Terra!

Trovo molto simpatica la proposta del governo di dare, a chi si impegna a fare il terzo figlio, un bel pezzo di terra da coltivare. Può anche darsi che come incentivo possa funzionare, e del resto chi oggi storce il naso (“Torniamo all’Agro Pontino!”) non è che abbia brillato per piani di sostegno alle famiglie.
Anzi, se vogliamo essere sinceri, non ha brillato per nessun piano, e dunque non appare molto credibile quando oggi richiede agli altri di fare in pochi mesi quello che loro stessi non sono stati capaci di fare per anni.

Parliamoci chiaro: il calo della natalità è in atto da svariati anni senza che nessuno abbia fatto qualcosa per contrastarlo, la precarietà causa principale dell’impossibilità di creare una famiglia non l’ha creata Conte, la situazione del mezzogiorno e la disoccupazione giovanile al 40% non è un’invenzione elettorale di Di Maio, 5 milioni di poveri (secondo l’Istat) non li ha fatti Grillo, il debito pubblico ad oltre 2000 miliardi ed al 132% del Pil non li hanno portati i 5S, le infrastrutture fatiscenti non sono certo colpa dei grillini: questo dovrebbe ammetterlo chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, e questo certifica senza ombra di dubbio che le politiche seguite finora sono state fallimentari e dannose. E persino le buche di Roma, se vogliamo, si possono attribuire alla giunta Raggi solo fino ad un certo punto (e comunque non dimentichiamo che il sindaco precedente, Ignazio Marino, è stato fatto fuori dal suo stesso partito!), e solo a patto che ogni amministrazione si guardi prima in casa propria.

Intendiamoci: non mi arruolo tra le fila dei cinquestelle, la democrazia dei clic è lontana anni luce dal mio modo di concepire la rappresentanza, ritengo che per governare bene non si possano banalizzare le cose complicate ma non è certo colpa loro se gli altri sono dei masochisti. Forza Italia si sgretola come una mummia egizia messa a prendere aria (ogni riferimento al suo anziano leader è casuale); il PD è stato ucciso dal renzismo, versione annacquata delle politiche berlusconiane, e dai personalismi; gli altri ciuffi non pervenuti. I verdi, che almeno in Germania cercano di arginare le destre, da noi semplicemente non esistono, in un momento dove niente sarebbe più progressista che opporsi alle degenerazioni consumistiche.
Tra l’altro il PD, se avesse avuto un minimo di coraggio ed iniziativa politica, avrebbe potuto sottarre i cinquestelle dall’abbraccio con Salvini: e poi mi vengono a parlare di responsabilità!

Quando sento in TV il segretario pro-tempore del PD contestare il reddito di cittadinanza chiedendo invece interventi per il lavoro, la domanda spontanea è: Ma perché non l’avete fatto voi negli ultimi cinque anni se eravate così bravi? E come fate a criticare il reddito di cittadinanza dopo aver introdotto il limitatissimo REI (reddito di inclusione), e senza una elaborazione teorica sul futuro del lavoro, quando da decenni avete abbandonato l’idea della piena e buona occupazione per tutti?
Per non parlare di Forza Italia e delle replicanti Bernini-Gelmini-Carfagna, preoccupatissime che la manovra finanziaria sia dannosa per i risparmiatori e per il popolo. Quando con loro lo spread arrivò a 500 era una manovra dei poteri forti, mentre adesso che è intorno a 300 è incapacità dei cinquestelle (stranamente si dimenticano di dire che insieme ci sono anche i loro compagni di merende leghisti)? In quanto al popolo, se ne sono occupati così bene che infatti, riconoscenti, alle urne si sono azzuffati per rivotarli.

Ma come, mi chiedono, non sei preoccupato che tutto possa andare a scatafascio? Ma che discorsi, certo che sono preoccupato. Come ero preoccupato, in tutti questi anni, quando perdevamo pezzi e pezzi di industria, comprati dagli “investitori” stranieri, o per gli “imprenditori” che delocalizzavano per salvare la produzione, dicevano loro. Come ero preoccupato dall’aumento dell’età pensionabile, dai jobs act, dalle mafie infiltrate al nord. Come ero preoccupato dalle banche portate sull’orlo del fallimento per i soldi dati agli amici degli amici e mai restituiti, tra la compiacenza degli enti che avrebbero dovuto controllare, dai controllori che sono consulenti dei controllati (il ponte di Genova è emblematico!), dai vergognosi sperperi e ruberie (Pedemontana? Brebemi? Mose? vado avanti?)

Quindi sinceramente si, sono preoccupato. Sono preoccupato perché il socialismo è morto e l’Europa sarà socialista o non sarà, dicevano i firmatari del Manifesto di Ventotene, citato sempre a sproposito; sono preoccupato perché i privilegi vengono spacciati per diritti (le pensioni milionarie vanno bene, ma l’adeguamento di quelle minime no) ed i bisogni per capricci (sei senza lavoro? non hai voglia di lavorare!), sono preoccupato perché tante periferie da luoghi del popolo sono diventate terra di nessuno; sono preoccupato perché si è pensato per anni di risolvere i problemi con i bonus per pochi, invece di pensare al benessere di tutti.

E dunque, se vogliamo fare qualcosa di nuovo ben venga tornare all’antico! Fate figli, italiani, e zappate la terra. Bene o male, qualcosa nell’orto ci sarà sempre.

operai

47 pensieri su “Terra!

  1. Sarebbe bello se un pezzo di terra risollevasse il morale , le famiglie, l’economia . L’allenamento alla zappa dopo l’abolizione del servizio di leva però la vedo dura. Ma non dicono che il mondo sia già sovrappopolato? Che abbiamo ucciso più animali di quanto ce ne servano per nutrirci? Un po’ come l’Europa, che per il bene di pochi va a discapito di tanti.

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    • L’intenzione mi sembra quella di premiare i volenterosi che concepiscono il terzo figlio. Dunque in primo luogo va risollevato lo strumento tradizionale maschile di procreazione. Del quale in effetti, come tutti sanno, l’attività fisica regolare favorisce una buona tonicità. Il mondo è vero, ha già fin troppi abitanti, e qualcuno mi pare si stia adoperando fattivamente per diminuirli drasticamente: ma qualche italianino in più non potrà fare molti danni… certo se lo ius soli fosse stato fatto avremmo già avuto un sacco di italiani in più, senza incrementi demografici e senza bisogno di distribuire zappe. Chissà se l’Europa avrà da ridire? Che in fondo i seggi europei vengono distribuiti in base alla grandezza della popolazione… comunque sono curiosissimo, vedremo tra un anno in quanti avranno usufruito del benefit! Mi dispiace personalmente di essere ormai fuori concorso, un orticello l’avrei gradito…

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  2. So di ripetermi perché ho appena lasciato un commento analogo sul blog di una collega (si potrà dire così, fra blogger? Vabbè, diciamo di un’altra amica, dai, che suona senz’altro meglio!), ma una delle cose belle di tornare dopo un’assenza inopinatamente lunga è il piacere di ritrovare voci argute, mai banali e capaci di argomentare con articolata gradevolezza, come la tua.

    Entrando nel merito di ciò che scrivi nel post, posso dire di concordare su tutto. Non è tanto una questione di parte o colore politico, quanto di volere (e potere) davvero fare, alla buonora, qualcosa di concreto, che abbia un senso progettuale e non solo elettorale. Figurati che io sono di destra, ed è un quarto di secolo che vago come un’anima sperduta in cerca di una forza politica da cui possa sentirmi rappresentato, perché di certo dal Cavaliere in qua non posso che inorridire di fronte al rischio che qualcuno mi ritenga anche solo lontanamente apparentato con QUESTE destre.
    Finisce che, oltre che romanista, mi ritroverò a morire socialista. Non che la consideri una brutta cosa, intendiamoci, è solo che ho sempre creduto che fosse possibile arrivare a risultati auspicabili per altre vie. Peccato che le vie siano finite.
    Secondo alcuni (scienziati, non politologi) siamo ormai sull’orlo dell’estinzione, senza alcuna speranza di poter invertire la rotta. L’impannocchiato emulo del Cav, che dall’altra parte dell’oceano hanno avuto la brillante idea di eleggere proprio leader supremo con tanto di valigetta nucleare, sostiene che i cambiamenti climatici siano una bufala; e noi, qui, ci ritroviamo con la Sicilia devastata da una tempesta tropicale. Nel Mediterraneo.

    Sono dell’idea che i grillini siano, nella migliore delle ipotesi, dei grulli inadeguati, e che i leghisti siano sempre se stessi, cioè sempre lì a sbraitare solo per mantenere il diritto di occupare, a sbafo, la medesima mangiatoia da cui vent’anni fa gridavano di volersi affrancare, invece poi è diventato palese che ciò che volevano davvero era un posto d’onore a capotavola, arrivederci e grazie.
    Ma tutto ciò, credo ormai conti davvero poco, perché lo sfascio e il degrado sono di una vastità irrecuperabile. Per un cambiamento vero, radicale, che restituisca un po’ di speranza e redistribuisca un minimo di benessere a tutti, e imponga misure concrete per poter ricostruire un mondo davvero sostenibile, ci vorrebbe un cambio di paradigma totale; un’invasione aliena, per esempio. Che magari, fra le altre cose, affranchi le donne da una posizione subordinata quando non di totale asservimento, e consenta così un’oculata gestione delle nascite su scala globale, che già siamo troppi, ci stiamo mangiando inesorabilmente l’unico pianeta che abbiamo, altro che terzo figlio.

    Detto ciò, per riportare e ridimensionare il discorso nell’ambito del nostro paese, non avendo più fiducia in alcuno di coloro che pretendono di guidarlo, credo che la sola cosa che ci resta da fare sia proprio ciò che sostieni tu: rimboccarci ancora di più le maniche e andare avanti in qualche modo. Da soli. Che tanto lo siamo già, soli, in un certo senso; e se lo fossimo davvero, forse sarebbe pure meglio.

    (Mamma mia, quanto mi sono dilungato! Ecco perché non dovrei mai parlare di politica, o quanto meno farlo ben di rado :-D)

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    • Se fossimo animali ragionevoli capiremmo che la minaccia più grande è quella che ci siamo costruiti da soli, e cioè che lo sfruttamento indiscriminato di questa terra ci sta portando alla catastrofe. Non ci sarebbe nemmeno bisogno delle bombe atomiche, basta continuare così. Ma, come dici giustamente, per cambiare non bastano pannicelli caldi (anche ammettendo di aver voglia di metterli) ma cambiamento drastici di abitudini, di paradigma proprio come dici, a cominciare dal fatto che si dovrebbe uscire al più presto dai combustibili fossili (e uscire al più presto dal ricatto degli arabi e dalle guerre per il petrolio). Ma mi illudo poco, non si farà… e quindi si salvi chi può, ognuno si farà la sua piccola arca… è un pò avvilente, ma se consideriamo che i paesi più grandi e potenti del mondo in fondo di queste questioni se ne strabattono non è che c’è proprio da essere ottimisti. Sul fatto che le donne prendano finalmente in mano tutte le leve del comando mondiale, sono d’accordissimo, ed è meglio non fargli sapere che non hanno affatto bisogno di noi perché sennò ci prendono a pedatone da subito… torna quando vuoi e dilungati pure!

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  3. Mica male l’idea del pezzo di terra, solo che io lo assegnerei a tutta quella classe politica che continua rigenerarsi come la mitica fenice: ad ogni passaggio ci si dice che siamo in una nuova repubblica.Ma, quando guardi bene, li vedi immutabili nello spirito se non nel corpo. Ecco, lo assegnerei a loro, chissà che non si redimano…

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