Filosofamenti

Sfortunatamente all’Istituto Tecnico non ci insegnavano filosofia, anche perché di filosofi ce ne sono in giro già troppi ed avremmo inflazionato la categoria, così devo confessare di conoscere poco Rousseau e persino Voltaire.
Tra parentesi l’ITIS che ho frequentato con buon profitto è stato lesionato nel terremoto dello scorso anno ed è stato abbattuto, laboratorio di aggiustaggio compreso.

Dicevo di Rousseau e Voltaire, accomunati nell’immaginario studentesco sotto la voce “illuministi”, la qual parola da sola garantiva la certezza di una sufficienza piena; se poi ci si aggiungeva qualche frasetta sulla fiducia nel progresso, l’egualitarismo e la libertà si poteva arrivare facili facili ad un distinto.¹

Si pensa che i filosofi siano gente che sta tutto il giorno panza all’aria a struggersi tormentosamente sulle disgrazie del mondo, sul senso del nostro essere, chi siamo e dove andiamo. Personalmente non ho niente in contrario, tra l’altro mi sembra che ci sia notevolmente bisogno di esseri pensanti. Ma è un luogo comune, e poi non tutti passano il tempo con occupazioni così gravose: il dottor Marchionne ad esempio è un filosofo, tutti i figli che vogliono studiare filosofia lo portano come esempio ai genitori che si preoccupano di come porteranno a casa il pane: “eh mamma, anche Marchionne è un filosofo”. Così i genitori, già pregustando un giretto in Ferrari, sganciano i soldi per l’iscrizione senza più timori occupazionali.

Non so voi, io non mi sono ancora accostato alla piattaforma Rousseau² per due motivi: uno perchè non mi ritengo all’altezza di un nome tanto altisonante, uomo complesso peraltro se è vero che passò dal calvinismo al cattolicesimo e ritorno per poi finire al deismo nonché sofferente di stenosi all’uretra e questo potrebbe spiegare molto; e l’altro perché avendo poca stima degli informatici³ come categoria, anche se singolarmente ne conosco di eccellenti specialmente quando stanno lontani dagli amati computer, non mi fido a mettere i miei voti in balia di qualcosa di digitale.
Anche per questo sono contrario al voto elettronico, e sarei anzi favorevole all’introduzione, come nel recente referendum curdo, del voto tramite pollicione, dopo averlo intinto ben bene nell’inchiostro.

A ben vedere le poche note che ho riportato su Rousseau le ho tratte da wikipedia, l’enciclopedia on-line; una volta avrei dovuto consultare l’enciclopedia cartacea, che per un enciclopedista sarebbe stato decisamente un omaggio più adatto. I miei genitori alle elementari mi avevano comprato l’enciclopedia Conoscere. A rate, sacrificio mica da poco. Era bellissima, l’ho letta e riletta non so quante volte; gli articoli non erano corredati da foto ma da disegni, e le voci non erano riportate in ordine alfabetico ma alla rinfusa, così potevate trovare Garibaldi alla pagina successiva del funzionamento dell’altoforno; credo che l’avessero fatto apposta per spingere alla lettura di un po’ di tutto, senza fissazioni; sono convinto che quel poco di cultura che mi è rimasta dentro lo devo alla lettura di Conoscere e anche questo spiega tante cose.

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A proposito di cultura, mi ha colpito in questi giorni quanto riportato sulla modella ceca Ivana Mrázová, che Dio la benedica, che per tenere tonico il fondoschiena farebbe una ginnastica peculiare, consistente nel flettere il busto in avanti a 90° con le gambe leggermente divaricate stringendo una candela tra le natiche. L’attività ad un filosofo potrebbe sembrare ininfluente ai fini della comprensione dei misteri dell’uomo, tuttavia non mi sento di condannare la bella ceca perché in fondo il fondoschiena le garantisce pane e companatico ed è giusto trattarlo con il dovuto riguardo. E poi, cari amici: provateci voi! Il vostro cronista, al netto della candela che non era disponibile (ed usare una torcia elettrica non avrebbe avuto lo stesso effetto), si è cimentato nell’esercizio e non ha ottenuto risultati brillanti. Il ricordo di una igienista dentale che tacciava di culo flaccido il suo benefattore, con vera ingratitudine, mi ha tormentato ed ho deciso di correre ai ripari.

Prontamente è comparsa una ricerca, credo inglese, che dimostrava come l’attività fisica migliori il rendimento sessuale. Che scoperta. Anche se, secondo me, il troppo stroppia: un ex collega, patito di culturismo, si bombava di anabolizzanti e raccontava che per un mesetto si ritrovava totalmente impotente, per poi avere una settimana di testosterone alle stelle per cui doveva assolutamente dare sfogo alle energie represse. L’altra sera ho sentito un bel proverbio, “chi tène ‘a tartaruga non tène ‘o serpente”, che è abbastanza lusinghiero per chi si avvicina ormai a tenere il pappagallo, che sempre animale è.

Il morale comunque, almeno quello, si è sollevato nell’apprendere che le donne arabe potranno guidare! Con un tutore uomo che azionerà volante, freni, frizione e acceleratore ma potranno guidare. Brave! Ancora qualche annetto e potranno andare in bicicletta, sempre che ne abbiano voglia.

(162 – continua)

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¹ Erano tempi in cui non portavamo sulle spalle zaini di chili per dimostrare di  andare a scuola: avevamo una cinghia che teneva insieme il minimo indispensabile. Il resto lo tenevamo dentro la zucca.
² La piattaforma Rousseau si definisce il sistema operativo del movimento 5 stelle. Io sapevo che i sistemi operativi servissero ai computer ed agli automi, ma sono vecchio
³ L’informatica è quella scienza che complica le cose facili e inventa sempre nuovi modi per eliminare posti di lavoro.

55 pensieri su “Filosofamenti

    • Vado a memoria e quindi potrei sbagliare e di molto… non c’era un ordine alfabetico, come le enciclopedie “normali” (i genitori di un mio amico avevano la Treccani ma era esagerata per un bambino!) ma c’erano dei volumi in fondo con gli indici alfabetici. Così se dovevi cercare qualche argomento prima andavi nel volume degli indici e poi al volume con l’argomento. Ma dopo averla letta un pò di volte gli indici non servivano più… 🙂 può anche darsi che nozioni alla rinfusa creassero menti alla rinfusa? Comunque le ricerche di una volta richiedevano molta più fatica di adesso… 🙂

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  1. Credevo che a conclusione di questo articolo( in cui come sempre hai spaziato dalla alfa alla omega, facendoti baffo di chi filosofia ha studiato al liceo classico) avresti annunciato che le donne arabe sarebbero andate in bici senza sellino. Che poi a dirla tutta, queste donne, che sembrano un poco timorate, del sellino non avrebbero grande bisogno. Ricordo nei miei anni di lavoro a Londra, che le signore, anzi signorine in questione, facevano largo uso di una specifica marca di lavande interne per scongiurare l’avvento di una gravidanza e che tuttora la chirurgia plastica più richiesta ad Harley Street è quella della ricostruzione dell’imene. Come vedi i tuoi articoli fanno spaziare anche i miei pensieri. Ps. La battuta del pappagallo è da morire!

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    • Sono contento che ti sia piaciuto, mi sono divertito a fare quel gioco di settimana enigmistica dove parti da una parola e arrivi ad un’altra che non c’entra niente.. pero’ con una logica per ogni passaggio, o almeno spero… quello cultura – cul – culturismo e’ stato un po’ forzato… 🙂

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      • Stai parlando forse del “bersaglio”? ne andavo matto di quel gioco: mi faceva uscire di testa.
        Si apprezzo moltissimo questo tuo gioco a cercarci una logica, un nesso, in tutto ciò che capita nell’arco della settimana: è divertente ma fa anche riflettere…

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        • Si proprio quello, il bersaglio! Divertente, uno di quelli che mi piace di piu’… purtroppo riesco a dedicarmi di rado alla settimana enigmistica, secondo me e’ un buon sistema per tenere allenato il cervello senza troppo sforzo. Il Bartezzaghi comunque non lo finivo mai… adesso con l’aiuto di Internet e’ piu’ facile, anche le parole impossibili si possono trovare (basta saperle cercare, pero’). Buona serata e domenica!

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          • Ah ma non barare! Non si usa mai il web: è un po’ come imbrogliare… eheheheheh!!!! Anch’io difficilmente riuscivo ad arrivare in fondo. Però mi ci divertivo parecchio. Adesso è molto che non ci gioco più. Ad un certo punto ero anche passato al sudoku. Ma avevo la presunzione di risolverlo senza schemi, solo con l’intuito. E ti lascio immaginare che follia… Il bersaglio è comunque indimenticabile…….

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  2. Complimenti,con una “steccata “14 punti.!Lei ha fatto fuori trecento anni (250 ) di filosofia,con eleganza. …altro che le Dame arabe. ..e la modella? Con la candelina? Lasci stare! w la B. B.( altri tempi , senza bisogno di candeline ) autentici compliments

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    • Grazie della domanda, come si dice nei talk show… 😁 credo dipenda dall’abilità di chi esegue l’esercizio, anche delle mangiafuoco sono state viste cimentarsi con la candela, e molto anche da quanto i glutei o chiappe che dir si voglia siano prensili. Non nascondo che assistere mi renderebbe felice. 😈

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  3. Chi di noi di una certa età ( perché tu Giorgio hai una certa età, giusto? Confessa…) non conosce ”Conoscere” l’enciclopedia che dona alle librerie? Bei tempi caro Giorgio. Comunque ho cercato di fare l’esercizio ginnico…per poco non ci rimango secca. Bè alla ”nostra” età mica si può fare…Un bacione caro Giorgio. Isabella

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    • Eh, eh, l’età c’è, eccome! quel 59 non è messo lì a caso, ormai nel 2018 starà anche a conteggiare gli anni… Conoscere ce l’ho ancora, o meglio ce l’ha ancora mia madre… io a mio figlio avevo comprato un’altra enciclopedia, ma mi sa che non ne ha mai aperto nemmeno un volume. Questi sono tecnologici, la carta non la usano più, se non per… va bè lasciamo stare. Per l’esercizio ci vuole molto allenamento! Ah, ah, è pericoloso! ciao Isabella, un abbraccio.

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  4. Fai bene a non fidarti degli informatici, è gente un po’ bizzarra, posso affermarlo con cognizione di causa perché ero uno di loro. Poi ho deciso di smettere, ma l’etichetta mi è rimasta. Sia di informatico che di persona bizzarra 🙂
    In realtà l’informatica dovrebbe servire a snellire e velocizzare le cose complicate, ma sono d’accordo sul fatto che spesso si ottenga l’effetto opposto. Credo dipenda dall’errata quanto diffusa convinzione che i computer dovrebbero sollevarci dalla fatica di dover pensare, il che spiega come mai ci siano persone convinte di votare accedendo a un sistema operativo, anziché a un sito web. Tuttavia riconosco che possa ingenerarsi un po’ di confusione sulle terminologie e i significati. Del resto, un sistema operativo è l’insieme dei programmi che fanno da interfaccia tra una macchina e i suoi utenti, facile dunque confondere una piattaforma web con l’interfaccia fra un deux ex machina e i suoi votanti. O no? 🙂

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