Cuba! Libre…?

Rimasi molto colpito, tempo fa, da un esempio che l’allora lider maximo cubano Fidel Castro fece a Gianni Minà, che lo intervistava a proposito del modo di vivere occidentale: se tutti gli indiani andassero in bagno  come voi, il mare sarebbe coperto di carta igienica. Ammetto di non essermi  mai posto, fino a quel momento, il problema di come gli altri popoli si pulissero il didietro, dando per scontato che esistesse un solo modo logico, il nostro; è vero che mio padre mi raccontava di quando da ragazzi capitasse, nelle loro scorribande per campi, di mangiare frutta acerba ed a cagione di ciò essere costretti ad utilizzare delle foglie larghe: ma era un’eccezione.

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Ad esempio, pochi mesi fa in Turchia le autorità religiose hanno approvato l’uso della carta igienica, in mancanza di acqua corrente.  Istintivamente tendo a diffidare delle religioni che vogliono imporre comportamenti sessuali e alimentari, in questo caso poi si vuole esagerare: da sotto le coperte, a tavola, al bidet, non c’è un attimo di tregua.

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Non voglio certo fare una dissertazione, tra l’altro poco elegante, sull’argomento. E’ solo per dire che non è detto che quello che a qualcuno sembra giusto e scontato lo sia altrettanto per gli altri.

Tornando a Cuba, ho apprezzato molto che Obama, dopo aver annunciato la fine dell’embargo decennale, abbia colà spedito degli anziani rockettari per convincere la popolazione che non correrà rischi nel passare dall’economia socialista al capitalismo consumista: i cubani, se sono avveduti, se ne guarderanno bene dallo scambiare i loro sigari e la loro salsa con Mc Donald’s e Coca Cola. E’ un po’ quello che noi abbiamo fatto per anni con l’Unione Sovietica, bombardandoli con Al Bano e Toto Cutugno, per fargli credere che fossimo inoffensivi: dagli e dagli, alla fine ci hanno creduto.

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L’apertura probabilmente avrà degli effetti collaterali: ad esempio la concorrenza per cercar moglie a Cuba sarà più agguerrita e di conseguenza l’ultima spiaggia di qualche nostrano cuore solitario si allontanerà. In genere i patti erano: io ti sposo, sto con te il tempo di prendere la cittadinanza, poi ti lascio e amici come prima. A me sembra un contratto vantaggioso per tutti, una forma peculiare di leasing; le clausole scritte in piccolo andrebbero lette bene, però: da nessuna parte si assicura che una salsera cubana venticinquenne rimanga vita natural durante con un imbianchino brianzolo di mezza età (men che meno con un programmatore).

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A proposito di mezza età mi chiedevo l’altro giorno, leggendo di quell’uomo che di punto in bianco a 50 anni ha lasciato moglie e ben 14 (quattordici) figli, se non fosse veleggiato verso l’isola caraibica. La soglia dei cinquant’anni, chi c’è passato lo sa, è particolarmente temibile. Capita di guardarsi indietro e chiedersi che caspita si sia combinato; pochi possono aspettarsi di averne davanti altrettanti  per recuperare il tempo perduto. Nel caso specifico mi sembra che il protagonista si sia dato abbastanza da fare, non dovrebbe patire di eccessivi rimpianti; tra l’altro, avendo a disposizione una squadra di calcio con tanto di riserve, avrebbe potuto attrezzarsi per una carriera da Mister.

article-1358654-0D434280000005DC-849_1024x615_largeSpero ardentemente che il fuggitivo non decida di andare per il mondo a spargere ancora figli: le risorse del pianeta sono limitate, e se i cinesi invidiosi di tanta fertilità iniziassero anche loro a riprodursi senza freni? Amico, dacci un taglio!

(96. continua)

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p.s.
Le immagini sono tutte prese da Internet. A Cuba non ci sono mai stato, e a questo punto penso che non ci andrò più, ma mai dire mai. Un mio amico ci andò in viaggio di nozze, e passò tutto il tempo in camera d’albergo. Non a fare quello che pensate voi, maliziosi. Aveva preso un’insolazione. Sua moglie però intanto andava in spiaggia. C’erano dei validi bagnini, a quanto pare.

 

 

 

36 pensieri su “Cuba! Libre…?

  1. “mai dire mai”, ecco:
    aspetteremo il tuo ritorno da Cuba per capire se ritratterai il tuo articolo in qualche punto 🙂
    buon fine settimana, Giorgio
    ps: stavolta lascio ad altri avventori riflessioni serie sugli spunti che hai lanciato. Oggi sono in pausa commenti

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  2. lIl “marchio” Lombardo é nelle sue corde,Chiara ne sarebbe compiaciuto. Si sbrighi ad andare perché la transizione sara’ necessariamente “lenta”,a parte i sigari (io preferisco i toscani!) e il Ruhm (buonino) le fanciulle vertiginose sono un must locale(x i prossimi vent’anni c’é una bella riserva),con le meravigliose macchine americane anni 50,benissimo tenute! saluti

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  3. C’è poco da fa : te la ridi e fai bene…Son d’accordo il mito dei culi cubani è ed è stato di molti coglioni…Vedremo il tempo cosa riserva…intanto io mi tengo il mio Che e il mio Fidel la loro riforma sanitaria (ancora la più avanzata al mondo) e il mistero iniziatico della cultura caraibica splendidamente raccontato da hemingway in To Have and To Have not….ciao

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    • Caro Franz, di questi tempi ridere per non piangere è quasi obbligatorio… vedere i Rolling Stones a l’Havana mi ha fatto proprio male… un’epoca che si chiuderà temo non splendidamente. Dove arriva la Coca Cola non c’è spazio per il comunismo… amo tutto di loro, la loro storia, la loro fierezza, l’allegria, la musica, il rum, i sigari ma non li fumo… la speranza di libertà, il sostegno ai tanti movimenti di liberazione… l’illusione di amore che le jineteras hanno spacciato a tanti ingenui, o furbacchioni… ritornerà forse ad essere la Disneyland degli americani, spero di no, temo di si. ciao!

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      • intanto la vergogna dell’embargo sta per terminare…l’aver superato questo ingiusto balzello è già segno della forza di quel popolo….secondo me continueranno a preferire il Rum…ma quel che la post-modernità ci sta mostrando è un complessivo degrado antropologico…temo e credo che sia fisiologico…ma son cicli…e la spirale del nuovo avrà il suo riavvento …anche se noi non ci saremo…

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  4. Gió a Cuba ritengo porterai tua moglie, del resto pure i ballerini cubani non sono male. Sulla storia della carta igienica vorrei raccontare un breve episodio. Dividevo casa con delle ragazze cipriote che usavano si la carta igienica ed in quantità, visto che poi non apprezzavano l’utilizzo del bidè-acqua-sapone ( trinomio della Civiltà). Unico particolare, gettavano la carta usata nel cestino dell’immondizia, con tanto di escrementi in bella vista. A quanto pare a Cipro, per non inquinare i mari, si usa così.

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    • E’ vero! Mia cognata mi ha detto che anche in Lituania si usa così (non ho appurato). Infatti era rimasta scandalizzata da quanto fossero zozze le lituane. Ma io non creto, le dicevo… deve essere per non buttare roba negli scarichi, o una ragione del genere. Certo che nei bagni doveva esserci una bella puzza! Quasi come quella che c’è in ditta da noi. In Turchia invece (lì sono testimone) i bagni hanno anche incorporato il getto per lavarsi. Una nostra compagna, quando le spiegai a cosa serviva, volle provarlo ma non regolò bene il getto e si fece il bagno… a Cuba volevo andarci si, ma prima che cambiasse tutto… e ormai, dopo i Rolling Stones, non so se ne vale la pena. In effetti però visto che a ballare sono una pippa, mia moglie potrebbe divertirsi! Ciao!

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    • Niente contro il grande Al, un mostro sacro che ha accompagnato con le sue canzoni la mia giovinezza… Mattino… e della bella Romina… che favola! Ecco, se si fossero fermati una quarantina di anni fa, sarebbero rimasti giovani per sempre nell’immaginario collettivo, peccato! La carta igienica e’ una grande invenzione! Ha molti usi, anche: Non c’era un artista, Kristoh o giù di li, che ci impacchettava i palazzi? O mi confondo con la pubblicità dei rotoloni Regina? 😊

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  5. A Giò ma come si fa a non apprezzare i tuoi post ! Solo che qui hai parlato dei Rolling Stones come di ”anziani rockettari”. Ahi,ahi mio caro amico. Saranno anziani , quello si, ma la verve di un Mike Jagger dove la trovi? Vuoi vedere che zitto zitto, proprio in Albano? Un abbraccione con tanta simpatia. Isabella

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    • Ah, ah… commediola, ho detto… dunque, non voglio tirarmela troppo che come giustamente dice mio figlio non sono ne Samuel Beckett ne Eduardo De Filippo, ma da qualche annetto dirigo un gruppetto teatrale, di ragazzi dai 16 a 25 anni, per i quali scrivo anche delle commedi(ole). Qualcuna anche carina, a detta di chi le ha viste, ma sono tutti amici e il parere è da prendere con le pinze. Perché farlo, dirai, quando di commedie in giro ce ne sono pure troppe? A volte me lo chiedo anch’io, e me lo spiego così: per quell’età non ce ne sono poi tante in giro; comunque studiare i copioni degli altri è comunque un impegno, tanto vale riscriverla; il gusto di vedere messa in scena una propria idea è impagabile, anche se è una boiata. Mi occupa un pò di tempo, a discapito di altre attività, per esempio WP (FB non lo conto); ora sto circa a metà della nuova, che se va bene debutterà in ottobre, e se va male mai. Il 18 giugno ad esempio daremo per l’ultima volta quella precedente, che si intitola “Le Dritte di Vallestorta”… ambientata in un medioevo un pò così. La prossima sarà in convento. Se passi dalle mie parti vieni a trovarci, che una parte te la rimedio! 🙂

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      • ciao gioooo!!! scusa ma al lavoro un po di macello e a casa senza giga…. ma è una cosa bellissima! ed evidentemente è una passione! le passioni vanno coltivate! e credo sia anche un bel momento di aggregazione per i ragazzi! quindi sono commedie a tutti gli effetti! e deve essere bellissimo ed emozionante vedere in scena ed apprezzato il lavoro fatto e la propria creaturina messa in scena! ti ammiro! bellissimo! avessi anche io un’arte del genere per le mani cercherei di coltivarla e coccolarla per baen! mannaggia se fossi vicino verrei davvero a vedervi! in bocca al lupo! anche se a quanto pare non ne avete bisogno!

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  6. Ho un amico che, fino a qualche anno fa, viaggiava parecchio, soprattutto in luoghi non proprio turistici: tipo Medio Oriente, Iran, Iraq e tutte quelle repubbliche ex-sovietiche che finiscono in -istan o simili. Lui trovava le apposite doccette accanto ai wc o i vari getti… molto più igenici e molto più ecologici della carta igienica… Lui diceva che in fondo quando vuoi lavarti per bene ti fai una doccia… mica ti strusci tutto con la carta da capo a piedi…
    Comunque i cubani l’hanno capito subito come andranno le cose: quando hanno fatto la prima sfilata di moda a Cuba (Chanel) hanno blindato tutto un quartiere e hanno lasciato fuori tutti i cubani… tranne quei due o tre che abitavano nella strada e vedevano la sfilata dalle terrazze…

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  7. Due note riguardo all’igiene intima: le salviettine umidificate sono grandiose, sono le tue, le tocchi solo tu; il bidet e’ un’invenzione geniale, dopo 13 anni all’estero senza, finalmente sono riuscita ad installarmene uno nell’appartamento e lo apprezzo ogni giorno come non mai!

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