Bandiera bianca (Cronachette dall’ex zoccolo duro)

Amiche e amici,

mi sono arreso. Attaccato da tutte le parti, Presidente della Repubblica, Papa, forze politiche (non tutte, per la verità, e me ne ricorderò a suo tempo), media, amici e familiari, braccato persino dalla mia dottoressa, non ho resistito e mi sono costituito. Così venerdì mattina, con sotto il braccio il pacco di tamponi positivi e negativi ed esami sierologici con tanto di conteggio di anticorpi, mi sono recato a piedi al vicino hub vaccinale allestito nel vecchio ospedale, a dieci minuti da casa, per sottomettermi alle forche caudine verdi .

Pochissima gente in attesa; all’ingresso il volontario che prendeva la temperatura mi ha chiesto se avessi la prenotazione, costringendomi a rispondere “No. Ultrasessantenne” al ché una infermiera mi ha lusingato con un “Però, li porta bene, complimenti!” che mi ha fatto pensare fosse una figurante ingaggiata per convincere i dubbiosi dell’ultimo momento. Nel percorso per arrivare alla stanza della vaccinazione sono stato sottoposto a tre livelli di interrogatorio, al quale ho sempre risposto: “Ho già avuto il Covid. Devo fare solo una dose” ma non ero sicuro che il messaggio fosse stato ben recepito.

Entrato nella stanza, una infermiera (almeno, lei credo fosse una infermiera) mi ha fatto le domande di rito: “Ha qualche allergia? Ha avuto reazioni a medicinali? Sta prendendo medicinali? Ha mai avuto problemi con le vaccinazioni?”. Dato che l’ultimo vaccino l’ho fatto quarant’anni fa al tempo del militare e gli unici problemi con dei medicinali li ho avuti con l’anestesia per togliere le tonsille, a cinque anni, non credo che le risposte che ho dato siano state molto significative. Sembrava che fossi destinato allo Pfizer, tant’è che la donna mi ha chiesto se avessi avuto problemi con farmaci della stessa società, perché il vaccino ha in comune alcuni eccipienti, “non mi pare” ho risposto; ho mostrato l’esito dell’ultimo sierologico, chiedendo se secondo lei gli anticorpi non fossero ancora alti, e quando mi ha risposto “effettivamente” stavo per andarmene ma mi ha bloccato aggiungendo “però con il vaccino li rafforzerà, e considerando la sua età e il fatto che si avvicina l’autunno e potrebbe esserci una nuova risalita dei contagi…”. Devo dire che più di tutto è stato quell’accenno all’età a disarmarmi completamente. Ad un tratto la vedo fissare il video e corrucciare le sopracciglia: “Qui il sistema dice che lei deve fare il Janseen” “Che cos’è il Janseen?” “E’ il Johnson & Johnson” “Ma scusi, quello non è in dose unica? Io devo fare solo una dose di richiamo. Non posso fare il Pfizer?”  “Qui dice che deve fare il Janseen. Se vuole fare il Pfizer devo chiamare il dottore” A quel punto ho realizzato che la resa sarebbe stata senza condizioni: ma sì, fatemi il Janssen, chissà che non mi ricrescano i capelli. Appena vaccinato, ho detto all’esecutrice: “Comunque, se non fosse stato per il Green pass, col cavolo che mi sarei vaccinato” al che lei serafica mi ha risposto “Lo so, cosa crede? Tutti quelli che stanno venendo qui adesso lo stanno facendo per quello”. Che motivazioni nobili!

Arrivato a casa mi sono preso la briga di leggere il bugiardino (lì per lì devo avere firmato un consenso informato, ma nemmeno l’ho letto) ma era meglio che non lo facessi. Il bello è che poi senti in televisione questi mentitori professionisti assicurare che non ci sono rischi…

Fino a venerdì sera sono stato bene, anzi la passeggiata serale è stata finalizzata ad arrivare alla Coop e comprare una bella vaschetta di frittura, gustata con una bella bottiglia di Bordeaux Blanc regalatami per il mio sessantesimo compleanno; poi ho cominciato a sentirmi strano e pian piano è salita una febbricola accompagnata da fiacchezza. Di notte non ho dormito anche perché continuavo ad andare in bagno; sabato e domenica sono rimasto in casa molle come un fico, peccato perché avevamo in programma una gita fino a Colico e all’Abbazia di Piona, sarà per la prossima settimana. Oggi mi sto riprendendo ma quello è un po’ l’effetto consulente che non può permettersi mollezze: scarpe rotte, eppur bisogna andar!

Ed eccomi qua, finalmente omologato, finalmente allineato, finalmente inquadrato nella “maggioranza”. Svenduto le mie convinzioni per un tozzo di pane, anzi un’apericena al chiuso: ne valeva la pena?    

Dopo il vaccino ho delle strane allucinazioni.

43 pensieri su “Bandiera bianca (Cronachette dall’ex zoccolo duro)

  1. Quelle ce l’avevi pure prima…
    Nun ce provà!

    P.s.
    A me le tonsille a 5 anni le hanno tolte senza anestesia…
    E non ho manco pianto! (Per non spaventare la mia sorellina gemella che aspettava in un’altra stanza di toglierle dopo di me.)

    Altre categorie, caro mio!
    Altro che sesso debole!
    😉

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  2. Quel tipo di allucinazioni mi vengono anche senza vaccino e non occorre neanche una sbornia. D’altronde il mondo è così brutto che le allucinazioni sono visioni indispensabili per sorridere alla vita. Peccato che anche le allucinazioni siano di breve durata, la realtà è troppo furba per non escogitare trappole con cui catturarti.
    Nota: dalla tua esperienza ho imparato che per un “apericena al chiuso” si può anche vendere l’anima al diavolo.
    Alla prossima.

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  3. In Campania lo Janssen lo fanno agli extracomunitari, forse perché dopo la prima volta non spererebbero di trovarli per una seconda dose, o forse perché se qualcosa va “male” sperano che nessuno vada a reclamare? Quindi fanno tutte quelle domande e poi c’è comunque il pfizer, mi ricorda la scena di “Signori si nasce” in cui Totò nobile squattrinato ordina al suo maggiordomo una cena con i fiocchi ma poi non avendo soldi si becca la solita mortadella.
    I migliori non sono così sciocchi da rendere il vaccino obbligatorio che si presterebbe a mille ricoorsi (ci sarebbe sempre la libertà di cura) ma c’è l’obbligo subdolo del green pass. Io non l’ho fatto solo per il green pass ma perché mi sento più tranquillo.

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    • Sospetto che mi abbiano fatto lo Janseen perché in frigo avevano quello… altrimenti non si capisce quale sia la differenza tra l’aver fatto il Covid e non averlo fatto se poi fanno lo stesso vaccino. Io l’ho già detto, se non avessi fatto il Covid molto probabilmente mi sarei vaccinato, come i miei del resto, ma da guarito non ne vedevo l’utilità e rifiutavo quindi l’uso ricattatorio del Green pass. Adesso mi aspetto almeno che me lo diano, valido per un anno, e poi non rompano più le scatole.

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  4. Uh quante storie! Sembrano i capricci dei bambini davanti alle punture: un po più di coraggio, perdiana, il mondo ci guarda!
    Pensa ai paesi poveri che non ci hanno nemmeno il vaccino e muoiono per strada, senza nemmeno rientrare nelle statistiche di morti per covid.

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  5. A tratti in questa confessione di resa mi sembrava di leggere Philip K. Dick…
    Oggi ho letto il bugiardino dell’Aspirina e ti devo dire che è terrificante. C’è di tutto fra le reazioni avverse, compreso il blocco cardiocircolatorio che immagino porti alla morte immediata.

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    • Per un lungo periodo sono stato un buon lettore di fantascienza, ed in effetti oggi mi sembra di vivere in un presente distopico. La pandemia avrà creato un buco spaziotemporale e siamo in un universo parallelo? Può anche essere, tutto sommato. Sicuramente ogni medicinale ha delle controindicazioni e degli effetti indesiderabili, più o meno gravi. Però per fortuna nessuno (ancora) impone di prendere l’aspirina per salire sul bus…

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