Una figura completamente vestita di nero, con il volto coperto da un passamontagna, entra silenziosamente nella stanza dove una ragazza in tuta mimetica sta vegliando un uomo addormentato su una branda, con la testa fasciata. La ragazza, che gira le spalle all’entrata, ha appoggiato il suo fucile AS Val al muro e si accinge a cambiare la bendatura all’uomo. Uno scricchiolio la mette in allarme; si protende verso l’arma ma non la trova più al suo posto, e girandosi se la ritrova puntata contro; ha l’impulso di reagire ma la persona che la imbraccia con un gesto le fa capire che è meglio sedersi. La persona in nero alza le braccia, mostrando di non avere cattive intenzioni, poi si passa l’indice sulle labbra, ad indicare di non far rumore, e infine si sfila lentamente il passamontagna.
La ragazza, sui vent’anni, capelli a caschetto neri e occhi verdi, rimane a bocca aperta, non riuscendo a credere a quello che vede.
«Mamma?! Che ci fai qua? Come hai fatto a entrare?»
Olena increspa leggermente le labbra, accennando un sorriso.
«Non importa come ho fatto io a entrare. La domanda è: perché tu sei qua, sei impazzita? Forza, seguimi, ce ne andiamo via»
Anastasia Smirnova scuote la testa, e lancia un’occhiata verso l’uomo addormentato.
«Non posso, mi dispiace»
«Nastya, non fare la stupida. Non capisci che se non esci di qua rischi di farti ammazzare dai nostri, oppure da loro» dice Olena indicando l’uomo disteso «o ti useranno per qualche scambio? E perché poi, per lui? E’ un nemico, sta con i nazisti, e magari anche lui è nazista! Ci penso io a sistemare questa faccenda» e così dicendo estrae un coltello dalla fondina legata alla coscia, e muove un passo verso la branda.
«No!» le sbarra la strada la figlia «Non è un nazista, è un giardiniere, e non sarà mai un nemico solo perché lo dice qualche politico con deliri di onnipotenza o qualche generale del cazzo. Guardalo mamma, ti pare un nazista? Possibile che non lo riconosci?» protesta Anastasia, avvicinandosi alla branda e mettendo una mano sulla fronte dell’uomo.
Olena, colpita dalla veemenza della figlia, si avvicina al giovane che geme febbricitante. Scruta attentamente il viso, con il naso leggermente schiacciato, gli zigomi alti, la carnagione chiara. Osserva le mani, da lavoratore, finché lo sguardo si posa sul mignolo della mano sinistra, dove manca un pezzo della falange. Stupita, guarda la figlia negli occhi, e si ritrova paracadutata nel passato.
Suzdal’,Oblast’ di Vladimir, agosto 2005.
«Nastya lascia in pace Misha, non è il tuo orsetto!»
Olena, in tuta da ginnastica, richiama la bambina, salita a cavalcioni del figlio dell’amica che le ospita nella piccola dacia in campagna.
«Olena non rompere, lasciala stare, non vedi come è contenta? Falla divertire intanto che sei qua, poi quando partirai starà male per giorni» la rimprovera l’amica.
«Sì, ma sta torturando il povero Misha! Ha una pazienza di santo quel bambino. Perché la mia deve essere così scatenata?»
«Ma che dici, a Misha piace essere torturato! Lo vedi? Ha sei anni, gioca a fare il fratello maggiore… e in quanto a essere scatenata, chissà da chi avrà preso»
«Che buffi che sono… Yulia, grazie ancora. Senza di te non so come farei.»
«Smettila! Lo faccio volentieri. La cosa che mi dispiace è che tra poco però non potrò più tenerla…»
«Già, dispiace anche a me. Oleg allora ha deciso?»
«Gli hanno offerto un posto di direttore a Zaporizhzhia… per un ingegnere nucleare come lui è il massimo, capirai, la centrale più grande d’Europa… Ho cercato di convincerlo a rimanere, in fondo stiamo bene, non ci manca niente, ma è rimasto troppo scottato dai licenziamenti del ’91, non vuole più trovarsi in quella situazione. Ce la siamo passata male, non dimentico quanto ci hai aiutato in quel periodo»
Olena fa un gesto con la mano, come ad allontanare quei ricordi, ma l’amarezza che è ancora viva in lei riaffiora:
«Da un giorno all’altro fabbriche chiuse, svendute o regalate agli amici degli amici… professori, maestri, dottori rimasti sul lastrico, pensioni da fame. Un paese allo sbando, in balìa di una banda di traditori e mafiosi. Arricchitevi, dicevano! Mentre la gente moriva letteralmente di fame. Ce ne è voluto per riportare un minimo di ordine… ma adesso basta rimuginare su quello che è stato. Oleg ha ragione, è una buona occasione e fate bene ad approfittarne. E poi in fondo non saremo così lontani, ogni tanto possiamo vederci… perciò non posso che farvi tanti auguri per la vostra nuova vita!»
«Grazie… ma tu come farai con Anastasia?»
«Non ci ho ancora pensato, e a lei non ho ancora detto niente. Sto cercando una famiglia fidata che possa occuparsene, hai qualcuno da consigliarmi?»
«Aahh!!»
Un urlo distoglie le due amiche dalla conversazione; si voltano e vedono la piccola Anastasia in piedi vicino a Misha, con una mano davanti alla bocca, mentre il bambino grida mostrando una mano sanguinante. Yulia accorre, si sfila la maglietta e tampona la ferita, mentre Olena raggiunge la figlia, bianca in volto.
«Che è successo, Nastya?» le chiede, accarezzandole i capelli. La bambina non risponde ma indica una macchia scura in terra, dove stavano giocando a cavalluccio e dove, su un coccio di vetro di una bottiglia rotta, c’è un pezzetto di carne, un pezzo della falange del dito mignolo di Misha.
That is an interesting photo you have placed on top of your new post, Giorgio. Is that a photo of a former Victory Parade, with tanks on Moscow’s Red Square? The beautiful bulbs on the Church of St. Basil and the clock tower of the Kremlin are emblematic for Moscow.
"Mi piace"Piace a 1 persona
cazzo!!!! Mi hai commosso Gio’ … ecco come va raccontata sta guerra del cazzo!
"Mi piace"Piace a 2 people
The photo of Russian tanks in Moscow is interesting, with the iconic Kremlin watch tower and the beautiful bulbs of Saint Basil’s Cathedral in the background.
"Mi piace"Piace a 2 people
🙂 I Think so ❤
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Ettore, è una cosa assurda pensare quante famiglie, quanti amori, quante storie comuni ci sono state… e quanto ci vorrà per sanare le ferite, se mai si saneranno? Giulietta e Romeo, dalla notte dei tempi… chissà se qualche ragazza Neanderthal si è innamorata di un Sapiens…
"Mi piace"Piace a 3 people
questa cosa ultima che hai detto sta in un film di Jean Jaque Annaud. Non ricordo il titolo ma è proprio una cosa del genere
🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ah ah magari l’ho visto anch’io e mi sembrava di averla pensata da solo… 😂
"Mi piace"Piace a 2 people
si è sempre originali nelle buone idee anche se già le ha tirate fuori qualcuno. Credimi 🙂
"Mi piace"Piace a 2 people
I find the photo interesting: tanks in front of the Kremlin tower with the clock and the beautiful bulbs of Saint Basil’s cathedral in Moscow.
"Mi piace"Piace a 2 people
It was August 1991… I visited Moscow in 2018, Red Square, the Kremlin… funny remember that some weeks before there was a concert of Albano, an Italian old Singer, with his former wife Romina. Saint Basil is a real jewel.
"Mi piace"Piace a 1 persona
I am glad you were able to visit Moscow in 2018, Gorgio. It is a marvellous city.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Pingback: ReBlogging ‘Tre stelle per Olena – 32’ – Link Below | Relationship Insights by Yernasia Quorelios
Questo tuo romanzo assomiglia sempre più ad un anaconda che strisci dal passato verso il presente, ma con la testa rivolta all’indietro. Come faccia è davvero un mistero, però funziona. Ed è questo che importa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sembra che il romanzo sia quello che succede fuori, e entra di prepotenza per colpa dei personaggi che hanno ormai vita propria. Quando dovrò fare quadrare tutto saranno dolori, e se non mi sbrigo non so cosa succederà ancora…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bei ricordi con smirnova…. 😍
"Mi piace"Piace a 2 people
Eh già, adesso è saltata fuori anche la figlia segreta. Siamo in piena telenovela! Se ti ricordi al marito creduto morto Olena ha sparato, anzi a dire la verità gli ha sparato il Santone…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ricordo bene… 🤣
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grande. Questo è un modo di raccontare di grande spessore. Una sorpresa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ti ringrazio, spero di non divagare ancora troppo, prima o poi devo decidermi a concluderla questa storia.
"Mi piace"Piace a 1 persona