Odette è morta

Ieri sera al teatro Sociale di Como la compagnia del Balletto Classico Ucraino avrebbe dovuto rappresentare il celeberrimo “Il lago dei cigni”, capolavoro di Piotr Ilic Ciajkovskij, un’opera rappresentata in tutto il mondo da tutte le compagnie del mondo. Per un profano come me, dire ballo vuol dire Lago dei Cigni (o al massimo, Lo Schiaccianoci, sempre di Ciajkovskij) ma c’è un problema: Ciakovskij, morto nel 1893, era russo. Per la verità anche gli ucraini in maggior parte erano russi, ma questo è un dettaglio.

Gli artisti quindi hanno deciso di non rappresentare l’opera ma di eseguire Giselle, bel balletto per carità, tra l’altro pezzo forte di Carla Fracci. Sarebbe stato meglio un balletto di un autore ucraino, chissà come mai non ci hanno pensato.

La giustificazione della manager ucraina è stata la seguente (la riporto pari pari dal giornale locale):

«La situazione che si è creata è, per noi, molto dolorosa. Siamo stati costretti, nostro malgrado, a non rappresentare, nel vostro Teatro Sociale, “Il lago dei cigni” di Čajkovskij, sostituendolo con “Giselle”. Noi diciamo sempre che la danza non ha confini e che l’arte e la cultura non c’entrano con la guerra, ma in questo caso, benché possa sembrare assurdo, purtroppo c’entrano, eccome».

Poiché tra gli organizzatori della manifestazione c’era la Caritas chiedo a loro se questo sia il modo di favorire la pace, strumentalizzando perfino gli artisti e l’arte che dovrebbero invece essere ponti per la pace. Se questo è il modo di seguire le indicazioni di Papa Francesco! Sono comunque sollevato perché ero stato invitato ma per fortuna avevo altri impegni, altrimenti mi sarei alzato e avrei chiesto il rimborso del biglietto.

Oggi sentivo alla radio che il ministro degli esteri ucraino a Bruxelles ha chiesto alla UE, chiamandoli(ci) alleati, solo tre cose: armi, armi, armi. Perché è così che si arriverà prima alla pace.

Io comincio a sentire parecchia insofferenza tra amici e conoscenti verso questo atteggiamento, al di là della umana pietà verso la gente che soffre. Non si coglie una vera volontà di fare la pace, ma anzi quella di portare le cose all’estremo, verso la catastrofe finale. Il TG è ormai diventato Tele-Kiev, non si riesce più a guardare ed anche qui ormai si genera ripulsa. Vogliono abituarci alla guerra mondiale?

Io credo che cominci a diventare urgente, se davvero si vuol continuare a mandare armi, studiare il diritto di guerra (anche la guerra ha delle regole, anche se pare strano: ad esempio quando vedete un palazzo sventrato viene naturale pensare alla crudeltà ma bisogna chiedersi se ci fossero dentro dei militari che sparavano, ad esempio, o peggio dei civili_ dico peggio perché i civili combattenti hanno meno tutele dei militari, e per avere un trattamento almeno simile a quello dei militari in caso di cattura devono rispettare delle regole precise, non importa se si difendano o attacchino; insomma non si può pigliare il fucile e sparare dalla finestra a casaccio, bisogna essere riconoscibili e inquadrati in qualche formazione_ ; bisogna chiedersi se quelli che sparavano dal palazzo hanno fatto prima allontanare i civili che ci abitavano o li hanno usati come scudi _ anche questo sarebbe un crimine di guerra_ preciso che sono solo esempi, senza nessun riferimento all’attualità di cui NON sappiamo niente perché le informazioni arrivano solo da una parte) perché fino ad un certo punto mandare armi è ammesso, e solo certi tipi: ma manda e rimanda, è un attimo che ci si trova una bomba atomica nel giardino.

E intanto il mago Rothbart se la ride…

23 pensieri su “Odette è morta

  1. Cara Ale mi dispiace parlare di questi argomenti, spero di non rattristarti. Prometto di pubblicare al più presto una nuova puntata di Olena (potrò farlo? è russa, mi toccherà cambiare personaggio? o per par condicio dovrò affiancarle una Tatiana Zelenskova? ) 🙂 ciao!!

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  2. La mia domanda è: quante persone in Italia, ma non solo, allargherei all’Europa, riescono ad avere un ragionamento lucido come il tuo? Quanti vanno oltre il tg e le notizie dei canali d’informazione governativi (pardon, la propaganda di regime)?
    Qui ci stanno trascinando in un conflitto europeo, dio non voglia nucleare. Con in sottofondo i continui soprusi che la popolazione italiana continua imperterrita a sopportare. Che sconforto… 😞

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    • Non so se il mio ragionamento sia lucido, in realtà sono abbastanza esasperato. Stasera appena iniziato il tg ho girato ed ho cercato quello francese, sperando che non facesse una no-stop sull’Ucraina, macché. Anche loro a nastro… hanno la campagna elettorale, vedremo come andrà a finire. Intanto l’inflazione è arrivata in doppia cifra (ma non lo dicono: però basta andare al supermercato e vedere le bollette che arrivano per accorgersene), le previsioni di crescita sono sotto i tacchi, ma tutto va bene Madama la marchesa: possiamo benissimo fare a meno del gas perché abbiamo un sacco di riserve, dice il ministro; possiamo fare a meno del grano perché ne importiamo poco, dice Coldiretti: insomma, siamo in una botte di ferro! Stiamo così bene che contribuiamo a fare durare di più la guerra promettendo armi. Se qualcuno questa guerra la perderà, anzi la sta già perdendo, è tutta l’Europa…

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        • Non so se ci sia un disegno (anche se credo di sì) ma di sicuro pagheremo di più il gas, il petrolio, non si sa quante materie prime, rimanderemo il passaggio alle rinnovabili (riapriamo le centrali a carbone! Rivediamo le decisioni sul nucleare!) ed in sostanza saremo meno competitivi, perderemo fette di mercato e posti di lavoro. Del resto ad ogni embargo ci abbiamo rimesso noi, continuiamo a farci del male…

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  3. Sinceramente ho i miei dubbi che fare “la guerra alla cultura se è collegata alla russia” sia utile. A mio avviso invece è solo controproducente. La “guerra” è contro Putin, contro il suo governo o contro tutto il popolo russo? La stupidata del lago dei cigni fa intendere la seconda opzione, il problema non è il governo pro tempore della russia ma il popolo russo. E se indichi un intero popolo come nemico, lo stesso errore fatto da Francia e Inghilterra con la “pace cartaginese” dopo la I guerra mondiale, quello che succede è che si stringe attorno al suo leader e lo segue, per quanto farabutto possa essere.

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  4. Per come la vedo io: hanno stanato l’orso. Il cacciatore manda avanti la muta dei cani e si beve una buona tazza di the fumante. Intanto che i cani fanno il loro dovere, azzannando e beccandosi zampate dall’orso. Il sangue è ovunque: cani a brandelli, l’orso sfinito ansima. Arriva finalmente il cacciatore a dargli il colpo di grazia. Fine dell’Ucraina, fine dell’Europa(per come la conosciamo), fine della Federazione Russa. E s’avvicina sempre più la Cina…

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    • Sono d’accordo cara Luisa, l’arte dovrebbe rimanere fuori da queste questioni. Tra l’altro la compagnia ha inscenato la stessa pantomima anche in altri posti (so per certo di Vicenza, dunque è studiato a tavolino). Si perdono occasioni per mettere in evidenza le cose che uniscono, invece di inventarsene di nuove per dividere… mi dispiace che le organizzazioni che li invitano, spero in buona fede, si prestino. Non è così che si aiuta la pace, almeno secondo me.

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  5. Pingback: La musica deve cambiare! | L'uomo che avrebbe voluto essere grave

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