Soffrirò in silenzio

Essendomi previdentemente premunito di arrivare alla vigilia delle feste di Natale leggermente sottopeso, pensavo di poter fare il pieno di delizie senza rimorsi. Ho dovuto invece constatare, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non possedere più lo smalto ne tantomeno la capacità di smaltimento di una volta: e così, nonostante non abbia ecceduto quasi in niente (almeno secondo i parametri civili: se si pensi che non abbiamo  mangiato nemmeno le lenticchie di mezzanotte, giudicate voi) mi sono ritrovato sul groppone e soprattutto sul girovita, all’altezza delle utili ma ormai ampiamente sottoutilizzate maniglie dell’amore, quei due-tre chiletti che bisognerà provvedere ad eliminare.

Non che tenga particolarmente all’aspetto fisico; forse di più al portafogli, che il passaggio alla taglia superiore costringerebbe ad alleggerire a causa della necessaria revisione del guardaroba, altrimenti aggiornato con parsimonia.

Per dire, l’ultimo paio di pantaloni l’ho comprato poco prima di Natale, e solo perché un paio di quelli precedenti si era spento per consunzione. Tra l’altro ho scoperto, purtroppo in ritardo perché altrimenti l’avrei riportato al suo posto, che il nuovo acquisto era stato prodotto in Bulgaria: non ho niente contro i bulgari, ottimi circensi peraltro ma di cui ignoravo le propensioni tessili, ma aborro gli effetti nefasti di questa globalizzazione, per cui un grande magazzino italiano invece di vendere braghe italiane e ce ne sono di ottime, rifila calzoni bulgari a prezzi peraltro più adatti al gioiellere, Bulgari.

Come personal trainer di me stesso ho già pronto il programma: per due settimane niente pane, un solo bicchiere di vino a pasto, niente superalcolici e niente dolci. Pasta massimo 70 grammi ed una sola volta al giorno. Niente sport, alla mia età è nocivo come il fumo delle sigarette. Su me funziona; però non assumo responsabilità e non accetto reclami se qualcun altro volesse provare.

Saranno quindici giorni di vita contemplativa; da evitare eventi mondani e sociali dove girino tartine e prosecchini; ed anche le pizzate ed i pranzi con parenti ed amici devono essere bandite. Difficile, lo so, anche perché appena passato Natale i supermercati si sono riempiti di dolci di Carnevale, e passato Carnevale compariranno le uova di Pasqua. L’uomo forte, tuttavia, alle lusinghe del mondo può resistere: la donna, non so.

(79 e 1/2. continua)

FESTIVAL

36 pensieri su “Soffrirò in silenzio

  1. “NIENTE PANE” nun c”a faccio… (traduco: non ce la faccio… impossibile farne a meno!)
    Giorgio, permettimi: se cambi l’ultima frase del tuo articolo in “L’uomo forte, tuttavia, alle lusinghe del mondo può resistere: alla donna, non so.” non solo fai contenta tua moglie, ma hai la soluzione per perdere in pochissimo i chiletti… e di adeguarti al Carnevale entrante
    Scusa se ho esagerato, starò smaltendo ancora la noia, di questi giorni festivi. Noia giusto perché la sbornia a me non riesce mai bevendo solo acqua e, per lo più, santa. 😛
    Forza forza, vedrai che ce la farai!
    buona dieta 🙂

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    • Ah, ah, Dora, il tuo suggerimento sarebbe senz’altro benefico ma a quel punto le maniglie farebbero comodo! 🙂 Il pane piace tanto anche a me… in casa può mancare tutto ma non il pane! Quello fresco, appena sfornato, croccante, con sopra una o due belle fette di mortadella… ed un bel bicchiere di vino bianco fresco… ecco lo vedi a che mi fai pensare? Sono già in crisi di astinenza e nemmeno ho cominciato! Ciao!!

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        • Il segreto della felicità è accontentarsi di poco! Non credo si riferisse al cibo, però. In questi giorni di abbuffate mi venivano in mente dei piatti che non mangio più da una vita… semplici… stamattina ho passato una mezzoretta al telefono con mia madre perché non ricordavo il nome di una minestra tipica (ogni tanto le faccio dei quiz a sorpresa,lei finge di non ricordarsi e poi non si ricorda veramente). Avevo confuso straccetti con pasta reale, uno sbaglio non da poco… 🙂

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          • per me non è “accontentarsi di poco”, ma stare bene col “necessario” a vivere dignitosamente, ovvero a vivere. In questo senso un pasto sufficiente alle calorie della giornata è gioia; una coperta sotto la quale infilarsi se fa freddo è gioia; una canzone da cantare, anche da inventarsi può essere gioia..
            ah! povera mamma tua! scherzo: penso sia bello condividere momenti di ricordo e anche d’interrogativi tra madre e figlio
            ecco: ora oltre a mandare, come sempre, i miei saluti a te e alla donna che t’ha sposato per gli occhi azzurri, ho da inviare un caloroso saluto alla donna che t’ha generato con amore e continua ad ascoltarti premurosamente 🙂
            una bella serata per te e i tuoi cari, Giorgio
            alla prossima lettura

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  2. Carissimo Giorgio dai ,che come personal trainer, oltre che di te stesso, potresti venire ingaggiato anche da qualcuno che leggendoti, e avendo il tuo stesso problema avesse bisogno di smaltire quei famosi tre chiletti . Sei così serio nei tuoi proponimenti, che passato il periodo da te stimato , per riuscire nell’impresa,dovrai scrivere un post per esaltarne i risultati. Ti aspetto al varco mio caro.Buona Befana. Un abbraccio. Isabella

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    • Ci metterò il massimo impegno! Pronto ad inventare una scusa con me stesso se l’obiettivo non dovesse essere raggiunto. Colpa del governo precedente! O dell’anno precedente! O del pranzo precedente! Mi fa sentire un pò in colpa la consapevolezza di essere nella metà mondo che ha problemi di smaltire la pancia, piuttosto che in quella dove la gente ha problemi a riempirla… però non possiamo nemmeno flagellarci. Mentre scrivevo ho mangiato un cioccolatino, lo pagherò caro! Buona Epifania anche a te, Isabella, a Roma sarà come sempre bellissima! Ci sono stato ormai 10 anni fa in quel periodo… piazza Navona era piena di bancarelle, ora mi sembra che le hanno fatte togliere, vero? E’ un pò un peccato, c’erano dei venditori di personaggi del presepe bellissimi!

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    • Quando ignoravo l’esistenza dei carboidrati non avevo di questi problemi! Il guaio dell’uomo e’ la conoscenza. Pane e pasta, dicono oggi, non possono convivere. Avessero provato a dirlo ai tempi dei miei! Ma tant’e’, dovendo scegliere, tra due spaghetti al pomodoro e un panino scelgo gli spaghetti. Sapendo che non potro’ fare la scarpetta… tra poco sento che mi si presentera’ un problema etico. E’ lecito mentire a se stessi? 🙂 grazie dell’incoraggiamento!

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  3. So donna, ma se mi metto in mente di non “sgarrare” (che poi non si sa mai che vuol dire realmente) lo faccio. Non per l’estetica (che madre natura mi ha favorito per la verità, posso mangiare ad oltranza senza mettere un etto), ma per la salute e lì non si scherza.
    Resisti…i propositi sono buoni 😉

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  4. Anch’io da dopo l’Epifania mi sono messo in regola… Fino ad adesso ho evitato, ma Domenica prossima mi sa che farò pure la prova bilancia!
    Comunque anch’io non ho più lo smalto di un tempo… Se mi abbuffo il giorno dopo il mio corpo mi manda subito il conto: mal di testa, pesantezza e altre amenità… per cui mi domando… ma chi te l’ha fatto fare di abbuffarti?

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  5. Tu cò le pappole, ce ‘ppicci lu focu!
    Eppò, come se dice a Pollenza: “Chi magna, magna ma le viute dev’esse pare…”
    Caro Giorgio, ormai credo che siamo arrivati nell’età “dell’accumulo”: per quanti sforzi possiamo fare, ci ritroveremo sempre con un buco in più da fare alla cintura (e non certo per stringere…)
    Ciao
    Marco

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    • Ah, ah, questa non me la ricordavo! Te la ruberò per un prossimo post! Antico compagno di merende, dovresti sapere che sono un uomo di principi e quando mi metto in testa una cosa la faccio! Magari non ci metterò 15 giorni… e se poi non ce la farò… troverò qualcuno a cui dar la colpa! Quest’anno tra l’altro ho anche fatto a meno dei ciavusculi de Walter… e nonostante questo… mi avvio a diventare un “omo de panza”!. Un abbraccio a tutti!

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    • Sono contento che ti abbia divertito! Sul moto sono d’accordo in astratto; in concreto me ne astengo da anni, con le scuse piu’ diverse. Da quando mi e’ morto il cane non ho piu’ nemmeno quello da portare a spasso, e girare da solo con il guinzaglio non mi sembra dignitoso… buona notte!

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        • Ah, ah, tu mi porti su un terreno sdrucciolevole nonché bruciante, specialmente oggi! Sebbene il mio tifo non sia più quello di gioventù, nato dalle gloriose sconfitte con Mantova e Celtic, dopo aver conquistato Coppe dei Campioni e Intercontinentali a go-go, l’orgoglio si è rinvigorito dopo il tanto aspettato triplete di Mourinho (santo subito!). Inoltre, a te juventino, svelerò un segreto, a te che magari pensi che abbiamo vinto i mondiali 82 o 2006 per il blocco Juve: come dimostrarono i blocchi 2010 e 2014, quelli delle pippe senza interisti, quelle fulgide vittorie furono dovute ad Oriali, Collovati, Bergomi, Marini ed Altobelli; e l’ultimo serio al prode Materazzi, che rischiò la vita contro la testa di juventino Zidane. Inoltre, se non erro, la squadra i cui colori ammiro mi risulta essere l’unica a non essere mai precipitata nel calcio cadetto; può sempre succedere, non dico di no, ma per ora così è, amico mio! 🙂 (comunque il mio cane mi manca molto…)

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