Negare sempre! (e tre)

In deroga a quanto dichiarato nelle mie note di presentazione, dove affermavo di non essere uomo da recensioni, perlomeno di questo secolo, farò una eccezione per un film che raccoglie l’eredità della grande commedia all’italiana, degno successore di due cult assoluti come “I due superpiedi quasi piatti” o meglio ancora “La soldatessa alla visita militare”:

Dura vita (e non solo) di un forestale a Miami

Come si può non essere fieri del genio italico? Saremo sgarrupati, arruffoni, imbroglioni, improvvisatori, fatalisti, incapaci di stare in coda, superstiziosi, ignoranti, maleducati, cialtroni, caciaroni, esagerati, mangiatori di pizza e suonatori di mandolino, ma quanto a fantasia non ci batte nessuno.

Qualità che non difetta certo, anzi direi che ne è dotatissimo come peraltro di altri attributi, al forestale lucano che, in congedo retribuito per “gravi motivi familiari”, non avendo trovato in Italia una località idonea si reca periodicamente a Miami, la nota Tabiano della Florida, per rilassarsi dopo i gravosi impegni da crocerossino.

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Dove, più che sulle spiagge dell’Atlantico, mettere a frutto la sua esperienza di foreste? E dove trovar miglior ritempro se non nella calda cittadina statunitense, a due passi dalle Bahamas?

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E’ qui, sul bordo di una piscina a forma di cuore, mentre sorseggia un succo di papaya con la fronte comprensibilmente corrucciata a cagione dei noti e gravi motivi familiari, che il nostro viene avvicinato da due avvenenti ragazzotte, vestite succintamente come si conviene ad avvenenti ragazzotte frequentanti i bordi delle piscine a forma di cuore.

L’idioma a lui estraneo, quell’inglese con poche assonanze con il potentino a lui caro, non gli permette di imbastire una conversazione soddisfacente; pensieri profondi gli inarcano le sopracciglia ma lì rimangono, non trovando modo di venire espressi compiutamente.

Intuisce, più che capire, che le due ragazze a causa della uniforme verde da forestale che egli indossa malgrado il congedo (retribuito), lo hanno scambiato per l’idraulico del lussuoso hotel; mimando con gesti sapienti problemi di tubature riescono a convincere il lucano a recarsi nella loro camera a dare un’occhiata allo stato dei sanitari.

Se vi chiedeste, in caso di bisogno, a chi domandare aiuto, non abbiate dubbi: un lucano una mano ve la darà sempre, e all’occorrenza anche due.

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Arrivati nella spaziosa camera al decimo piano, dove troneggia un letto matrimoniale king size a forma di cuore con copertina in raso rosa, il nostro si reca nel bagno a visionare gli impianti ma purtroppo il lavoro è ostacolato dalle due ragazzotte che, per dimostrare l’inefficienza degli scarichi, si sono infilate entrambe sotto la doccia e nella manovra hanno inavvertitamente inzuppato l’afflitto forestale.

Che tuttavia non si perde d’animo! Non sarà un goccio d’acqua a fermarlo. Chiedendo il permesso alle due bisognose, si toglie gli abiti bagnati e li pone ad asciugare sul balconcino che guarda sulla piscina a forma di cuore; si appresta ad armeggiare coi sifoni intasati, quando d’improvviso si accascia sul letto king size. Cos’è stato? What the hell? Preoccupate, le due floride floridesi si avvicinano al milite e colgono, sul suo viso, un’espressione smarrita, tipica dei lucani con gravi problemi familiari.

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Come consolare un idraulico in mutande smarrito su di un letto king size? Si chiedono le due ragazze che per la preoccupazione non hanno ancora avuto il tempo di indossare il perizoma.

Tra le due avviene un conciliabolo; l’una propone di convocare il pastore della locale chiesa Battista, l’altra uno psicoterapeuta esperto di gravi problemi familiari. Alla fine concordano che la cosa migliore è quella di farlo svagare con dello sport; chiedono dunque al forestale che tipo di sport ami praticare, e all’uomo comprensibilmente confuso viene in mente solo quello praticato da tutti i forestali, come ben sanno i cultori di “Un passo dal cielo” con Terence Hill nei panni di Pietro/Don Matteo: il cavallo.

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Non che sia facile trovare il simpatico quadrupede in una camera d’albero di Miami! Ma a tutto c’è rimedio, fuorché a quello per cui non ce n’è; le due intraprendenti e momentaneamente svestite fanciulle che si fanno venire in mente? Pur digiune di storia e ancor più di letteratura, si improvvisano Lady Godiva ed utilizzano il frastornato idraulico dilettante come destriero: Yaaa!! Yaah!!  Non lesinano sugli sproni, e lo cavalcano ben bene. L’impegno delle ragazze è ben ripagato, e la cavalcata fa senz’altro bene al forestale, che lasciatisi alle spalle pensieri e preoccupazioni ritorna, fiducioso nel mondo e nell’avvenire, al suo succo di papaya. Le foreste di Miami sono in buone mani!

(112 – continua)

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p.s. 1:
sia chiaro che a quanto dichiarato dal forestale al giudice, e cioè che non sapeva di star girando un film porno, io ci credo. Decine di parlamentari non hanno mica creduto che Ruby fosse la nipote di Mubarak?

p.s. 2:
Il frate domenicano teologo di Radio Maria sbaglia. Il terremoto non è stato mandato per punire i peccati delle unioni civili, ma per avvisare chi ha intenzione di votare No al referendum.