Dombrovskis chi?

C’è voluta una intera bottiglia di Passito del Veneto, ma ora possiamo affermarlo con certezza: la faccenda del debito pubblico è un gigantesco imbroglio.

Come mai non se ne siano accorti fior di economisti e politici ha diverse spiegazioni: la prima è che a studiare troppo non sempre si guadagna in lucidità (“tròp stüdià dipend dal pòc savée”, sostengono da queste parti vecchi saggi) e l’altra che le soluzioni più semplici sono spesso a portata di mano ma solo gli ingegni più vivi sanno coglierle, e tra le categorie sopra citate evidentemente non ce ne sono molti. Un’altra spiegazione, forse la più allarmante, è che non facciano adeguato uso di Passito e di conseguenza le cellule cerebrali non vengano correttamente irrorate.

Attenzione perché i numeri che darò di seguito non me li sono inventati, come potrebbe pensare qualcuno che mi conosce e che sa quanto sia capace di dare i numeri, ma sono tratti dal bilancio dello Stato.

Dobbiamo partire da una premessa, come nei migliori saggi di scienza.
Supponiamo che nonno Ubaldo debba fare dei lavori di ristrutturazione alla casa di famiglia. Non avendoli tutti i soldi, se li fa prestare dai figli. E’ evidente che io con il debito di Ubaldo non c’entro niente. Sono fatti della sua famiglia, ed in ogni caso che Ubaldo restituisca o meno i soldi la casa, alla fine, rimarrebbe sempre ai figli, che sono gli eredi. Diverso è se nonno Ubaldo si fa prestare i soldi da una banca: allora dovrà si restituire i soldi e se non lo farà, in caso di dipartita, saranno gli eredi a dover pagare, altrimenti la casa la perderanno.

Consideriamo che il nostro paese ha 2.172 miliardi di debito pubblico¹ a fronte di 1.642 di Prodotto Interno Lordo. Questo debito, per l’84% consistente in titoli di Stato (bot, Btp, Cct…), è contratto per la maggior parte con gli italiani (in famiglia, quindi) e solo per meno del 40% verso l’estero
Quindi sono ricchezze degli italiani, su cui gli altri dovrebbero metter bocca con moderazione.

Parliamo del deficit. Se io spendo più di quello che guadagno, sono in deficit. Per le regole divine stabilite a Maastricht, questa simpatica cittadina dei Paesi Bassi, il deficit non può superare il 3% del Pil³, altrimenti sono cavolini amari.
Poco importa se il deficit è causato (anche) dalle minori entrate determinate da una crisi globale, alla quale sarebbe naturale rispondere con un po’ più di spesa pubblica; No, dice l’oracolo di Strasburgo, diminuisce il Pil dovete diminuire anche la spesa, in una spirale che da ormai otto anni non ha fine. Poi ci si domanda come mai la Le Pen rischia di vincere le elezioni in Francia e da noi non si sa.

Insomma, sembra (pare) che abbiamo violato questo tabu di ben lo 0,2%; questo comporterebbe una manovra aggiuntiva (ancora tagli, o più tasse, non si scappa) per 3,2 miliardi. Poco importa, anche qua, che spendiamo 4 miliardi per l’accoglienza² dei migranti, così come poco importa che diversi paesi europei specialmente all’Est si rifiutino di prendersene una parte.
Allora se dobbiamo farcene carico da soli quei costi togliamoli dal conto, ed ecco che saremmo ben lontani dal penoso limite, anzi saremmo in condizione di impiparcene di tutti i divieti e prescrizioni di tutte le trojke che frequentano Bruxelles e dintorni e inizieremmo ad esser noi ad impartire lezioncine a destra e manca.

A proposito di trojke e figli, l’altro giorno mr. Dombrovskis (non pensiate ad errori di battitura o di un T9 impazzito: si chiama così), che è il vicepresidente della commissione europea si è espresso abbastanza duramente sulla tenuta dei conti italiani, dicendo che secondo lui si sarebbe già dovuta avviare la procedura di infrazione.
Provenendo da un esponente di quella potenza mondiale che è la Lettonia la sua opinione è da tenere nella massima considerazione; opinione per opinione, anche se non così autorevole, secondo me la Lettonia non avrebbe mai dovuto essere ammessa nell’Unione Europea finché non avesse risolto la questione della minoranza russa a cui da più di vent’anni è negata la cittadinanza; mica pochi, più del 10% (se vogliamo parlare di percentuali) della popolazione che non arriva nemmeno a 2 milioni di abitanti.

Noi però, come italiani, dovremmo farci un serio esame di coscienza: ma in Europa chi abbiamo mandato a rappresentarci? Abbiamo il presidente del Parlamento europeo, mr. Tajani, e persino il capogruppo dei socialisti è italiano: infatti dopo mr. Schultz, il famoso kapò di Berlusconi, è arrivato mr. Pittella, mandato là tra l’altro da un partito costituito da ex e neo-democristiani ed ex-comunisti spretati, che non so che c’entri col socialismo.
Ora dico, questi nostri rappresentanti che fanno, dormono? Invece di stare a disquisire sul burro cacao e la lattuga bio, quando si alza uno come mr. Dombrovkis a dire quello che dice, due schiaffi o almeno quattro pernacchie non potrebbero appiopparglieli tutti insieme, destra sinistra e ics?
Amici cari, ricordatevi sempre che vi paghiamo noi, sarà inelegante ricordarvelo, ma non è che vi abbiamo mandato in vacanza a Bruxelles, che sarà pure carina, patatine birra cioccolata il pisserottino etc., ma per fare quello che fate voi scusate ma sono tutti capaci! Per dire, almeno Iva Zanicchi sa cantare, ma gli altri? Che cavolo fate? Allora facciamo a rotazione, la prossima volta a fare il turista vado io, le patatine piacciono anche a me!

(168 – continua)

valdis_dombrovskis_2009

¹ dati tratti dal Rapporto sul Debito Pubblico 2015 – Mef

² documento programmatico di bilancio 2017 – Mef – sull’accoglienza a breve farò un post molto antipatico che mi attirerà le ennesime accuse di becerismo

³ Pil (Prodotto Interno Lordo): semplificando, è il valore dei beni e servizi prodotti nell’anno. Da un paio d’anni comprende anche alcune attività illegali, secondo me sottostimate. Non per fare paragoni, ma il Pil italiano è il 13° al mondo e ci vogliono più di 40 lettonie per uguagliarlo. Tié, Dombrovskis.

24 pensieri su “Dombrovskis chi?

    • Ah ah vero? Ci sono stato ma solo da turista, sia a Bruxelles che a Strasburgo… a Bruxelles ci hanno dato un i-pod dove c’erano i profili dei nostri parlamentari… ti assicuro che di qualcuno c’era veramente da vergognarsi… un cimitero di elefanti o di dementi, pochi si salvavano

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      • ..Giorgio, non è da te, vergognati!!!
        gli elefanti sono degli esseri estremamente dignitosi, ed i dementi -e lo dico con il cuore stretto dal dolore, scherzi a parte- non lo sono per convenienza, ma perché alcune delle loro aree o sinapsi cerebrali non funzionano a dovere…
        questi, credi a me che son vecia, sono dei bastardi profittatori inutili sanguisughe sofferenti di oro-flatulenza congenita e coltivata!!

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        • Andrea!!! Hai anche tu una riserva di Passito, vero? Non ti vedo bendisposta verso i nostri solerti rappresentanti. Mi piacerebbe essere una mosca per vedere che cacchio combinano da mattina a sera. A che servono? Sulla Ttipp nemmeno gli facevano sapere niente… e loro zitti… invece di prendere dei bastoni e entrare nelle stanze dei “negoziatori”. Cosa sanno? Ognuno di questi, come tutti i parlamentari, dovrebbero rendicontare pubblicamente cosa hanno fatto per guadagnarsi il lautissimo stipendio. Non li sopporto piu’, mi dispiace, ma riesco a capire come mai vince Trump… solo loro non lo capiscono, sti coglioni.

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          • Moscato Passito di Chambave carissimo, due bottiglie!! (purtroppo reggo bene l’alcol 😀 )
            la verità è che questi infami servono esattamente come il letame, ovvero per concimare, che a Bruxelles vuol dire fare numero in questo fot******imo parlamento del c***o, dove se tu fossi mosca, avresti un serio problema a scegliere su quale stronzo posarti…
            Rendicontare pubblicamente?? Ma vuoi scherzare?? questi inseriscono nei rendiconti “pubblici” le mutande, i gratta e vinci, i lecca lecca e i preservativi, che sicuramente molti di loro usano come copricapo d’inverno e segnaposto d’estate; eccerto che poi stravince Trump -perché con quello che fa ce lo hanno voluto apposta lì, per bilanciare il pazzoide nord-coreano- ma hanno dato il beneplacito alla “regolarizzazione” di tutti i movimenti più estremisti, che, alla faccia loro, se li mangeranno a colazione… ‘sti minchiarili!!!

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  1. Premesso che data la mia allergia al parlar di economia e politica (soprattutto nella stessa frase), al quinto paragrafo ho avuto un “lieve mancamento” degno di una diva del cinema muto, condivido appieno il tuo pensiero. Certo quel passito doveva essere buono assai, visto il condivisibile sfogo. Detto questo se ti candidi alle prossime elezioni credo tu possa contare almeno su un altro voto oltre il mio, a quanto vedo…

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  2. Il passito è l’arma vincente.
    Io, virtualmente conobbi ragazze lettoni, estoni e lituane e, sinceramente, mi dispiace non averle conosciute dal vivo. Quest’uomo, però, non mi ispira cosí tanto…
    Il problema della minoranza non riconosciuta è un problema serio.

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