Girati, Gianluca!

Qualche tempo fa dei ricercatori dell’Università College di Londra se ne uscirono con la scoperta che in passato nel pene maschile era presente un osso, chiamato baculum, scomparso con l’evoluzione (?) a causa della monogamia dell’uomo.
Gli stessi ricercatori hanno ora certificato che il modo migliore per non ingrassare durante le feste natalizie non è quello di mangiare e bere come se non ci fosse un domani, ma contenersi: consiglio prezioso al quale mi sono strettamente attenuto, aiutato devo dire dalle circostante e dalla latitudine.

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Dalla latitudine, dicevo, perché nel posto dove abito il Cenone della Vigilia non è tradizione; ero riuscito ad introdurla faticosamente nella mia cerchia ma da quando sono diventato un fervente cantore l’ho dovuta abbandonare perché la Messa di Mezzanotte nella mia parrocchia si fa alle dieci, chi ha tempo non aspetti tempo e persino gli angeli ed i pastorelli hanno dovuto allungare il passo per raggiungere in tempo la capanna; capirete che alle dieci un cenone che si rispetti è ancora al Caro Amico, perciò pur di non soffrire mi sono accontentato di un piatto di spaghetti alle vongole ed una fettina di salmone, con un bicchierino di prosecco.

A Natale e Santo Stefano la famiglia (ramo moglie, perché il mio di ramo è abbastanza lontano) si è riunita come al solito, prima al completo e poi in formazione ristretta; un solo pasto al giorno, banditi brodino o avanzi o stuzzichini serali. Ho resistito strenuamente al tentativo di portarmi al cinema a Santo Stefano, senza Boldi e De Sica non ha più senso e di andare a ronfare con il Pinocchio di Benigni e Martone non avevo proprio voglia.

Quest’anno ho ricevuto ben due regali: un berretto di lana, perché quello precedente l’avevo perso, ed un ombrello pieghevole, che mi si era rotto. Ma sono contento, era proprio quello che volevo: quando uno ha tutto che può pretendere di più?
Tanto per dire, ieri ho contato i panettoni sparsi per casa: cinque. Considerando che siamo in tre, avremo da mangiare panettone fino a Pasqua: a me comunque il panettone piace, molto più del pandoro, ed una fetta a colazione me la taglio volentieri.
Ah, dimenticavo il pandorino che una vicina di casa regala ogni anno a tutti i condomini, attaccandolo alla cassetta della posta: vicini con buona parte dei quali ha litigato animosamente per tutto l’anno. Io ci vado d’accordo e posso mangiare il pandorino serenamente, altri non so.

Una mia nipote ha presentato il nuovo fidanzato, un ragazzo di Napoli. Poverino, forse si è reso conto solo al dolce che quello che era passato fino a quel momento non era l’antipasto, ma tutto il pranzo di Natale: ma chi gliel’ha fatto fare, mi chiedo? L’amore a Natale dovrebbe essere vietato.

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Ieri sera, per smaltire (ma io avevo già smaltito ad essere onesti) siamo andati a passeggiare in città, per vedere i mercatini di Natale e le illuminazioni, con le proiezioni animate nelle piazze più caratteristiche. Io odio i mercatini di Natale quasi quanto le proiezioni di omini di neve e babbi natale sui palazzi storici, perciò capirete quanto restio potessi essere ad abbandonare il mio confortevole divano ed il mio libro (“La repubblica di Mussolini” di Giorgio Bocca, non proprio natalizio ma istruttivo). Mi sono comunque fatto trasportare nella magia del Natale anche se non ho molto apprezzato che la quasi totalità dei bar fosse chiusa; per fortuna ce n’era uno gestito da cinesi ai quali per riscaldarci abbiamo chiesto dei punch al mandarino, ma non mi sembra che abbiano colto l’ironia.

Ora fortunatamente ci sarà una sosta fino a Capodanno. Letizia! Potrò spaparanzarmi a cercare di indovinare il parente misterioso dei soliti ignoti: l’altra sera un concorrente non particolarmente abile è stato apostrofato dal simpatico Amadeus con un “Girati, Gianluca” poco rassicurante. E per fortuna abbiamo perso l’osso!

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