guerra al luna park. Non si può negare che la guerra vada di moda come non mai, qui avremmo a portata di mano i ticinesi se proprio volessimo intraprendere qualche forma di belligeranza, invece periodicamente ci sono degli attriti ma tutto sommato si rimane nell’ambito della civile convivenza: noi mal sopportiamo gli svizzeri perché riteniamo che la loro precisione, il loro rispetto delle regole sia solo una finta e quando vengono in Italia delle nostre regole tendono a fregarsene, gli svizzeri ci sopportano poco in quanto italiani e perché dicono che andiamo a rubargli il lavoro (e naturalmente le donne): conosco personalmente dei personaggi che frequentavano regolarmente le sale da ballo svizzere per rimorchiare, cosa che in effetti gli riusciva benissimo; mentre per il lavoro i mugugni dei ticinesi vengono regolarmente rintuzzati dai loro industriali perché dei nostri frontalieri hanno bisogno dato che certi lavori gli svizzeri non vogliono più farli. Siamo il loro sud, e tutto sommato ci trattano molto meglio di quanto noi trattiamo il nostro, di sud, e noi stessi: loro infatti, prima di assumere uno straniero, hanno l’obbligo di verificare che non ci siano svizzeri disponibili per quel lavoro, e solo se non lo trovano possono prendere lo straniero. Che udite udite viene trattato come se fosse uno svizzero: stessa paga, stessi orari, non esiste paga in nero perché loro non vogliono che si faccia dumping salariale, ovvero che si prenda gli stranieri per pagarli di meno. Vuoi gli stranieri? Bene, però devi pagarli come gli svizzeri. Ovviamente gli stipendi svizzeri sono proporzionali ai loro costi della vita, che sono più alti dei nostri, e quindi quei fortunati italiani che abitano vicino al confine e riescono ad andare a lavorare in Svizzera (i frontalieri, appunto) per i nostri standard guadagnano un bel gruzzolo. Ho cercato di convincere mio figlio ad andare a lavorare da quelle parti ma pare che di grafici diplomati all’Accademia di Brera non abbiano bisogno.

Così se ne è andato a fare il facchino di alto bordo per uno degli alberghi di lusso dei dintorni: dice che guadagna bene e pensa poco, contento lui. Se ci avesse pensato prima avrei evitato di fargli fare l’università e avrebbe cominciato a guadagnare molto prima. Ai primi raggi di sole ristoratori, baristi e albergatori hanno iniziato a piangere che non trovano personale: ma secondo loro tutti devono avere l’aspirazione di fare i camerieri? E pure pagati poco, oltretutto. Ci credo che la gente va a lavorare in Svizzera! Idem per gli infermieri, ormai specie in via di estinzione (mi chiedo: ma è proprio necessario che gli infermieri siano laureati? Se uno ha voglia di intraprendere la professione medica a quel punto sceglie di fare il dottore, penso. Una volta gli infermieri non erano laureati eppure lavoravano lo stesso: un mio amico, una vera rapa, addirittura è diventato tecnico radiologo, e una volta in pensione gli hanno perfino fatto un articolo sul giornale). Quindi, oltre a pizzerie ristoranti etc. anche gli ospedali sono in crisi: il nostro sindaco invece di chiedersi come mai, magari facendo una politica di alloggi per lavoratori e studenti (le case comunali sono allo sfascio, come in gran parte d’Italia, una vera vergogna) che si inventa? Di non fare venire le giostre del Luna Park.

Le giostre a Como hanno una tradizione lunga cento anni: qualche settimana prima di Pasqua arrivavano, piazzavano le loro attrazioni e stazionavano un mesetto circa, per la gioia di grandi e piccini. Quando mio figlio era piccolo era una tappa obbligata, e speravo che potesse esserlo anche per i nipotini, se arriveranno: sempre che la prossima amministrazione sia più umana di questa. Che poi, voglio dire, e i circhi no, e il luna park no, ma sono anche questi lavoratori, perché gli si deve togliere il pane di bocca? La scusa era che l’area (25.000 mq) serviva per la costruzione di un palazzetto del ghiaccio. Abbiamo una piscina chiusa da cinque anni, un palazzetto dello sport che è stato lasciato andare in malora da decenni, impianti sportivi fatiscenti in una città ricca come Como e serviva proprio quello spazio per il palazzetto del ghiaccio? E che siamo, a Cortina d’Ampezzo, dobbiamo andare a giocare a curling? Tra l’altro una pista del ghiaccio veniva allestita nella piazza prospiciente il lago ma a Natale mica a Pasqua.    

Sono sconfortato e disgustato. Vi risparmio per oggi le mie considerazioni sull’Ucraina (dove c’è perfino chi ha il coraggio di fare lezioni al Papa che non si stanca di invitare al negoziato), sulla vittoria elettorale di Putin (per chi dovevano votare i russi dopo due anni di russofobia spinta da parte dell’occidente, per qualcuno che li riportava all’era di Eltsin?), sulla strage di Gaza (nei nostri TG relegata ormai alle notizie secondarie: a quanto è arrivato ormai il contatore dei morti? La notizia sono le navi che proteggono dai droni houthi, mica la quotidiana mattanza israeliana), sulle foto di Kate (e lasciarla in pace no?). Siamo in mano a degli irresponsabili (corrotti, li chiama il professor Orsini) e andrà a finire molto male.

Con questa nota di ottimismo sfrenato vi saluto, amiche e amici, scusandomi ancora per non essere molto presente sui vostri blog, mi sento un po’ come quando mi dicevo: ecco, devo chiamare la zia per salutarla, e poi non lo facevo mai perché avevo sempre qualcos’altro da fare.  Buona serata!   

Chissà per chi avrà votato?

17 pensieri su “Cronachette dell’anno bisesto – A chi dà fastidio il luna park?

  1. la gara di appalti per il palaghiaccio rende bene, vuoi mettere ? e che gliene frega a loro se giostrai e circensi fanno la fame e i bambini anzichè divertirsi all’aria aperta si friggono gli occhi davanti a uno schermo…del resto si parla tanto di intelligenza artificiale mica di quella umana

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    • In effetti c’è un bel business, e poi i soldi del PNRR… vuoi mettere costruire su quell’area? Peccato perché dalle finestre di casa mia la sera vedevo le luci, e gli urli di quelli che salivano sulle giostre che mettono più paura. E poi, poveri giostrai, si trattava veramente di pochi giorni perché capitava quasi sempre che come arrivavano loro iniziava a piovere… 😂

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  2. Guadagna bene e pensa poco: il lavoro perfetto, mi complimento con lui (e con me stessa, che faccio uguale).

    Sì, che gli infermieri abbiano la laurea è cosa buona, giusta e necessaria.
    NON sono svuotapadelle.
    Che poi la laurea la diano a cani e porci, e sia ridotta ad uno straccio vecchio senza valore, è un altro, tristissimo discorso.
    Eppure invece di essere più rigorosi vogliamo persino abbassare ulteriormente gli standard…!

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    • Sono d’accordo, una volta e forse anche adesso per svuotare le padelle c’erano gli inservienti, gli infermieri e soprattutto le infermiere assistevano i medici ed erano l’ossatura dell’ospedale. Ora c’è il paradosso che il lavoro richiede certamente più competenze, ma gli infermieri vengono trattati male, anche economicamente. Il mio dubbio derivava dal fatto che proprio stamattina leggevo che ci sono pochi iscritti a Infermieria, forse pensare ad un livello intermedio (un paragone forse non calzante: un perito informatico verso un ingegnere informatico… il perito fa il suo mestiere, e l’ingegnere il suo), sarebbe forse anche un modo per attirare chi non ha le possibilità economiche per gli studi all’università. Ad ogni modo se il trend è quello di penuria, qualcosa bisognerà inventare…

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