Niente sushi per Olena – 12

Olena e nonna Pina stanno salendo in cima alla ciminiera in disuso del vecchio laboratorio Rana. Da lontano vederle arrampicare usando le vecchie scalette metalliche è uno spettacolo, la russa con la nonna attaccata alla schiena e questa a sua volta con un fucile di precisione a tracolla.
Arrivate alla piccola piattaforma, mentre la nonna scruta i dintorni con un binocolo, Olena monta con calma il cannocchiale ed assicura il fucile, un DSV Dragunov modificato, al suo treppiede.
La nonna prende posizione e punta verso la bocciofila, distante un paio di chilometri. Nel mirino inquadra perfettamente il pensionato Osvaldo Mazzoleni che si sta grattando la testa pensando all’effetto da dare alla boccia per spostare quella dell’ amico Beppe Calderoli e accostare la sua al pallino.
«Babushka, appoggiate bene calcio fucile, o fare voi male» suggerisce premurosa Olena «e attenzione, ultima volta quasi preso piede. Pensa sempre che da partenza ad arrivo pallottola passano più di due secondi»  ricorda  con pazienza all’anziana tiratrice.
«Ok, ok, sshh, adesso zitta Natascia che mi deconcentri» protesta la nonna. Mira al pallino; aspetta che Osvaldo prenda lo slancio, e quando è certa che il movimento del giocatore non si possa più fermare, trattiene il respiro e preme delicatamente il grilletto. La pallottola parte, seguita un attimo dopo dalla boccia.
«Uno, due…» conta mentalmente nonna Pina, e prima del tre si vede il pallino sparire in una nuvoletta, polverizzato.

Osvaldo osserva incredulo la boccia dirigersi nel punto dove fino a un attimo prima c’era il pallino. Con la bocca ancora aperta, si volta verso Beppe.
«Come cazzo hai fatto? Rimettilo immediatamente a posto!» al che l’amico, più meravigliato di lui e nondimeno offeso dall’accusa rivoltagli, risponde per le rime:
«Ma sei scemo? Come cacchio facevo a spostarlo, gli sparavo?» non immaginando di essere alquanto vicino alla realtà.

Olena, osservato il colpo con il binocolo, sorride e commenta a bassa voce:
«Oтлично»¹
Nonna Pina osserva i due pensionati litigare, poi si mette seduta, si batte una mano sulla coscia e scaracchia di sotto. Infine, ridendo, esclama:
«Ah, ah, che mi venisse un colpo! Guarda quei due rincoglioniti, tra poco se le suonano! Quasi quasi gli sparo, che dici eh, Natascia?»
«Babushka…» scuote la testa Olena, come si fa con i bambini un po’ discoli.
«E va bene, va bene…» concede a malincuore la ultracentenaria. Poi, mettendosi più comoda, e facendo cenno ad Olena di avvicinarsi, chiede:
«E dimmi Natascia, coi cinesi come è andata?»

Gilda, seduta in soggiorno nella sua poltrona preferita, sta sfogliando l’ultimo numero di Vogue, incuriosita da un completino di Girifalchi ispirato al signor Bonaventura², con la variante di un paio di pantofole di pelo. In piedi al suo fianco James, reduce dalla seduta mattutina di capoeira con Miguel.
«Sobrio questo giovane stilista, dicono sia l’erede di Armani. Mah, sarà, a me pare che debba ancora mangiarne di pagnotte. Tu che ne pensi, James?»
«Una rivisitazione particolare, se posso esprimere la mia opinione. I pantaloni a pinocchietto sono molto estivi»
«Suvvia, James, chi mai si metterebbe quel cappellino in testa? Opprime» constata l’esperta Gilda.
«In una giornata assolata e con i giusti accessori potrebbe avere il suo perché» dice James, maledicendo tra sé e sé il cugino Tano Lomuscio, in arte Girifalchi, per non aver ascoltato il suo consiglio riguardo la sostituzione dell’orrendo cappellino con una bandana in seta stampata.

In quel mentre, a rompere la tranquillità della conversazione si ode lo squillo dell’interfono. Gilda sobbalza, ripensando a quando era il suo defunto marito, il cavalier Rana, a far squillare imperiosamente l’apparecchio. James va al ricevitore:
«Pronto, casa Rana. Chi parla?» rendendosi immediatamente conto, dall’occhiata che Gilda gli rivolge, di essere ricaduto nel suo vecchio vizio. Dall’altro capo del filo si ode una voce concitata:
«Noo! Questo no, non posso! Mi lasci stare, vada via, via!»
«Lasciarti stare? Ah, ah, te lo faccio vedere io come ti lascio stare!»
«Aahh…»
James rimane un attimo pensieroso con la cornetta in mano, cercando di mettere a fuoco quanto ha sentito. Poi, scuotendosi, si rivolge alla Calva Tettuta:
«Mi dispiace disturbarla, signora, ma temo dovremo recarci al laboratorio. Toshiro non mi sembra in forma»
«Toshiro? Cos’ha, mal di pancia? Non sarà stata la sua ultima creazione, papaya e cozze?»

«Tenderei ad escluderlo, signora»

Che è successo al povero Toshiro? E’ la giusta punizione per aver abbinato papaya e cozze? Girifalchi sarà davvero l’erede di Armani?

Signor_Bonaventura

¹ Ottimo
² Famoso personaggio di un fumetto del Corriere dei Piccoli. L’autore, pur non essendo un bambinetto, non ha mai letto questo giornalino, comunque.