Olena à Paris – 41

«Non mi sembra una buona idea, mister» dice l’uomo al telefono.
«A me sembra ottima, invece. Una riunione di lavoro fuori orario, senza impiegati e segretarie tra i piedi. Cosa potrebbe succedere? La donna è in mano nostra, i tuoi uomini saranno pronti qua fuori, ed abbiamo gli altri due ostaggi a Saint Sulpice. Cosa non ti quadra?»
«Lei sa benissimo che se anche la signora firmerà la vendita, senza testimoni e senza notaio potrà impugnarla in ogni momento. Senza contare che appena uscita di qui andrà direttamente a denunciarla»
«Per le, diciamo, formalità burocratiche, non devi preoccuparti, a quello penso io. Il resto invece è compito tuo…»
«Cioè?»
«La signora avrà un terribile incidente d’auto, tipo Lady Diana, hai presente? La colpa naturalmente sarà dell’autista ubriaco. Che sfortuna, la donna era depressa da tempo, provata dalla morte del marito, non sopportava più la responsabilità e proprio per questo aveva appena affidato l’azienda nella mani della Talnone, con cui aveva rapporti di stima reciproca. Proprio stasera aveva deciso di festeggiare insieme a mia moglie, una disgrazia…»
«Sua moglie? Questo le costerà di più, non era nei patti.»
«Ho mai fatto problemi di soldi? E non c’era nessun bisogno di ammazzare Calderon, sai bene che avrei pagato, come sempre»
«Giusto per essere sicuri, mister, giusto per essere sicuri. Proprio un bel film, non c’è che dire. Posso fare solo un piccolo appunto?»
«Appunto? Di che tipo?»
«Ha pensato anche alla parte per la contessa?» chiede Carlos, ironicamente.
«Ah, già, la tua amica… mi sembra che abbiate un vecchio conto in sospeso, dico bene? Sono fatti tuoi, l’unica cosa che ti chiedo è di non sporcare di sangue gli uffici, gentilmente. Ah, usate l’ascensore riservato per salire, non ci sono telecamere lì. Il codice è 15081944, la liberazione di Parigi, merde»

Per l’ultima puntata di Lacrime e Laterizio, i koala ed il piccolo Chico si sono agghindati e si sono muniti, con la complicità delle cuoche di Villa Rana, di una buona scorta di riso da tirare al televisore al momento della uscita dalla chiesa della coppia di sposi, e si preparano a lottare per aggiudicarsi il bouquet che la sposa, secondo tradizione, lancerà alle sue spalle. Miguel, che ai matrimoni si commuove sempre, tiene a portata di mano un pacchetto di Kleenex, e si rigira tra le dita l’anello che aveva regalato alla sua ex-fidanzata, il transessuale cubano Paio Pignola¹, e che questi gli aveva restituito insieme ad una congrua dose di schiaffi alla scoperta che l’innamorato aveva avuto un figlio dall’attrice di telenovelas Conchita, la donna barbuta. La quale, nelle vesti di Rosa, giovane ingenua sedotta dal gagliardo capomastro Ramon, accompagnata dal suono della marcia nuziale di Mendelsshon, percorre ora la navata centrale della basilica minore della Purissima Concezione di Maria di Monterrey, meglio nota come Virgen Chiquita, al braccio di suo padre, per raggiungere l’altare dove l’aspetta l’anziano Don Carlos, suo promesso sposo.
ROSA (tra sé) Madre de Dios, aiutami tu.
PADRE PINEDA Fratelli e sorelle, siamo qui riuniti per celebrare le nozze di questi due giovani… ehm, di questa giovane e questo… ehm, di questi due innamorati!
DON CARLOS (sottovoce) Come sei bella, Rosa, non vedo l’ora…
DONNA TERESA (al marito) Guarda come sta sbavando quel caprone. Se tua figlia ci sa fare, quello schiatta stanotte stessa. Volesse la Vergine Misericordiosa! (si fa il segno della croce)
PADRE PINEDA Volete voi, Don Carlos Almeyda y Azulgrana, prendere in sposa la qui presente Rosa Granjero, e promettete di amarla, onorarla e rispettarla, finché morte non vi separi?
DON CARLOS Lo voglio! (sottovoce a Rosa) Eccome, se lo voglio…
DONNA TERESA (tra sé) Spara le ultime cartucce, mummia, che tra poco sarò la madre della vedova Almeyda e Azulgrana…
PADRE PINEDA (accelerando) Volete voi, Rosa Granjero, prendere in sposo il qui presente Don Carlos eccetera eccetera, e promettete di amarlo onorarlo eccetera, finché morte non vi separi?
ROSA (si guarda intorno sgomenta)
PADRE PINEDA Figliola, hai capito la domanda? Vuoi tu eccetera eccetera? Non è difficile, su, che fa caldo e ci aspetta il rinfresco.
ROSA Ecco, padre, io…
DONNA TERESA (al marito) Che sta combinando quella disgraziata? Quant’è vero Dio, se fa la matta la ammazzo con le mie mani.
DON CARLOS Rosa, Rosetta, hai sentito quello che ti ha chiesto Padre Pineda? Capisco, sei emozionata, e chi non lo sarebbe nel diventare la nuova baronessa Almeyda y Azulgrana. Ora fai così, respira a fondo, e poi rispondi alla domanda.
ROSA Don Carlos, devo dirvi una cosa…
Mentre sulla faccia di Don Carlos si dipinge una smorfia di disappunto e Donna Teresa si alza in piedi pronta a balzare sulla figlia, dal sagrato arriva il rumore di una marmitta scoppiettante di una vecchia Gilera, seguito dal suono prolungato del clacson. Un sorriso illumina il volto di Rosa, con le due mani alza la gonna dell’abito da sposa, scalcia via le scarpette e corre scalza verso l’uscita.
DONNA TERESA Torna qua, assassina! Don Carlos, sposate me al posto suo! Chi se ne frega se sono sposata! Rosa! Rosa!!!
Ma Rosa è già uscita ed è arrivata alla moto; il guidatore scende, apre il cavalletto, si toglie il casco e rivolge alla mancata sposa un gran sorriso.
ROSA Cominciavo a pensare che non saresti venuta.
SUOR MATILDA Non mi partiva la moto, ho dovuto convincere le altre suore a spingere.
ROSA E adesso?
SUOR MATILDA E adesso baciami, scioccona.
Gli invitati, sulla scalinata della chiesa, restano basiti a guardare la scena; infine le due infilano i caschi e si preparano a partire, seguite dalle urla disperate di una madre dal cuore spezzato.
DONNA TERESA Rosa! Lesbicaccia, torna qua! Rosa! Io ti maledico!
E, prima di svenire, l’ultima cosa che vede della figlia è il dito medio alzato in segno di affettuoso saluto.

“Io ti maledico, io ti maledico!” urlano i koala, rincorrendosi con il dito medio alzato e lanciandosi pugni di riso mentre Miguel, intenerito dalla vista della madre di suo figlio che scappa con una suora, si soffia il naso rumorosamente.

4 pensieri su “Olena à Paris – 41

    • Che capolavoro il Laureato! Dustin Hoffmann, grandissimo. Lacrime e Laterizio se fossimo in televisione diventerebbe uno spin-off, come si fa a rinunciare a Rosa e suor Matilda? I koala già piangono…

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