Non so se vi sia mai capitato di andare ad acquistare un profumo. Non per voi stessi, dico, che come è noto l’omo pe esse omo ha da puzzà, ma per ingraziarvi qualcuna dell’altro sesso o per farvi perdonare qualcosa.
Io ci vado, di rado ma ci vado. Alla Rinascente, per chi è pratico di Milano.
Innanzitutto le commesse mi intimidiscono.
Hanno quel modo di squadrarti dall’alto in basso, con la puzza al naso forse per l’abitudine a sniffare essenze, con quell’occhiata che la contessa di Windsor riserva di solito all’addetto alla sostituzione del pannolone del nonno, come a dire: “figurati ‘sto morto di fame che profumo che verrà a prendere”. E poi, quando apri bocca, fanno un sorrisino alla vicina come a dire: “che ti avevo detto?”.
Per non sentirmi troppo in soggezione, nel vederle così schierate in attesa di clienti, riporto alla mente l’immagine di quelle donnine allineate nelle vicinanze del porto di Amburgo; non che sia un frequentatore di donnine e specialmente del porto di Amburgo, ma mi è capitato qualche anno fa di passare da quelle parti e mi aveva colpito molto l’ordine teutonico di queste lavoratrici. Si limitavano a stare in mostra ed aspettare, da quanto potetti osservare mentre, fingendo di essere scandalizzato e forse persino bofonchiando “è una vergogna!”, resistevo agli spintoni della mia signora che mi tirava lontano; credo fosse per non incorrere nel reato di adescamento, loro dico non la mia signora; la sicurezza comunque era garantita dalla presenza, poco distante, di un paio di auto della polizia.
Fortunatamente non devo chiedere consiglio alle venditrici, perché altrimenti mi appiopperebbero senz’altro quello che più fa comodo a loro; purtroppo la mia forza di volontà non è rocciosa e se una bella ragazza, per puro interesse, mi fa un complimento, sono propenso a comprare qualsiasi cosa.
Mi succede regolarmente con i pantaloni: vado per comprarne uno e ne porto a casa due; vado per un maglioncino e porto a casa un vestito completo (che come sapete non metto per non sciuparlo).
Il profumo che compro è sempre lo stesso da anni, e sembra che lo vendano solo alla Rinascente; l’unico problema è che dimentico regolarmente nome e marca, e ritrovarlo diventa ogni volta laborioso.
Mi accosto allora ad una delle commesse e spiegando il mio problema chiedo se può aiutarmi; al che vedo che la luce dei suoi occhi, che già presagiva un fatturato benché piccolo, si spegne; ma di solito l’istinto materno (o della crocerossina) prevale, e cerca di capire dalle mie poche stentate sillabe quello che accipicchia cerco.
“Non si ricorda la marca?”
“Non so, mi pare Trudeau… Tromò?”
“No guardi non esiste… ma è francese?”
“No, io sono marchigiano… ah, il profumo dice? Potrebbe essere benissimo, aveva un nome di donna mi pare…Chantal? Cochon?”
“Chantal? Ma non sarà per caso Chanel?”
“No Chanel no signorina è l’unico nome che conosco me lo ricorderei”
“Ma non ricorda almeno che confezione aveva? Che colore?”
“La boccetta mi pare che fosse un po’ panciuta, a botticella”
“Come questa?” (ne tira fuori una a botticella)
“No non mi pare proprio… forse era più squadrata”
“Ah… ma il profumo com’è? Innanzitutto è un’eau de toilette o un’eau de parfum? E’ muschiato, fruttato, fresco, dolce… non se lo ricorda?”
“Guardi è dolce sicuramente, a mia moglie piace dolce il profumo…”
“Ah è per sua moglie? Allora sarà un profumo classico…”
“No no non è classico si vende solo qui è un profumo stranissimo…”
“Moniiii!!!” (alla sua collega) “che profumi abbiamo che vendiamo solo qua?”
“Non lo so Lori, forse nel reparto speciale giù in fondo”
“Ah si ecco, forse era nel reparto speciale, allora vado a vedere là”
(a questo punto però la commessa è travolta dalla curiosità e non se la sente di farmi andare da solo)
“L’accompagno perché a questo punto sono proprio curiosa ”
“Grazie ma non si disturbi”
“No no si figuri nessun disturbo, per di qua”
Al reparto speciale un’altra commessa mi rifà tutte le domande a cui ho già risposto. Ad un certo punto ho l’illuminazione:
“Danielle! La donna si chiama Danielle!”
“Danielle? Non mi risulta. Intende forse Eau De Daniel?”
“Eh, io che ho detto? Danielle! Esiste Danielle?”
“Si esiste ma no, non può essere.”
“Ah non può essere? Eppure mi pare proprio quella… perché non può essere?”
“Innanzitutto perché Daniel non è un nome di donna” (la mia bocca si apre involontariamente) “e poi perché Eau De Daniel non è affatto dolce! Non è classico!” (sospettosa) ”Ma è proprio sicuro che sia per sua moglie?”
“Signorina, per favore, certo che è per mia moglie! Ma almeno la boccetta è a botticella?”
“Si, quella è a botticella, ma non credo proprio sia quella che cerca”
“Senta, non potrei dargli un’occhiata? Magari vedendola…”
“Mah, proviamo… Jenniiiii!!! Mi porti una boccetta di Eau De Daniel?
“Parfum o Toilette?”
“E’ lo stesso è per farla vedere a uno… un cliente. (rivolta a me) Comunque non è quella”
“E perché non può essere quella?”
“Perché…” (occhiata di compatimento) “…è… costosa.”
A questo punto la voglia di brandire la carta di credito e sbatacchiarla a mò di mazza chiodata diventa irrefrenabile, e cado nel tranello:
“Non m’importa quanto costa! Voglio quel profumo!”
“Ma certo… Parfum o Toilette?”
“Pa… Parfum! No Toilette! Qual è che costa di più?”
“Parfum. Vuole la confezione da 50 o da 100 emmeelle? Con quella da 100 risparmia, sa?”
“Da 100, da 100, certo che voglio quella da 100! Non c’è più grande?” (che cacchio sono questi emmeelle?)
“Ottima scelta, signore,” (sottolinea “signore” ammiccando alla collega) “eccola qua.” (sbircio il prezzo e rabbrividisco) “Qualcos’altro?”
“No!”
“Qualcosa per lei, vuole dei campioncini?”
“No!”
“Facciamo un pacchetto regalo?”
“No! Cioè, si!”
Finalmente, se Dio vuole, ottengo il sospirato profumo. Le commesse mi salutano lisciandosi i baffi. Sono fuori e mi auguro di aver scelto il profumo giusto. Tra l’altro sono tutto sudato ed avrei davvero bisogno di profumarmi, ma ho rifiutato i campioncini. Era davvero Danielle? Lo scoprirò stasera.
(144 – continua)
Molto divertente, chi lo avrebbe detto. …anche frequentatore del porto di Amburgo ! Comincio a sospettare di averla incrociato presso una certa strada ad Amsterdam. ….!!
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Ah, ah, ma ero “guardato a vista” e “marcato stretto”! Ed anche ad Amsterdam… ricordo una scenetta gustosa, una turista nonostante gli avvisi ha fotografato una delle ragazze in vetrina… sono uscite fuori ed hanno cominciato ad insultarla, e poi l’hanno bagnata da capo a piedi! Peccato non avere il telefonino per immortalarle! Amburgo mi era piaciuta, il porto era stato riqualificato, c’era un plastico ferroviario bellissimo… non sono passati molti anni. Andammo anche a a Lubecca, caratteristica. Ad Amburgo volevo bere della buona birra ma ci ritrovammo nella festa del vino… e allora ci siamo adattati 😊
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Bagnarla come? Vanno in giro con secchi d’acqua?
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Si, proprio così! Avevano dei secchi già pronti, evidentemente gli succede spesso che i turisti vadano a rompere le scatole! Guardare era lecito, ma fotografare no! Se non sei mai stato te lo consiglio. Vicino ci sono i coffee qualcosa quelli dove ci si può spinellare. O forse ora li hanno chiusi, anche loro stanno diventando bacchettoni.
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Boh, mi diverte piú l’idea delle persone con i secchi a portata di mano.
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Più avvincente di un romanzo di Raymond Chandler.
Io comunque odio le commesse, mi fanno venire voglia di scappare dal negozio.
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Sono false! Ti fanno credere che tutto quello che indossi e’ stato creato apposta per te. Lo si che non è vero, tipo Renzi che dice stai sereno, ma ci credo lo stesso!
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Anche io ci credo e poi ci rimango male!
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Auguri per stasera! 😀
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Se sono fortunato in casa c’è ancora la boccetta vecchia. Se non è quella, nascondo tutto e domani torno. 😉
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Torni da quelle là??? 🙂
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E’ il male minore! 😉
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Eheheh in effetti… 🙂
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Ma guarda il mio Guareschi che mi combina quando sta in forma!!!! M’e’ fatto fa’ nu sacco de risate! 😀
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Ah ah, sono contento Franz che ultimamente tra elezioni e compagnia bella mi stavo intristendo…
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Hai una gran penna umoristica… lavoraci sul serio 😉
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Ah ah no se c’è da lavorare no!
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ah ah ah ah! Si’ gruosse! 😀
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ahahahah!!!
Dai, dai… di’ com’è finita, Gio’ ?
Sono curiosisssssima!!!
(la prossima volta, però, meglio l’Eau de Toilette… non macchia i vestiti 😉 e se il profumo è di buona marca, resiste tanto quanto l’Eau de Parfum)
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Ci ho beccato! Però come dici bene sono stato ripreso perché d’estate andava meglio la toilette. E la boccetta più piccola, che si può portare eventualmente in giro. 🙂 magari torno a fare un altro giro?
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da quelle antipatiche?
naaaaaaa… acquistalo in internet 😉
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All’inizio non capivo come volessi leggere le fragranze. Poi ho capito: con la forza della disperazione.
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Ammetto di non essere molto abile ne con gli odori ne con i colori. Mi devo per forza aggrappare alle commesse! O almeno tento.
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Ti capisco!
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Ci hai fatto divertire! Adesso vogliamo sapere come finisce.
Molte commesse si atteggiano che neanche Maria Stuarda le avrebbe superate
(Prima di essere assunte fanno di sicuro dei corsi di stronzaggine)
Con clienti donne l’approccio è’ diverso , ma sempre antipatico.
Se hai più della 46 di taglia , ti intimidiscono facendoti provare la 40 e la 42 , avvilendoti con il confronto , intanto che manifestamente ti compatiscono …..
Va be’ non sono così tutte, fortunatamente , ma tu raccontaci , eh!
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Io sono sensibile alle adulazioni, perciò appena mi dicono: le calza a pennello! ci casco, anche se di due taglie più piccolo e trabordano i rotolini. Sui profumi le commesse si sentono delle vestali, secondo me: tu, profano, devi solo avvicinarti alla verità dell’essenza. Però in genere se nascondi la carta di credito diventano più malleabili. Comunque scherzo, eh, non vorrei che le mie amiche commesse se la prendessero… 🙂 Per il lieto fine bisogna attendere, stasera ho mangiato tonno cipolle e fagioli non credo di poter pretendere molto. 🙂
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😄😄😄 che ridere! La prossima volta che torni alla Rinascente avvisami che ti accompagno…a me quelle ragazze li mi fanno una pena pazzesca invece 😄😄😄
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Va bene, ti chiamo! Perché pena? Perché devono avere a che fare con gente che non sa quello che vuole e devono cercare di sorridere sempre? Avrebbero voglia di mandare tutti a quel paese e invece devono cercare di farti sentire al centro del mondo? Se vieni facciamo finta di litigare così vediamo che faccia fanno! Ciao!!!
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😄😄😄 si dai! Che ridere! Io con mio marito faccio finta di essere la sua amante nei locali o nei negozi 😁😁 naturalmente litighiamo altrimenti non ci si diverte, dovresti vedere la faccia del icameriere e/o della commessa, restano sempre imbarazzati e cercano di defilarsi 🤣🤣🤣.
Per quanto riguarda le ragazze della Rinascente mi fanno pena perché passano tanto di quel tempo in piedi, cercano di catturare il più possibile clienti e non so neanche se vengono pagate! Buona giornata!
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ah ah birbanti!
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Sai mi diverto con poco 😄😄
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😀 … eh sì ora mi unisco al coro: non vedo l’ora di sapere se “c’hai preso”. Che ridere!
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Si, fortunatamente ci ho preso! Meno male, che di tornare non ne avevo proprio voglia. Adesso però me lo sono segnato… la prossima volta non mi sbeffeggiano più! 😂
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hai ragion3 sulla Rinascente😂
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Ah, ah, vero? Poi appena ti hanno infinocch… cioe’ servito già mentre battono lo scontrino non ti guardano più… Sono già alla ricerca di un’altra vittima! Buona giornata e grazie di essere passata da queste parti!
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