Amiche e amici, oggi affronterò un problema drammatico, che richiede risposte urgenti e risolutive. I media oscurano la notizia perché finanziati dalle lobby dell’uovo, ma le cifre parlano chiaro: in Italia vivono ben 39 milioni di galline ovaiole, delle quali solo il 10% allevate all’aperto, il resto negli allevamenti industriali dove vengono talvolta tenute in condizioni degradanti, delle vere e proprie prigioni per polli. Per fortuna una direttiva UE impone la chiusura delle gabbie entro il 2027: che fine faranno tutte quelle galline? Se si lasciassero libere morirebbero in poco tempo, non essendo abituate a procacciarsi il necessario per vivere, ed ecco allora l’ideona: perché non adottare una o più galline ovaiole? Riempiamo giardini e cortili condominiali, ma perché no anche balconi, con questi simpatici ed utili animaletti, a torto ritenuti poco intelligenti.
Mia suocera, di origine contadina, a testimonianza della falsità delle dicerie che girano su queste pennute racconta che sua madre aveva insegnato alle sue galline a salire una scala a pioli per andare a dormire sui rami di un albero, in modo da non cadere vittime di predatori a quattro ma più spesso a due zampe. Che arguzia!
A proposito di polli, ricordo che mio figlio quando era piccolo chiamava il mio paese natale “il paese dei polli duri” perché mia madre si riforniva di polli ruspanti da fare arrosto, e la differenza con quelli frolli di supermercato a cui era abituato era notevole. Purtroppo ormai anche dalle mie parti si fa fatica a trovare dei buoni polli…
Chi possiede un cane (e ormai in Italia sono tantissimi, ci sono più cani che bambini, e si nota dalla quantità di cacca sui marciapiedi) lo sa: se un cane mostra i denti non bisogna andare a dargli fastidio. Mio fratello aveva un dobermann, buonissimo diceva lui, però a mio figlio mostrava i denti, e quando c’eravamo noi lo facevamo rinchiudere (il cane): e abbiamo fatto bene, perché dopo poco tempo l’ha dovuto abbattere perché stava impazzendo, come spesso accade a quel tipo di cani.
Oggi il presidente ucraino parlerà in videoconferenza al parlamento italiano. Cosa vuole, cosa spera quel guitto da noi? Che dichiariamo guerra alla Russia? Mi ricorda quelle teppe che a scuola spintonavano il bambino più grosso, e poi quando questo stufo si ribellava e gli rifilava uno sganassone andavano a piangere dalla maestra. A questo punto il suo popolo, che dice tanto di amare, l’ha portato lui e il suo predecessore, con anni di provocazioni: e i suoi compari sono stati la Nato, gli Usa e la UE, con l’Onu a dir poco distratta, tutti impegnati nei loro giochetti geopolitici assurdi. Ora chiede un incontro con Putin, ma per discutere di che? E’ ovvio che se incontro ci sarà dovrà essere preparato dalle diplomazie, se ancora ci sono, che dovranno definire l’accordo che dovrà essere solo firmato dai due presidenti, chiunque essi siano a quel punto. Intanto la gente muore e scappa, come in tutte le guerre, ma onestamente dare la colpa tutta ad una parte mi sembra quantomeno parziale.
Come patetico mi sembra Biden (aridatece Trump…) quando dà del criminale di guerra al presidente russo: loro che da vent’anni perseguitano Julian Assange proprio perché con wikileaks aveva fatto emergere i crimini di guerra perpetrati in Afghanistan e in Iraq e lo spionaggio fatto contro i loro stessi alleati; e lo accusa di stare per usare l’arma chimica, loro che in Ucraina avevano impiantato laboratori proprio per lo sviluppo di armi chimiche e batteriologiche, dunque le conoscono bene… come dice il proverbio: chi prima la sente dal culo gli pende o per restare in tema, la gallina che canta ha fatto l’uovo.
La nostra “informazione” stigmatizza la crudele repressione dei dissidenti (in Russia). Ma scusate, in quale paese in guerra si tollerano dissenzienti? In Ucraina, tanto per dire, sono stati messi fuori legge i partiti “filorussi”, ovvero tutti i partiti di opposizione. Ci indigniamo per gli arresti in Russia, ma quando qua veniva bastonata la gente solo perché non voleva vaccinarsi abbiamo detto bah? La polizia ha bastonato persino gli studenti che protestavano per l’alternativa scuola –lavoro che ha causato la morte di un loro compagno, ma di che parliamo? Gli operai vengono bastonati in continuazione, e manifestano solo per i loro diritti. Di Genova ci siamo già dimenticati?
Il mio pesce rosso quando tornavo a casa mi riconosceva e saltava nella sua bolla per salutarmi: ma ormai la gente non ha più nemmeno la memoria di un pesce rosso, la storia non esiste più, esiste solo la melma maleodorante che gli viene propinata dai social e dai media a reti unificate. E allora sapete che vi dico: ve la meritereste una bella guerra nucleare. Io ho più di sessant’anni, per me, oramai… quello che dovevo fare l’ho fatto. Ah, ricordatevi di chiudere le finestre.
A presto, forse…

