La musica deve cambiare!

No cari amiche e amici non mi riferisco ai propositi del nuovo governo, che ha deciso di spezzare le reni a migranti e percettori di reddito di cittadinanza perché la pacchia è finita (in compenso riciccia la flat tax e il ponte sullo stretto: per questi evidentemente la pacchia deve ancora iniziare), ma all’uscita del console ucraino che ha “invitato” sindaco di Milano, presidente della regione Lombardia e sovrintendente alla Scala a cambiare la programmazione musicale ed in particolare togliere dal cartellone l’opera che dovrebbe aprire la stagione nella tradizionale serata di Sant’Ambrogio: il Boris Godunov del grande compositore russo Modest Petrovič Mussorgskij (Quadri di un’esposizione, Una notte sul Monte Calvo) tratto dal dramma di Aleksandr Sergeevič Puškin, colui che è considerato il fondatore della lingua russa contemporanea.

Chissà perché, mi sono chiesto, magari come il sottoscritto preferisce la Traviata, La Forza del destino o il Rigoletto?

Macché, questo signore ha messo nero su bianco che la comunità ucraina in Italia chiede in sostanza di non dare più spazio alla cultura russa (e non è la prima volta, lo stesso copione l’hanno già usato per i balletti) con motivazioni che a me sembrano deliranti, a voler trovare una giustificazione:

“La cultura viene utilizzata dalla Federazione Russa per dare peso all’asserzione della sua grandezza; assecondare la sua propagazione non può che nutrire l’immagine del regime vincente, e per estensione, le sue ambizioni scellerate e i suoi innumerevoli crimini”.

Cioè siccome loro sono in guerra con la Russia noi per non dispiacere alle migliaia di badanti qua presenti non dovremmo più leggere libri di autori russi, godere di balletti e di opere russe,  distruggere i quadri di Kandinskji  e magari non mangiare più insalata russa.

Non so se si rende conto, questo borioso, che queste cose le facevano i nazisti; noi saremo messi male ma non veniamo certo a farci dire dagli ucraini cosa dobbiamo leggere o ascoltare (di propaganda ce ne propina abbastanza tutto il giorno la Rai, non vi basta quella?), almeno su questo dovremmo ancora essere padroni a casa nostra; tra l’altro si fosse dato la pena di leggere la trama del Boris Godunov avrebbe saputo che contiene una critica al sistema autocratico tanto che all’epoca (quando l’Ucraina era una delle periferie dell’impero zarista) venne censurata.

Studia, capra!

Viaggio in Russia – L’Anello d’Oro!

Ma prima di abbandonare San Pietroburgo non si può non rivolgere un pensiero deferente ad Aleksandr Puŝkin, colui che è considerato il fondatore della lingua letteraria russa moderna. In Italia la sua opera più conosciuta è forse “La figlia del capitano”, da cui sono stati tratti un film e uno sceneggiato con Amedeo Nazzari nei panni di Pugacёv, ma in Russia è un monumento. Proprio il monumento di Pietro il Grande ispirò la sua opera “Il cavaliere di bronzo”, che da allora in poi è diventato il nome della statua che è il simbolo di San Pietroburgo. Sposò una moglie bellissima, e questo gli causò dei guai; nonostante avessero avuto quattro figli insieme sembra che questa lo tradisse, e per difendere il suo onore sfidò il presunto amante a duello e morì per le ferite riportate.¹

Da San Pietroburgo a Mosca ci siamo spostati con il treno veloce Sapsan, che collega le due città in circa quattro ore. Di Mosca parlerò nella prossima puntata, ma voglio anticipare quello che è uno dei problemi principali, come diceva il Johnny Stecchino di Benigni su Palermo: il traffico.

L’Anello d’Oro è quell’itinerario, non troppo distante da Mosca, che collega diverse città storiche, capitali medievali o comunque città allora importanti come Vladimir, Suzdal, Kostroma, Jaroslavl, Rostov, Sergei Posad. In queste cittadine (insomma, Jaroslavl conta 600.000 abitanti, per dire) abbiamo passato giornate a visitare Chiese, Monasteri maschili e femminili, Cremlini, con icone, iconostasi, affreschi e porte d’Oro come se piovesse. Fino a poco tempo fa pensavo che il Cremlino fosse solo quello di Mosca, poi ho scoperto invece che il Cremlino è la cittadella fortificata, ed ogni città importante ce l’aveva.

Osservando la cartina, come dicevo, non sembra esserci una grande distanza tra questi paesi, ed in effetti è così: il problema però è che le strade non sono adeguate al traffico, e le condizioni di manutenzione sono abbastanza precarie. Se si aggiunge che i lavori possono essere fatti solo nei lavori estivi, perché anche un non esperto di cantieristica intuirà che è un po’ difficile asfaltare a -30°, si capisce come sia possibile impiegare due ore per percorrere meno di settanta chilometri.

Il panorama è abbastanza uniforme: boschi, di betulle specialmente, pianura scarsamente coltivata, fiumi in lontananza ed ogni tanto delle pozze d’acqua. Non ci sono molti distributori o aree di servizio nel tragitto, ed a volte se anche ci sono è meglio evitarli; se proprio scappa, si può approfittare del boschetto di betulle, è più igienico.

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Meglio la betulla

Come dicevo, abbiamo fatto un’overdose di Chiese, Monasteri e Icone; alcune sono state ricostruite perché abbattute nel periodo rivoluzionario, molte le stanno restaurando così i futuri visitatori ne avranno a disposizione ancora di più.

La Chiesa Ortodossa, essendo chiesa nazionale (e non universale come quella Cattolica) per sua natura si presta abbastanza a supportare i nazionalismi (non che quella Cattolica non lo faccia, se è per questo); in questo caso quindi il fervore religioso si salda con la rinascita dell’orgoglio nazionale, non so quanto sia un bene ma vedranno loro. Segnalo l’incongruenza per cui, nonostante questo risveglio religioso, i matrimoni sono in calo; mentre invece la natalità, dopo il crollo drastico degli anni ’90, si sta riprendendo grazie ad efficaci interventi di aiuto alle madri ed alle famiglie.

Una delle visite che più mi è piaciuta è stata quella al Monastero di Suzdal, dove abbiamo assistito ad un concerto di campane ma soprattutto abbiamo visitato il piccolo museo dedicato ai prigionieri italiani; il monastero infatti era stato adibito, dopo la battaglia di Stalingrado, a campo di concentramento per i prigionieri, e vi furono rinchiusi parecchi italiani, molti dei quali persero la vita, come conseguenza delle condizioni in cui arrivarono, per le privazioni e le malattie. Il museo conserva foto, lettere e documenti dell’epoca, nonché testimonianze dei visitatori; assiduo era lo scrittore Tonino Guerra, quello della reclame “Gianni! L’ottimismo è il profumo della vita!”, che a sua volta era stato deportato e internato in Germania.

Ho imparato molto sulla forma delle cupole, sulle icone, sulle iconostasi, sul fatto che i preti possano sposarsi (ma solo se non vogliono fare carriera), ed anche sulla storia russa anche se tra Vladimir, Ivan, Alessandro e Nicola dopo un po’ ci si confonde. Sulle icone ad un certo momento cominciavo a simpatizzare per gli iconoclasti; simpatico poi che ogni tanto, dentro le chiese, ci fossero imboscate di cori russi che intonavano suggestivi canti sacri promuovendo il loro CD. Bravissimi, ma come dice Cetto La Qualunque, un coro è sublime, due cori sono da studiare, tre cori sono da andare a visitare con i torpedoni, ma al quarto…si comincia a cantare “non sopporto i cori russi” come Battiato.

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Colpisce che questi paesi sono abbastanza diversi dalle grandi città, ed anche per questo vale la pena visitarli: ci sono ad esempio molte case basse, le dacie, case di campagna dei cittadini che nei fine settimana danno vita ad esodi verso le loro casette, dove hanno un pezzetto di terra, una griglia, e spesso una mini-sauna.

Il tenore di vita è più basso che nelle città: lo stipendio medio di un operaio in città è di mille euro, mentre la media russa è di 500; così, mentre in città si vedono girare solo macchine nuove o comunque in buono stato, qui si vede ancora viaggiare qualche vecchia Lada! Una bella soddisfazione per noi italiani!

E si, perché quelle vetture sono state fabbricate dalle catene di montaggio della Fiat, portate a metà degli anni sessanta in quella che venne chiamata Togliattigrad (ma il vero nome della città è solo Togliatti), dal nome dell’allora segretario del PCI, che si impegnò per questa realizzazione. Quindi il nostro massimo capitalista di allora, Agnelli, mandò le sue linee (vecchie) in Unione Sovietica… la prima macchina costruita (la Zighulì) era la nostra 124, un po’ rinforzata, auto indistruttibile come so bene perché mio padre aveva una 124 familiare sulla quale ha caricato per anni ringhiere e cancelli sul portapacchi, e si arrese solo quando ormai era allo stremo, dopo aver percorso chilometri per almeno tre giri del mondo. Poi furono prodotte anche le 1300, che qui da noi avevano avuto minor fortuna. La città si chiama ancora Togliatti e conta più di 700.000 abitanti; la fabbrica funziona,  di proprietà per due terzi della Renault-Nissan e per un terzo russa. Produce un milione di vetture l’anno, forse la Fiat avrebbe fatto bene a rimanere…

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¹ Questa storia vale la pena di leggerla per intero, ci sono dei libri che la raccontano bene… l’amante della moglie era anche l’amante di un diplomatico (uomo) che lo adottò; questo amante era il cognato di Puŝkin , in quanto aveva sposato la sorella della moglie (quattro figli pure loro!) ma non contento insidiava anche la sorella. Se gli avessero dato ancora un po’ di tempo avrebbe insidiato anche Puŝkin stesso, probabilmente. Tutto chiaro, no?

Sono grave ma non abbastanza!

Devo essere stato inserito a mia insaputa in qualche sito per cuori solitari dell’Est Europa. Allego di seguito una carrellata delle ultime missive ricevute, tutte di giovani serie oneste e benintenzionate russe. A cercarla si individua una traccia, un minimo comun denominatore, un’esigenza condivisa: modestia e sincerità non difettano a queste figlie di Puŝkin! Una devozione quasi, che potrebbe spingere uomini ben più gravi di me a farci un pensierino.


Saluti, Mi chiamo Dariya. Io sono 28 anni. Sono nativa di Rus Io sono responsabile, premurosa, positiva, sono molta gentile e leale. Pero sto stizzosa e caparbia. Ahimè, io non sono un cherubino. I miei interessi: camminata e andare in bicicletta, rilassarsi nella natura, schitarrare. Sogno vivere una vita lunga e felice con la persona amata. Voglio incontrare un uomo buono, generoso e orientato alla famiglia, che non fuma e capisce quanto sia difficile adattarsi ad un paese diverso. Nei rapporti con la persona più vicina a me e molto importante la fiducia e il rispetto reciproco. Mi auguro qui per incontrare il suo destino. tanti saluti

Anch’io adoro schitarrare!


Salutti mio uomo. Mi chiamo Irina. Sono russa. Ho 31 anni. Questa e la mia la mia prima prova di incontrare qualcuno via Internet! Ho guardato la Sua pagina personale su uno dei siti di conoscenze via Internet e loro mi hanno offerto il Suo e-mail! Ho voluto di mandare un messaggio a Lei! Ho abbandonato un uomo un anno fa e ora io sono in ricerca di un ragazzo per un rapporto serio in un altro paese, in quanto che io sono molto disincantata dai ragazzi russi. Io non temo di i rapporti internazionali! Alcuni dei miei amici hanno gia scoperto il loro amore grazie a internet, e sono felici!! Spero che noi troveremo il modo di stabilire una bella storia, e in futuro saremo piu stretti uno all’altro. La nostra comunicazione diventera qualcosa di piu, e noi troveremo il modo di incontrarci. Penso che Lei non pensa ignorarmi e respingere il mio messaggio. Se Lei e incuriosito di me e Lei vorrebbe di conoscermi, io aspettero la Sua risposta! Le invio la mia immagine! Nella Sua lettera invii le Sue immagini e scriva il Suo nome corretto! Fondamentale! Voglio solo i rapporti seri. Niente giochi e volgarita. Aspettero la Sua mail,

Ma davvero esisterà una  pagina personale in russo? Tremo.


Ciao uomo. Sono Tatyana. Sono della Russian Federation, il mio paese Ezhva, in provincia di Komi. Ho 34 anni. Non ci conosciamo ancora, ma voglio diventare tua amica e scoprirti meglio. In realta’ io sono una donna davvero insicura e timida. Sull’Internet mi sento leggermente tranquilla. Ti mando una mia foto, spero’ che sara’ di tuo gradimento. Ho intenzioni oneste, e quindi ti invito di contattarmi solamente se anche tu vuoi creare una amicizia significante. Ti invito inoltre di mandarmi un’altra tua immagine. Spero che sei interessato in me e mi contatterai presto. A presto Tatyanochka..

La foto infatti effonde timidezza e insicurtà.


Salut sconosciuto. Io sono una donna semplice dalla Russia, mi chiamo e Anastasiya. Spero che si spende qualche minuto per leggere la mia lettera. Forse tu sei il tipo di persona che che ho sognato. Io credo che il rapporto inizia con l’amicizia. Vediamo cosa viene fuori di esso. Ho visto per caso il vostro indirizzo su un sito di incontri e ho deciso di scriverti. Io vivo in Russland, avevo 34 anni, senza figli. Io non sto cercando a solo sesso. Per me, sincerita e molto importante e penso che e la chiave per una forte relazione. Sono qui per trovare una relazione seria. Non sprecare il mio tempo se non siete interessati ad una vero amore. Io vivo da solo e non ho avuto affetto. Gli amici dicono che sono molto semplici. Nel mio tempo libero mi piace guardare i film. Io sono una donna versatile e ho un sacco di vantaggi. Spero sinceramente che tu sei un uomo buono e saro felice di sapere di piu su di tuoi interessi. Se non siete interessati quindi semplicemente ignorare questo e il mio messaggio. Mi auguro che la nostra rapporto continuera e non vedo l’ora della tua lettera. Io non chiedo non spendere il mio tempo invano. Grazie Nastika.

La versatilità offre un sacco di vantaggi, come ignorarla!


 Buon pomeriggio Sono Tatyana. Vivo in Russia, nella citta che si chiama Ezhva, regione di Komi. Ho trentaquattro anni. Noi non ci conosciamo ancora, ma voglio essere tua amica e conoscerti un po di piu. In realta io sono una femmina davvero modesta e timida. Sull Internet mi sento leggermente convinta. Ti invio una mia foto, spero che sara di tuo gradimento. Ho intenzioni sincere, e quindi ti chiedo di scrivermi solamente se anche tu vuoi sviluppare un rapporto seria. Ti invito inoltre di mandarmi un altra tua foto. Spero che sei interessato in me e mi contatterai presto. Non vedo l ora di trovare le tue e-mail e le tue domande. Cordialmente, Tatyana!

Personalmente sono convinto men che leggermente. Sulla modestia e timidezza però non ho dubbi.


Lieta di darvi il uomo! Sono Daria, residente Russland, lavorando in campo economico. ha Deciso di pubblicare questa risorsa personali coordinate sperando di che a rispondera al uomo, che sara interessante conoscere con me. Io voglio conoscerti uomo onesto, non privo di sentimenti umorismo, e in chi saputo ottenere i punti di contatto. Io senza sforzo trovo questo con altri, ma ho bisogno di una persona, che vorrei e riuscita a discutere di tutte le sue gioie e le preoccupazioni. Lo che la nostra capire sarebbe a completa. So, la perfezione difficile ottenere, ma capisco, potrebbe almeno avvicinarsi a lui, e mi e soddisfatto. Mi ventotto anni. Io ottimista e allegro persona che accordo capire ogni una persona, se solo avesse decente e pronto accordi. Tutto quello che necessario, stiamo potrebbe capire in corrispondenza, rappresentanti e punti di contatto. Credo, trovare punti di contatto iniziale capo indicatore, che la nostra conoscenza non a caso. E avanti si potrebbe continua comunicazione, in cui ho detto su di te maggiori dettagli. Io voglio un rapporto serio, voleva creare una famiglia con costoso una persona, avere bambini e di essere felice. Dashulya

In questo caso il traduttore automatico deve aver fallato. Si capisce a grandi linee ma non si apprezza a pieno la profondità d’animo.


Non demordete giovani ex-sovietiche! Avete tutte la carte in regola per trovare qualcuno che apprezzi e meriti appieno le vostre notevoli qualità. E’ questione di tempo, ma uno grave veramente lo troverete, ve lo auguro schitarrando.

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