Caracollavo nella trequarti avversaria, spalle alla porta, quando mi arriva tra i piedi un pallone vagante. Mi giro verso la porta svedese, difesa da Filippa Lagerbäck³, e con la coda dell’occhio intravedo sulla sinistra Boninsegna che tiene occupati tre svedesi a forza di schiaffoni, sulla destra invece Marco Delvecchio¹ è libero, con l’estrema difensora fuori dai pali. Delvecchio mi chiama la palla ma piuttosto che passargliela me la metto sotto la maglietta e vado negli spogliatoi. Sai che c’è: fanculo Delvecchio, io ci provo. Di sinistro, che non è manco il mio piede preferito: una pennellata da quaranta metri, scavalco la simpatica presentatrice e gliela piazzo all’incrocio. Che parabola! Che fondello! (il colpo, non il portiere)
Mi vedevo già impettito alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per essere insignito del Cavalierato quando, sentendo un certo spiffero, mi sono reso conto che la divisa regolamentare era incompleta mancando della parte inferiore e la consapevolezza mi ha svegliato: Bonimba² veleggia verso i 75 e purtroppo le vene varicose gli hanno impedito di essere convocato, ingiustizia secondo me perché avrebbe fatto la sua porca figura; in quanto a Delvecchio è ancora lì che aspetta la palla, e ce lo lascerò fino ai mondiali del 2022.
Che bei tempi viviamo, amici! L’ho già detto? Nella macchinetta distributrice di merendine è comparso un toast kebab e peperoni. Il cavalier Giovanni Rana produce tortellini col ripieno di paella. Facoltosi fedifraghi vengono rimborsati dalle ex mogli di parte degli alimenti pagati. Che cuccagna!
Mi aspettavo, dopo l’eliminazione, un’ondata di suicidi, invece la reazione è stata abbastanza composta e quasi unanime nel riconoscerci delle pippe. Qualcuno ha cercato di organizzare processioni di penitenti ventilando cali paurosi del Pil; qualcuno ha dato la colpa ai troppi stranieri; qualcun’altro che giocano troppi stranieri perché i nostri sono delle pippe entrando così in un circolo vizioso; l’allenatore, alla richiesta di immolarsi con rituale seppuku, ha declinato l’invito ed anzi ha rilanciato con buon sprezzo del pericolo richiedendo una sostanziosa buonuscita; vendicatori impavidi hanno minacciato di razziare tutte le matite dell’Ikea, costringendo l’Ikea a minacciare di fornire istruzioni incomplete per il montaggio dei loro mobili.
Io stesso, non immune da gesti inconsulti come quando nella finale Roma-Liverpool del 1984 Falcao si rifiutò di tirare il rigore e Ciccio Graziani lo calciò alle stelle e dalla rabbia svuotai nel lavandino una ottima bottiglia di whisky scozzese solo perché non avevo niente di inglese tra le mani, io stesso dicevo l’ho presa abbastanza bene, non ho smontato mobili ne cestinato le amate polpette.
A proposito di nazionale, è di questi giorni la notizia che l’ennesima multinazionale che ha “investito” nel nostro paese ha annunciato la chiusura dello stabilimento in Abruzzo per delocalizzarlo in Slovacchia. Non perché perdeva, ma per avere più profitto: 420 famiglie sulla strada, più 60 dell’indotto. E’ il mercato, dicono. E’ il mercato o l’ingordigia? Non si va più a vendere prodotti, ma a vendere il lavoro stesso: vengo da te se mi dai condizioni più favorevoli, salari più bassi, sindacati fuori dalle scatole , sovvenzioni, defiscalizzazioni… Addirittura il nostro ministero, invece di dire semplicemente: amici, se volete andare quella è la porta ma lo stabilimento i macchinari e gli ordinativi li lasciate qui, ha offerto 50 milioni che quelli hanno rifiutato (troppo pochi?). Questo non è mercato, questa è la nuova banalità del male, e bisogna cominciare a dirlo che gli artefici sono i nuovi Adolf Eichmann, e come tali andrebbero trattati, altro che omaggiarli e riverirli!
Io penso di sapere perché non vinciamo più niente a pallone. Perché il calcio da tempo non è più un gioco; perché i bambini non passano più ore e ore a giocare a pallone per le strade o negli oratori, e che quando giocano nei cortili vengono redarguiti da anziani biliosi; perché la concezione di tempo libero non prevede più pause, ma ogni momento deve essere organizzato e pianificato; perché le mode salutiste proclamano che il calcio non va bene perché non sviluppa il corpo armoniosamente; perché i bambini vengono irreggimentati fin da piccolissimi nelle cosiddette scuole calcio, dove crescono come polli in batteria; perché la funzione sociale dello sport è andata a pallino, come tutto d’altronde, e a gratis non si fa più niente, ed anche per giocare adesso devi pagare; perché una volta pensavamo solo a due cose, e una di queste era il pallone.
(173 – continua)
¹ E’ stato un calciatore discreto, ma è più famoso per aver partecipato a Ballando sotto le Stelle.
² Quando eravamo un popolo virile in attacco schieravamo Boninsegna e Gigi Riva, detto “Rombo di Tuono”. Ora El Shaarawy, non aggiungo altro.
³ Adesso che la Svezia ci ha eliminati non sarebbe giusto dare a Filippa Lagerbäck il giusto spazio e affidarle la conduzione di “ Che tempo che fa” al posto di Fabio Fazio?
hai fatto goal con questo articolo …. che ridere
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Ti è piaciuta la Filippa in porta, vero? 🙂
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vabbè consuocero, consolati… non penserai più al calcio ma ti è rimasta l’altra… forse 😂😂😂
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L’altra? Quale altra? Non ricordo più qual era l’altra.. 😂😂😂
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è già troppo lontano quel tempo di “una volta” 😂😂😂
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Ah, adesso mi ricordo: era la musica! 😂😂😂 allora forse erano tre le cose a cui pensavamo
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😂😂😂… sì forse…
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Considerazioni sacrosante, amico mio, mi permetti di apporre in calce pure la mia firma a sottoscrizione?…
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Fai pure Sal… in tutto ciò mi sono però ripromesso di assaggiare gli sfogliavelo alla paella. Magari sono buoni!
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La paella credo che di per sè meriti senza se e senza ma… Per gli sfogliavelo rimango leggermente perplesso: potrebbero restarci frammenti di antenne di scampi e gamberi, per non dire delle valve di cozze e vongole…
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Infatti sono curioso, cosa fanno, frullano tutto e fanno un impastone? Bisogna approfondire! Devo anche dire, spero che il cav. Rana non me ne voglia, che gli sfogliavelo non mi piacciano molto, a me piace la pasta più”spessa”… ma per la scienza un sacrificio di può fare 😉
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Sappimi dire, sempre che tu possa sopravvivere: sono curioso di sapere, dal momento che non mi è possibile sperimentare. Ho già dismesso da un pezzo i panni dell’assaggiatore…
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Gio è quale era l’altra cosa a cui pensavate??! Gli gnocchi di rana forse ?!!
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Ci pensavamo e facevamo così tante congetture che poi la scoperta era una vera illuminazione! Ah, ecco com’è, ci dicevamo, pensa un po’!
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Eureka!!
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Eh! Mica c’era Internet! Solo racconti mitologici!
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Stia bene attento,la sua “pericolosa “passione per le cosiddette “polpettine IKEA,appare come Intelligenza con il nemico! La simpatia, per Madame. Pippa. ..invece No! …….
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Ah, ah, a certi argomenti non avrei potuto resistere! Alle polpettine, dico… 😉
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No, i tortellini alla paella no! Certo, la polpettina Ikea è una piacevole ossessione, ma il tortellino ha una sua sacralità, che ora si va perdendo come la passione per il pallone e per quell’altra cosa, sana e ruspante. Arridateci il sano e ruspante, arridateci quell’emozione, un calcio ad un pallone, erba di casa mia e si stava meglio quando si stava peggio. Voilà.
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Ah, ah si, qui di si stava meglio quando si stava peggio ne troverai a iosa, per l’esperimento dei tortellini (ce ne sono altri tipi che per decenza non riporto, e poi il cav. Rana non mi paga abbastanza) bisognerebbe ritirargli la nomina a cavaliere!
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Infatti! E poi… cavalier Rana… sembra il nome di un personaggio di un cartone animato, tipo principe Rospo o Brucaliffo.
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Ah, ah, e’ vero! Lo mettiamo insieme alla calva tettuta!
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Un gran bel titolo: Il cavalier Rana e la calva tettuta.
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Potremmo scriverci una commedia a quattro mani, o anche a più mani se qualcuno si aggrega. Ambientata in un bosco in Svezia? Al limite in Danimarca, così gli facciamo incontrare la sirenetta.
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Ho riso parecchio 😀
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Bene, sono contento!
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😂😂😂
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Del calcio ovviamente non mi importa niente di niente. Non provo quella sensazione che molti definiscono patriottica. Viceversa la storia dell’Abruzzo mi dà molto molto fastidio.
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Purtroppo caro Ysi il dramma è che dell’Abruzzo ed in genere dei lavoratori e delle loro famiglie non gliene importa un fico secco a nessuno, mentre tantissimi sono pronti a stracciarsi le vesti per milionari pallonari. Ci vorrebbe una moratoria di almeno tre anni, con sospensione dei campionati professionistici e chiusura di tutte le trasmissioni TV che parlano di calcio. Magari si darebbe più spazio al beach volley, che almeno è un bel vedere!
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Io proporrerei anche schiaffoni sui genitali, cicli da 7 ore l’uno, per tutti i tre anni.
Sul beach volley femminile concordo assolutamente!
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ahahahah!!!
questo pezzo è una tripletta, Gio’!
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Merito di Bonimba!
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😂😉
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Al posto di Fazio andrebbe bene chiunque caro Giorgio, basta che non ce lo propinino ancora. Ma tu l’hai visto in quel piagnisteo recitato nel suo programma dopo il fallimento della squadra ? Io per caso l’ho beccato proprio in quella sceneggiata. Veramente ridicolo e insopportabile. Quanto non lo reggo, e se penso che per offrirci le sue parti cretine si becca fior di quattrini mi sento male. Unica consolazione che forse qualcuno si è come me stufato di vederlo. Un bacione caro Giorgio
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Fazio una volta mi piaceva, ma adesso lo trovo francamente stucchevole e noioso, anche la Littizzetto mi ha stufato. Viva la Filippa!
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A me non sono mai andati a genio.Meglio davvero la Filippa !!!. Baci
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Fra Delvecchio ed El Shaarawy la mia indole romanista era già piuttosto titillata, ma riuscivo ancora a trattenermi. Arrivati però al rigore di Ciccio Graziani non ce la posso fare, ero poco più che un bambino e il ricordo ancor m’offende, pur dopo 33 anni e spiccioli. Quelli eran drammi, altro che non andare al Mondiale! Mi consola comunque apprendere che anche tu, pur amando altri colori, vivesti quel momento con vivo disappunto.
Sui corsivi preferisco invece sorvolare perché le considerazioni da fare sarebbero troppe, nessuna di esse piacevole. Meglio parlare di calcio, come se fosse ancora un gioco. Dunque una cosa seria, anzi, serissima.
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Eh, il rifiuto di Falcao fu una coltellata. Anche per gli interisti come me, battere gli inglesi e’ sempre una goduria!
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Il Divino è ritornato più volte su quell’episodio, affermando prima di avere avuto i crampi durante la gara e di non essersela sentita perché dal dischetto aveva commesso già diversi errori in carriera, e infine, solo molti anni dopo, di recente, che in realtà era lui il quinto rigorista designato, ma che non poté battere perché ormai i giochi erano finiti. Sia come sia, l’immagine di Graziani che bacia il pallone, lo sistema sul dischetto, si fa il segno della croce e poi lo spara in curva, è una scena madre scolpita in modo indelebile nella memoria. Da attaccante di razza qual’era, ci si poteva aspettare qualcosa di meglio.
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Confesso che quando vidi Ciccio prendere la rincorsa e Grobbelaar saltellare ebbi un brivido di premonizione.
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Io il brivido lo ebbi il mattino dopo, ma di rabbia, quando passando in centro col pullman della scuola vidi che qualcuno aveva scritto “grazie Liverpool” a caratteri cubitali sul muro del municipio. Nonostante la giovane età e la pressoché totale ignoranza della materia, non ero così sprovveduto da immaginare che potessero esserci dei tifosi inglesi nella mia cittadina del Roero. Avrei poi compreso di che pasta e di quali colori fossero quei prodi imbrattatori notturni, e capii chi fosse e sempre sarebbe stato il mio nemico. Fino a che un rigore di Shevchenko non vendicò quel vile affronto 🙂
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Shevchenko mi ha causato grande tristezza, che il Signore lo abbia in gloria.
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Pure a me, in altri contesti e momenti. Ma quell’unica memorabile gioia me lo fa ricordare con affetto, oltre che con la stima dovuta a un grandissimo campione. Il mio solo rammarico è di averlo avuto sempre come avversario. Ma non si può avere tutto. E del resto, se avesse giocato per la mia squadra, non avrebbe mai avuto la possibilità di calciare quel rigore, direi, ammantato di divina giustizia 🙂
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