Se la cantano e ce le suonano!

Si è appena tenuto, nella stupenda località turistica siciliana di Taormina, il raduno dei G7, per la modestia dei partecipanti definito “dei grandi del mondo”.

A Taormina sono stato tre anni fa, nel mio primo tour della Sicilia da dove mi ero sempre tenuto alla larga per una somma di pregiudizi; da allora nel tentativo di farmi perdonare e recuperare il tempo perduto ci torno tutti gli anni. Di quel viaggio tenni un diario che venne pubblicato (gratis) sulla prestigiosa rivista “Turisti per caso”, donandomi cinque minuti di fama tra amici e conoscenti che ebbero solo da ridire sul nickname con cui mi presentai.

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I sette paesi rappresentati possiedono, pare, il 63% delle ricchezze del pianeta; lo scopo principale di queste rimpatriate è appunto quello di fare in modo che tale percentuale non cambi anzi, possibilmente, aumenti a loro (e di conseguenza anche nostro) vantaggio.

Gli illustri convenuti sono accompagnati da congiunti e familiari; qualche giacobino li bolla come sperpero di denaro pubblico, io invece non ci trovo niente di male anzi ritengo importante instaurare relazioni, anche personali, improntate ad amicizia e cordialità. In questo il nostro ex premier, Mr. B.,era insuperabile; a volte si faceva prendere un po’ la mano ed eccedeva nella misura, facendo cù-cù a Frau Merkel o le corna nella foto di gruppo, ma non si può negare che quando c’era lui ci si divertiva.

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I media, avendo poco da dire sui risultati raggiunti, si sono dilungati sui regali di cui sono stati omaggiati gli ospiti, in particolare Mrs. Melania e Mrs. Ivanka, in un abbigliamento meno formale delle gramaglie con cui si erano presentate qualche giorno prima a Papa Francesco, tenuta che ha fatto preoccupare il Santo Padre per la salute del presidente americano tanto da chiedere alla sua signora se lo facesse mangiare a dovere.

Il nostro primo ministro, conte Paolo Gentiloni Silveri, non dimentichiamolo ex portavoce di Rutelli che da ministro, scavalcando a destra il centrodestra, tolse l’Ici sulle prime case riducendo i comuni in mutande (misfatto ancora più grave in quanto commesso da uno che era stato sindaco di Roma), Gentiloni dicevo si è comportato da perfetto padrone di casa. La classe non è acqua! Devo dire che sto rivalutando Mr. Gentiloni, non tanto perché sia d’accordo con tutto quello che il suo governo fa, anzi, ma in particolare per aver allontanato Alfano dagli Interni ed averlo promosso agli Esteri (dove, in mancanza di politica estera da decenni, non avrà molto da far danni) ed averlo sostituito con Minniti.

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Minniti, mi attirerò qualche critica per questo, secondo me si sta muovendo con realismo e raziocinio.

Preso atto che la Libia, per un bel pezzo ma forse per sempre, non esisterà più, ha cercato di accordarsi con la fazione più prossima a noi, cercando di convincerli ad effettuare quel lavoro di contenimento delle partenze verso l’Italia che svolgeva la buonanima di Gheddafi. Schema classico: fornitura di motovedette, addestramento, soldi per il mantenimento dei campi di identificazione ed espulsione (da qualcuno chiamati campi di concentramento).

Nel contempo si è rivolto ancora più a Sud, andando a cercare di negoziare con le nazioni confinanti con la Libia, Niger e Ciad, sostegni economici in cambio di un maggior controllo sui 1.400 chilometri di frontiere tra i loro paesi (più o meno la distanza tra Aosta e Reggio Calabria, per capirci); non sarà facile ma un tentativo andava fatto.

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Meglio ancora sarebbe, invece di provare a bloccarli alle frontiere che è come tentare di svuotare il mare con un cucchiaio, farli star meglio a casa loro, secondo quanto auspicato dallo statista Salvini senza peraltro mai indicare come: di questo però pare che i Grandi non si siano occupati.

I manifestanti, molto composti peraltro, sono stati tenuti lontani, nell’altra bella cittadina marina di Giardini Naxos; pur restando a chilometri dal cuore dell’evento la polizia ha trovato lo stesso il modo di manganellarne qualcuno, giusto per tenersi in allenamento.

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Nel frattempo i Grandi erano scesi a farsi una passeggiatina ed una puntatina in gelateria: va bene risolvere i problemi del mondo, ma quando è caldo e caldo, e una bella granita rinfresca le idee.

(139 – continua, a singhiozzo ma continua)

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Castelmola. Statuetta votiva molto utile per appendere cappelli.

 

 

11 pensieri su “Se la cantano e ce le suonano!

    • A Castelmola, un paese delizioso poco lontano da Taormina, c’è un locale famoso, oltre che per il vino di mandorle, per queste “statuine”… ricordo che persino il menu aveva questa forma particolare, e vendevano della pasta che credo si chiamasse cazzilli… l’ho comprata ovviamente, figurati… grasse risate, specialmente dopo una tazza di vino di mandorle.
      Sulla Merkel non so… se si mette in rotta di collisione con gli Usa dovrà scendere a più miti consigli, e forse sarà un bene anche per noi… almeno spero. Comunque la signora si fa dei bei boccali di birra, alla salute!

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