Raccoglieremo banane in Piazza Duomo!

L’operosa amministrazione comunale meneghina, senza voler fare antipatici paragoni con quelle di altre città, come al solito ispirata dalla celebre canzone O mia bela Madunina, e specialmente al pezzo di strofa: “se sta mai coi man in man”, che per qualcuno più portato alla riflessione sta per “una ne fa e cento ne pensa” ha deciso di piantare degli alberi di palma in Piazza del Duomo.

Ricorderete che qualche tempo fa avevo inventato la cronaca della corsa di cammelli attorno al castello Sforzesco. Datemi pure del Verne¹, ma mi ero portato avanti e l’amministrazione l’ha capito. Ed ecco quindi allestito lo spazio per l’abbeveraggio dei simpatici quadrupedi!

Non si può certo dire che Milano non sia una città verde. Dopo il bosco verticale dell’architetto Boeri, gli orti urbani di Pisapia, ecco ora l’oasi desertica di Sala, per la gioia dei numerosi turisti mediorientali e dei pensionati che stazionano in Piazza Duomo, che a questo punto gradirebbero che l’opera venisse completata con almeno un paio di campi da bocce.

Ricordo che qualche anno fa l’allora presidente libico Muammar Gheddafi, poi democraticamente linciato², venne in visita in Italia e pretese di accamparsi in una tenda sulla Cassia con tanto di amazzoni al seguito. Il nostro presidente del consiglio era mr. Berlusconi, al quale avversari politici e stampa ‘libera’ non lesinarono critiche, per un modo di accogliere l’ospite da loro reputato troppo servile. Ha rapporti con un dittatore, orrore! Strillavano indignati. Espressi a chi mi era più vicino sorpresa per tali attacchi secondo me ingenerosi, in primo luogo perché rapporti col defunto li avevano avuti tutti e di tutti i colori e non è che uno diventa buono o cattivo a seconda di chi governa, ed in secondo luogo perché tanti ci avevano fatto affari ed anche lucrosi. Quando i soldi libici servivano alla Fiat o ad altri industriali decotti o a banche in crisi non facevano schifo, mi pare. A proposito, forse qualche esperto di flussi finanziari potrà rispondere: ma i soldi dei fondi sovrani libici sono stati restituiti al popolo libico dopo la dissoluzione della Libia? Oppure, come ci è congeniale, ci siamo cantati una bella tarantella, “chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato”? Così, solo per curiosità. Si è trattato di rivoluzione araba, insomma, o di rapina a mano armata?

Ma tornando alla palma. qualche botanico potrà contraddirmi, ma non mi sembra che essa sia una varietà autoctona della Lombardia. Comunque sempre meglio le palme, che al massimo faranno cadere qualche cocco in testa ai passanti, di quei fastidiossimi pioppi che in primavera specialmente, con le loro fioriture simili a nevicate, causano starnuti e allergie a non finire, si infilano negli occhi e nel naso e fanno venir voglia di munirsi di sega elettrica

Io, dico la verità, mi sarei aspettato piuttosto dal sindaco Sala, l’eroe dell’Expo, che in piazza Duomo venisse trasferito l’albero della Vita. Quale rifugio sicuro sarebbe stato per i grassi piccioni della piazza! E che manna per i borseggiatori avere tutte quelle persone col naso all’insù! Le palme saranno pure decorative, ma non offrono questi vantaggi.

Mi sono chiesto quale sia lo scopo di questo giardino. Se in tempo di guerra e di autarchia era auspicabile che ogni pezzo di terra diventasse orto, e nessuno più di me come sapete è favorevole ad un uso intensivo della zappa³, anche sforzandomi oggigiorno non ne trovo ragioni sufficienti. Sarà perché i cagnolini del centro non sanno dove fare i bisognini? Sarà per non far soffrire troppo di nostalgia i numerosi migranti? In questo caso però credo che i leghisti avranno da ridire, e la sega elettrica di cui sopra troverà altri utilizzi.

Domani andrò ad indagare sul posto, aspettatevi un resoconto particolareggiato!

(124 – continua) 

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¹ Ho detto Verne, non verme.

² Intendiamoci, non ho niente in contrario sul fatto che un singolo od un popolo decida di abbattere un tiranno, vero o presunto, e giustiziarlo. Da Giulio Cesare in poi è un continuo. E’ persino doveroso, e anche comodo, in primo luogo perché non può più parlare, e poi perché i complici possono addossargli tutte le colpe, e poi perché non ce lo si ritrova sempre tra le scatole.

³ Specialmente per sapete chi.

22 pensieri su “Raccoglieremo banane in Piazza Duomo!

    • Ho letto tutti i Peppone e don Camillo e visto decine di volte i film, un pochino saro’ stato contagiato… 😊 scherzi a parte grazie del complimento! Ah ah sul destrorso non so, devo pensarci, mio figlio la pensa con te, forse avete ragione! Notte Franz! Mi scuso anche per essere poco presente in questo periodo, sono un po’ pressato sul lavoro e non riesco a ritagliarmi abbastanza tempo… passerà. Ciao!!

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  1. I soldi ai libici sono stati restituiti ( in parte ) con la scusa dei DUE governi. Con le noci di cocco i pensionati potranno giocare,poi sono già arrivate le zanzare tigre,w il cambiamento climatico ! !un lettore (argutamente) ha fatto riferimento a Guareschi -anche io lo amo molto,almeno rispetto a certi populismi attuali sapeva scrivere

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    • Azzo! Uno dei più grandi maestri di umorismo nella nostra letteratura novecentesca…io l’holetto tutto pur essendo un comunistaccio e lui un fascistone…ma quanta amorevole ironia e senso di pietas nella sua penna…

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    • Sono contento di sapere dei soldi libici (anche se in effetti non so quanti ne andranno al popolo, penso pochini)… e’ importante essere pronti ed aperti ai cambiamenti! E poi con tutti gli sceicchi che passano in Montenapoleone, e’ anche giusto farli sentire a casa. Con Guareschi si poteva non essere d’accordo, ma sicuramente sapeva scrivere, magari avessi un esimo delle sue capacità, farei un altro mestiere… 😊

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  2. Come detto da Anghesa appena più sopra: con i cambiamenti climatici in corso, c’è da pensare che la giunta voglia portarsi avanti, dando vita a quell’oasi che accoglierà i beduini della provincia milanese e non solo che, a bordo di elefanti, cammelli e zebre, vorranno percorrere le aride colline brianzole o il deserto padano, per farsi l’aperitivo in piazza Duomo…
    Un caro saluto…

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        • In tutti i sensi… pare che Milano abbia già sforato i limiti di polveri sottili ammesso in un anno… altro che palme ci vorrebbero! E per il resto tira un’aria che non mi piace molto, anche se comune al resto d’Italia e non solo, vedi ieri a Roma quei bei “tassisti” con braccio alzato…

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          • I tassisti? Sono lo specchio di questa società: debole con i forti e prepotente con i deboli. I Comuni rilasciano licenze gratuitamente, queste licenze tra i cittadini vengono scambiate a prezzi esorbitanti. In pratica sono dei privilegiati che sfruttano l’ambiguità d’un ruolo, quello di privati che gestiscono un servizio pubblico. Espressione più lampante di come il pubblico sia privato in Italia. A costoro vengono permesse manifestazioni che verrebbero, come minimo, sanzionate con licenziamenti e condanne in altri casi. Se, quando è stata approvata la riforma Fornero, si fosse scesi in strada come loro, non oso immaginare la reazione che si sarebbe scatenata, con alla testa media e politici. Ma, i tassisti, come i notai, avvocati e tutte le altre caste, sono pressocchè intoccabili…A maggior ragione col braccio destro alzato…

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  3. Io non sono contraria alle palme, considerato che tra qualche decennio la Pianura Padana diventerà come il Sahara, concordo con Silvi sul fatto che bisogna pensare subito alle oasi, sviluppando la vegetazione più consona al clima. Mi sembra una delle poche scelte fatte prevedendo il futuro, senza dimenticare il fatto che portando i cammelli, a fine corsa sforzesca, a riposare nell’oasi, si può risparmiare anche sulla concimazione della piante … 😛 😀 😛 Aspettiamo il tuo resoconto, comunque, magari ci siamo illusi per nulla! :mrgreen: 😀 :mrgreen:

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