Cronachette dell’anno nuovo (14)

Amiche e amici, da queste parti da oggi siamo tornati in zona arancione, per ora arancione-arancione e non arancione scuro o arancione rafforzato, quante altre sfumature di arancione saranno ancora possibili prima di arrivare al rosso? Sembra quando da piccoli si faceva la conta per il nascondino, uno, due, due e un quarto, due e mezzo, due e tre quarti, due tre quarti e un quarto, due tre quarti e mezzo…

Durante il weekend ci sono stati assembramenti un po’ in tutta Italia, con casi clamorosi come quello di Milano, con la festa sui Navigli con tanto di disc-jockey. Qua per cercare di limitare i danni si è stabilito un senso unico pedonale; se non ricordo male mi era capitato di imbattermene in uno durante un Carnevale a Venezia parecchi anni fa, ma lì lo scopo era quello di non far finire i turisti dentro i canali.

Io me ne sono ben guardato dal tuffarmi nella massa; dopo le faccende del sabato mattina e dopo una ronfatina sul divano ho fatto una passeggiata che mi ha portato fino ad un concessionario Piaggio dove ho chiesto informazioni per un’Ape. E’ così carina che me la sarei comprata seduta stante per me medesimo, ricordo che con la versione calessino un simpatico tassista abusivo ci aveva portati qualche anno fa, a Palermo,  dal palazzo dei Normanni fin su al Monte Pellegrino, da Santa Rosalia. Avrei voglia di tornare, tra l’altro ci sono belle offerte con la GNV (Grandi Navi Veloci), che permettono di disdire senza rimettere niente fino a quattro giorni prima dalla partenza. Si, ma se poi rimaniamo bloccati in Sicilia? Oddio, non sarebbe poi una grande tragedia, a pensarci bene… o forse sarebbe meglio andare in Sardegna? Lì sono tornati zona bianca, ma anche l’anno scorso prima delle vacanze erano quasi immuni, poi ci hanno pensato i turisti fresconi del Billionaire (e le scelte sciagurate della giunta regionale) ad impestare tutti.

Domenica invece consueto pranzo dalla suocera; mia suocera, l’ho già detto, non è mai stata una gran cuoca però la cassoeula la faceva bene, adesso però non mangia più carne (non perché si sia convertita al veganesimo, ma perché sembra che la carne le crei dei disturbi ai nervi dei piedi, chi può contraddirla) e si astiene anche dal cucinarla. Quindi per non farle torto il giorno prima ce la siamo ordinata da un buon ristorante della zona, tra l’altro premiato da Alessandro Borghese per quello che vale, e ce ne siamo fatti portare a casa tre porzioni, così abbondanti che una è ancora in frigo. Con polenta, ovviamente. Nemmeno tanto cara, 13€ a porzione, più 3€ per il trasporto. Era particolarmente buona, un po’ perché era molto che non la mangiavamo, e soprattutto perché quest’anno le verze hanno “preso il gelo”, che lo dico per i profani aiuta a tenere imprigionate tutte le notevoli qualità antiossidanti di questa verdura.  Certo, un tempo le cotenne non sarebbero state così sgrassate e io avrei gradito un paio di salsiccette ma mi dicono che così non sarebbe stata filologica. Fatta questa scorpacciata sabato sera, domenica siamo rimasti leggeri: lasagne vegetariane (di zucchine) e due tipi di arrosto, uno ripieno di carciofi e uno di funghi. Più patate al forno ed ovviamente alla fine torta, lo so, è uno strano concetto di stare leggeri e di quaresima, ma quest’anno siamo più sul “chi vuol esser lieto sia” piuttosto che sul penitenziagite.

A proposito di cotenne e scotennamenti, mentre era in corso la partita a carte dalla quale rifuggo, facendo zapping mi sono imbattuto su Rete4 in un western del 1966: Hondo e gli Apaches, che ho goduto come un bambino, ripensando a quell’unica volta che mio padre mi aveva portato al cinema, e dopo cinque minuti si era addormentato russando…

Vogliamo dire due paroline sul governo dei migliori? Ma anche no, giusto? Anche perché finora, a parte l’abbuffata di sottosegretari capaci e meritevoli (), ha fatto le stesse identiche cose che avrebbe fatto l’altro, con la differenza che ora non si lamenta più nessuno. Immagino se questo DPCM l’avesse promulgato Conte: incapaci, uccidono il paese, categorie in subbuglio, libertà libertà! La Lega ha ripreso il centro della scena (grazie, Renzi!) e occupa tutti gli spazi, di lotta e di governo. Geniale un comico che ho visto ieri su Quelli che aspettano il calcio, che ha proposto un Salvini con la sciarpa nerazzurra: dato che ha cambiato idea su tutto, perché no anche sulla squadra di calcio?

Fuori c’è un bel sole, anche se la temperatura si è abbassata (direi giustamente); ho dei problemi di concentrazione, forse sarà perché il primo contratto dell’anno è già scaduto, ed il prossimo sarà solo per un mese, e lo firmeremo probabilmente quando il mese sarà finito… è il lavoro 2.0, nervi saldi e keep calm. Basta la salute!

Peggio del previsto!

Amiche e amici, ieri il giornale locale apriva con il titolo cubitale “PEGGIO DEL PREVISTO” intendendo con questo dire che domenica si è riversata in città, complice la bella giornata, una tale quantità di persone bastevoli ad ingrassare il virus ed ahimé le terapie intensive per i mesi a venire. Soddisfatti dell’afflusso ovviamente negozianti baristi e ristoratori, un po’ meno i sanitari che con ogni probabilità dovranno prendersi cura degli incauti. Chi è causa del suo mal pianga se stesso recita l’antico adagio, e non ci si venga poi a lamentare se per Natale e Capodanno dovremo rimanere tappati in casa.

L’isolamento mi ha lasciato le gambe molli, e quindi mi sono imposto di fare un paio di passeggiate al giorno sottraendo qualche ora al lavoro; ieri ne ho approfittato per andare a tagliare i capelli che erano ormai in condizioni pietose dall’amico Leo, di cui vi ho già parlato. E’ stato contentissimo di vedermi, tra l’altro gli ho riportato un bottiglione che mi aveva dato l’anno scorso pieno d’olio arrivato dalla Calabria, produzione propria del fratello fatto con olive spremute a freddo: era stato un azzardo perché in casa ho dei palati fini e in caso di mancato gradimento avrei dovuto assumerlo tutto da solo (tre litri) magari un cucchiaio alla volta al mattino, perché Leo mi ha detto che è un toccasana per la gola, fortunatamente però è piaciuto e non mi sono dovuto sacrificare. Questa cosa del cucchiaio d’olio al mattino comunque non è una bufala: anche mia suocera lo fa ed anche la nostra amica nigeriana e a giudicare dal loro stato di salute, male non fa… tornando a Leo, che è in pensione già da anni ma continua a lavorare più che altro per passare il tempo, mi ha detto che in questa seconda ondata ha perso parecchi clienti, e con persi si intende per sempre infatti a parte me e pochi altri infatti l’età media della clientela è abbastanza elevata, tanti li andava a servire anche in casa, e sembra ci sia stata una morìa. Anche lui non l’ho trovato in formissima, non tanto fisicamente quanto mentalmente: nel suo negozio di solito c’era sempre qualche sfaccendato con il quale parlare di calcio o di donne o di politica, roba da negozio di barbiere insomma, ma tutto questo tempo passato da solo lo sta avvilendo. Tra l’altro non ricordava i nomi di un paio di calciatori degli anni ‘60, brutto segno.

Stamattina invece, prima di andare in banca dove avevo un appuntamento per ritirare la nuova carta ricaricabile dato che la vecchia è in scadenza, sono tornato finalmente da Giuseppe l’edicolante. Gli ho chiesto quando potrò avere il cashback di tutti i giornali che gli compro, si è offerto di rifondermi con un calendario vietato ai minori che come risarcimento sarebbe anche gradito ma di difficile consultazione in quanto non saprei dove appenderlo. A proposito di ricaricabile le commissioni di ricarica sono raddoppiate, prima pagavo 0,50€ e da oggi con la nuova 1€: gratta un po’ di qua, un po’ di là, così si fanno i milioncini… a me le banche danno da mangiare perciò non posso lamentarmi più di tanto, ma un aumento del 100% non sembra anche a voi leggermente sopra l’inflazione?

Più tardi andrò in biblioteca a consegnare tre libri che avevo preso in prestito a settembre, l’addetta è stata molto gentile e mi ha spiegato che per le consegna non c’è problema, per i nuovi prestiti invece al momento è tutto fermo. Per me poco male, con i miei ritmi avrei da leggere ancora per anni, mi sono arenato anche con I misteri della Jungla nera, quindi potrei fare a meno sia di comprarli che di prenderli in prestito ma qualcosina finirò per prenderlo, magari in qualche bancarella dell’usato per beneficenza, è un vizio.

Direi di finirla qui, voi che ne dite? Domani magari parliamo anche di chi sta sicuramente peggio di noi, tipo quelli dello Zimbabwe che hanno miniere da cui estraggono tonnellate d’oro ma la stragrande della popolazione si “puzza di fame”: e noi ci accaloriamo perché non possiamo prendere lo spritz…