Che fine ha fatto Le Hérisson?

Il blog è sparito… che sia finito sotto un’auto?

Mi manchi, riccetto, ci manchi. Ricompari sotto mentite spoglie, se non vuoi rotture di scatole, ma fatti viva. Stai bene? Mangi? Pettini le spine? La pandemia ha riempito tutti i pensieri e le parole, ma passerà, prima o poi.

Ti aspettiamo!

Se sei preoccupata perché il parrucchiere è chiuso, tranquilla! Da lunedì riapre.

24 pensieri su “Che fine ha fatto Le Hérisson?

    • Ciao Guido, è un blog che pubblicava poesie e racconti, dell’autrice e di altri autori (a me sconosciuti ma solo perché sono ignorante) sempre interessanti. Aveva dato qualche segnale di stanchezza, spero che non abbia deciso anche lei di lasciare questi spazi… tu come stai, tutto bene?

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      • Sto bene, grazie, me la cavo.
        I segnali di stanchezza… se penso a tutti i wp incontrati in questi anni e scomparsi e senza dare segnale alcuno… è un po’ come al bar della Stazione dove c’è il pendolare che vedi puntuale ogni mattina insieme al viaggiatore occasionale, ma poi anche il pendolare, quel certo volto, scompare, e ti domandi: Ha cambiato lavoro e itinerario? O è morto? Che nell’era Covid fare gli scongiuri è gesto ormai abituale.

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        • È vero, io speravo sempre che fossero andati in pensione (per la maggior parte vi beccavo). WP in effetti ha una mortalità altissima, poi in questo periodo si somma quel senso di inutilità che stronca anche i propositi migliori. Alla fine è un circolo ristretto però, che si restringe sempre più…

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              • È vero pure questo, e poi se uno si disamora un po’ e non paga più che fanno, gli chiudono il blog? Allora è meglio non pagare… comunque io sono convinto che tutto quello che mettiamo sul digitale, o in rete, è destinato a perdersi. Meglio la carta… dispiace però quando si perdono anche i rapporti, i contatti, è un piccolo lutto, in fondo.

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                • È accaduto anni fa con Splinder, piattaforma praticamente unica e di grande successo, ha chiuso ed è iniziato il dramma di salvare e conservare per chi vi aveva pubblicato cose e a cui teneva.
                  Quello che mettiamo in rete… forse il formato ebook bene o male sopravvive, a suo modo, certo la carta… c’è da dire che anche le biblioteche pubbliche, o almeno certe, hanno istituito anche sezioni digitali, mi pare che qui a Milano, il circuito di biblioteche comunali l’abbia.
                  E a proposito delle bib. co. di Milano devo dire che funzionano da encomio. (Non c’entra la Regione 🙂 vedi i vaccini!!!!! prima gli antinfluenzali e ora Covid)
                  Condivido la sensazione di “piccolo lutto”…. è proprio così!

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